eugen
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venerdì 27 gennaio 2023
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interessante applicazione filmica della fisica qua
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Un' interessante "applicazione filmica", meglio di inveramento filmico degli sviluppi delle teorie quantistiche, in"SOurce Code"(Duncan Jones, scritto da Ben Ripley, 2011)dove un capitano di aeronautica sventa un attentato su un treno, dopo essere morto in Afghansitan, mentre in realta'si tratta di realt'a parallelel, eodve apparrentamene l'uomo si trova a rivivee la stessa scena, con poche variazioni, tanto che a molti passeggeri sembra essere un pof che aveva invitato al ristorante una compagna di viaggio. La verita', come sepsso accade, viene svelata alla fine del film, ma rimane, problrmaticvamente il dubbio sull'identita'del protagonista , almeno stando alle"classiche leggi"di una fisica ancora in gran parte, se non aristotelico-tolemaica, certo non ancora einsteiniana,, ma legata alla concezione del cosmo e della realta'fisica quale si trovava in Galileo e in Newton.
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Un' interessante "applicazione filmica", meglio di inveramento filmico degli sviluppi delle teorie quantistiche, in"SOurce Code"(Duncan Jones, scritto da Ben Ripley, 2011)dove un capitano di aeronautica sventa un attentato su un treno, dopo essere morto in Afghansitan, mentre in realta'si tratta di realt'a parallelel, eodve apparrentamene l'uomo si trova a rivivee la stessa scena, con poche variazioni, tanto che a molti passeggeri sembra essere un pof che aveva invitato al ristorante una compagna di viaggio. La verita', come sepsso accade, viene svelata alla fine del film, ma rimane, problrmaticvamente il dubbio sull'identita'del protagonista , almeno stando alle"classiche leggi"di una fisica ancora in gran parte, se non aristotelico-tolemaica, certo non ancora einsteiniana,, ma legata alla concezione del cosmo e della realta'fisica quale si trovava in Galileo e in Newton. Diremmo che la capacita' del regista Duncan Jones di creare un thriller"quantistico"e' notecolissima, dove la suspense non viene mai meno, non cede mai alla riflessione teorica, senza, pero', che si perda comunque la"stella polare"di un'altra concezione della"realta'". Decisamente notevole, dunque, il film come anche quanto, a livello di riflessione, puo'indurre in uno spettatore quantomeno attento alla possibilita'"di"risituarsi"in una concezione della realta'diversa da quella tuttora"corrente"perche' inq auclehe modo tuttora"imposta". Bene Jake Gylllenhaal, lontanissimo dal cliche'del supereroe((personaggio dal quale e 'comunque lontano anni luce) come anche Vera Formiga e Michelle Monaghan, sue"partrners".di viagggio in treno e di consultazione teorica. Eugen
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antonio pagano
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lunedì 3 febbraio 2020
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la singolarità è vicina
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Il capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal), elicotterista in missione in Afghanistan, si ritrova nel corpo di Sean Fentress, un insegnante, su un treno locale diretto a Chicago. Il protagonista, grazie al programma Source Code che proietta le capacità cognitive di un individuo in un altro, vive due vite contemporaneamente: la mente del pilota dovrà servirsi del corpo dell’insegnante per sventare un gravissimo attentato terroristico. In ognuna di queste vite ha come interlocutrice una donna: Colleen Goodwin (Vera Farmiga) per il pilota e Christina Warren (Michelle Monaghan) per l’insegnante. La prima è consapevole di quanto accade perché in parte lo determina mentre la seconda subisce gli avvenimenti.
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Il capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal), elicotterista in missione in Afghanistan, si ritrova nel corpo di Sean Fentress, un insegnante, su un treno locale diretto a Chicago. Il protagonista, grazie al programma Source Code che proietta le capacità cognitive di un individuo in un altro, vive due vite contemporaneamente: la mente del pilota dovrà servirsi del corpo dell’insegnante per sventare un gravissimo attentato terroristico. In ognuna di queste vite ha come interlocutrice una donna: Colleen Goodwin (Vera Farmiga) per il pilota e Christina Warren (Michelle Monaghan) per l’insegnante. La prima è consapevole di quanto accade perché in parte lo determina mentre la seconda subisce gli avvenimenti. Entrambe diventeranno protagoniste, a loro volta, del finale o meglio dei due finali separati.
Source Code integra due piani di sovrapposizione narrativa nel campo della recente fantascienza di successo: l’esperienza del protagonista che si reitera sempre uguale, come un nastro che si riavvolge sempre dall’inizio in una linea temporale alternativa (Edge of tomorrow, 2014) viene qui arricchita dalla bilocazione del personaggio o meglio dello sdoppiamento del suo Io in due corpi (Avatar, 2009). In più, il protagonista, nella veste dell’insegnante, deve identificare una certa persona sul treno con indizi minimi, situazione che ritroveremo nel film “L’uomo sul treno_The Commuter” del 2018 con Liam Neeson.
Il prodotto è ottimo anche se il finale è favolistico, la vita rinasce come in Avatar … ma chissà: se diamo credito al futurologo Ray Kurzweil (La singolarità è vicina) forse la sinergia tra intelligenza umana (nel nostro caso il capitano Stevens) e quella artificiale (il programma Source Code) potrà davvero salvare l’umanità, sia nel senso collettivo che in quello relazionale.
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ennio
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giovedì 25 gennaio 2018
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mediocre polpettone fantascientifico
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L'unica nota positiva del film è l'idea, non originale ma affascinante, della realtà parallela che una scienza futuribile potrà permetterci di vivere. Purtroppo per la realizzazione di questa idea ci si affida al trito e ritrito plot hollywoodiano dell'eroe yankee stupido e impulsivo che a forza di non capirci niente alla fine salva comunque il mondo. In questo caso Gyllenhaal deve scoprire un pericolosissimo terrorista nascosto sul treno, e ovviamente adotta la tattica geniale "vedo uno con la faccia sospetta e lo prendo subito a pugni in faccia". Ridicolo.
Nel genere realtà parallele molto meglio "Existenz", e l'immortale "Lola corre"
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elgatoloco
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domenica 9 luglio 2017
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source code film di grande spessore anche teorico
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Film di grande spessore teorico oltre che strettamente filmico(ma nel cinema il momento tecnico e quello"teorico"sono sempre ben fusi, quando si tratta di cinema vero), questo di Duncan Jones del 2011, in cui meccanica quantistica e la postulazione dei"Mondi paralleli"(realtà parallele, forse, meglio...)derivante dalla teoria della relatività einsteiniana e post-einsteiniana sono convergenti nella proposta di una realtà"altra", dove anche l'elmento ulteriore, quello di una"realtà costruita", indotta tecnicamente non esclude però la possibilità di una realtà sognata-coluta-desidwerata, come ci si voglia esprimere.
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Film di grande spessore teorico oltre che strettamente filmico(ma nel cinema il momento tecnico e quello"teorico"sono sempre ben fusi, quando si tratta di cinema vero), questo di Duncan Jones del 2011, in cui meccanica quantistica e la postulazione dei"Mondi paralleli"(realtà parallele, forse, meglio...)derivante dalla teoria della relatività einsteiniana e post-einsteiniana sono convergenti nella proposta di una realtà"altra", dove anche l'elmento ulteriore, quello di una"realtà costruita", indotta tecnicamente non esclude però la possibilità di una realtà sognata-coluta-desidwerata, come ci si voglia esprimere. Tra realtà e utopia(ma anche anti-utopia, fatalmente quanto certamente)Jones muove con grande acume le redini di un film non facilissimo ma neppure ai limiti dell'"incomprenisibilità"(che poi spesso è solo appaprente o melgio frutto di pregiudizi, indotti a loro volta dalla scarsa conoscenza o tout court ingnoranza del cinema, nonosante l'evoluzione tecnologica degli ultimi anni), "Source Code"si muove tra quanto è auspicato e auspicabile(la scelta dell'"utopia amorosa", nonostante negli States , pe es., Charles Fourier non sia"à la une"e ne sia arivata solo l'immagine apapannata mediata da hippies, un marcusismo mal digerito etc.)e quanto minaccia l'"umanità"nel senso della coscienza dell'umanità, della propriocezione del proprio"essere persona umana"e lo fa con una maestria altrimenti ben poco riscontrabile nel cinema attuale, con un senso della propria umanità relazionata con la tecnolgoia ma anche con realtà teriibili come guerra e terrorismo che, appunto, ha pochi uguali in un cinema quasi sempre o antipoetico e alla ricerca degli"effettacci"o invece di un poeticismo sradicato dal"corpus"vivo della realtà, dove, neppure troppo paradossalmente, i due opposti non solo rischiano di fondersi ma lo fanno di per sé. Interpretazione lodevolissima, decisamente molto apprezzabile, da parte dei due (o dei quattr,o includendo chi lavora nella"base", invero più virtuale che reale)dove l'uso del genere maschile è solo dato dalla comodità lessicale-grammaticale, ovviamente. El Gato
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raysugark
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mercoledì 3 agosto 2016
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source code
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Dopo il grande successo con il film di esordio Moon, il regista Duncan Jones si è messo subito alla ricerca di un'altra pellicola per proseguire la sua carriera. La prossima pellicola di Duncan Jones è un thriller che rilascerà grandissima adrenalina, che raccoglie all'interno della sceneggiatura alcuni elementi di fantascienza e anche l'elemento clue del viaggio dietro nel tempo per prevenire un grande pericolo in un treno pendolare. Infatti Source Code è la seconda pellicola del regista che segue questi elementi principali, dove il protagonista è Jake Gyllenhaal nei panni del capitano Colter Stevens pilota di un elicottero e veterano della guerra in Afghanistan. Colter deve scoprire entro 8 minuti il responsabile che ha fatto esplodere una bomba a un treno pendolare di Chicago, attraverso una missione top secret dove lui fa parte di un esperimento governativo ovvero Source Code.
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Dopo il grande successo con il film di esordio Moon, il regista Duncan Jones si è messo subito alla ricerca di un'altra pellicola per proseguire la sua carriera. La prossima pellicola di Duncan Jones è un thriller che rilascerà grandissima adrenalina, che raccoglie all'interno della sceneggiatura alcuni elementi di fantascienza e anche l'elemento clue del viaggio dietro nel tempo per prevenire un grande pericolo in un treno pendolare. Infatti Source Code è la seconda pellicola del regista che segue questi elementi principali, dove il protagonista è Jake Gyllenhaal nei panni del capitano Colter Stevens pilota di un elicottero e veterano della guerra in Afghanistan. Colter deve scoprire entro 8 minuti il responsabile che ha fatto esplodere una bomba a un treno pendolare di Chicago, attraverso una missione top secret dove lui fa parte di un esperimento governativo ovvero Source Code. Dalla prima scena Source Code coinvolge subito il pubblico, dove man mano che si segue il ritmo della pellicola diventerà sempre più adrenalinica fino ad arrivare anche alle scene più emozionanti. Rispetto alla pellicola precedente Moon, Source Code viene girato in 3 luoghi diversi ma il luogo principale è il treno, dove man mano che Colter rivive per tante volte l'incidente scoprirà sempre di più nuovi indizi fino ad arrivare al finale inaspettatamente sorprendente. La performance di Jake Gyllenhaal da Colter Stevens riesce subito a catturare l'attenzione del pubblico, man mano che si prosegue la pellicola si scoprirà oltre gli indizi clue dell'incidente si addentrerà anche negli aspetti fondamentali sul personaggio di Gyllenhaal.
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iuriv
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lunedì 28 marzo 2016
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ci sei riuscito di nuovo duncan.
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Duncan Jones ritorna con un film di fantascienza e dimostra di saperci fare, giocando con la meccanica quantistica, la teoria del multiverso, l'ambizione della scienza e l'etica.
Se in Moon Jones aveva portato le sue riflessioni all'interno di un film fondato sulle atmosfere, qui si scatena utilizzando gli stereotipi del catastrofismo hollywoodiano.
Far rivivere al protagonista gli stessi otto minuti, cambiando leggermente la situazione di volta in volta, dona alla pellicola una tensione elevatissima e solo all'apparenza superficiale. Mentre il lavoro di Jones ci mostra esplosioni e inseguimenti, lavora sottotraccia per costruire una base ben più solida che culmina in un finale forse salvifico, ma in grado di lasciare comunque spazio a molti interrogativi.
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Duncan Jones ritorna con un film di fantascienza e dimostra di saperci fare, giocando con la meccanica quantistica, la teoria del multiverso, l'ambizione della scienza e l'etica.
Se in Moon Jones aveva portato le sue riflessioni all'interno di un film fondato sulle atmosfere, qui si scatena utilizzando gli stereotipi del catastrofismo hollywoodiano.
Far rivivere al protagonista gli stessi otto minuti, cambiando leggermente la situazione di volta in volta, dona alla pellicola una tensione elevatissima e solo all'apparenza superficiale. Mentre il lavoro di Jones ci mostra esplosioni e inseguimenti, lavora sottotraccia per costruire una base ben più solida che culmina in un finale forse salvifico, ma in grado di lasciare comunque spazio a molti interrogativi.
In ciò il regista è aiutato da un Jake Gyllenhaal rintronato al punto da rendere credibile il suo personaggio e quindi tutta la vicenda che gli ruota attorno.
Certo, gli effetti digitali appaiono rozzi. Ma Source Code non ambisce a diventare una gioia per gli occhi. Piuttosto punta a far riflettere sui soliti concetti di giusto o sbagliato, fornendo una giustificazione logica a tutte le decisioni prese dai protagonisti, e a dirci qualcosa sull'ossessione che spesso abbiamo per il tempo.
Insomma anche con Source Code Duncan Jones dimostra come il buon David non fosse l'unico con il tocco magico nella famiglia Bowie.
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contrammiraglio
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lunedì 29 dicembre 2014
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quanto manca?
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Premetto che le stellette sarebbero 3,5 (non prviste) a causa degli ultimi 2 minuti che proprio non ci dicano un tubo; però è davvero notevole!
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cinemalove
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lunedì 8 settembre 2014
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paradossale
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Un film davvero ben fatto. Questo continuo salto tra un universo parallelo e l'altro, con un livello in più scoperto in un avvincente finale, rende la trama veloce nonostante alcune ripetizioni. Viene tutto dosato per precisi scopi, molti dubbi risolti apparentemente a 10 minuti dalla fine.. ricompaiono di getto, obbligando lo spettatore a ricadere di nuovo in una riflessione su cosa si sia davvero visto. Ottima anche l'interpretazione di Gyllenhaal
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aldolg
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mercoledì 11 settembre 2013
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da vedere
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Fa pensare, è gia questo è un buon motivo per vederlo. Universi paralleli o semplici speculazioni ? Tematica: VIAGGIO NEL TEMPO
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fabgan
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lunedì 15 aprile 2013
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capolavoro che insegna.. non sprecate il tempo..
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Un film a parere mio capolavoro, che insegna e fa riflettere le persone a non sprecare tempo, si perchè lo stesso è prezioso e ogni attimo andrebbe vissuto pienamente, senza lasciare nulla in sospeso con nessuno, sopratutto con le persone più care.
Un film che insegna a non sprecare la vita, sopratutto perchè è una sola.
Ottima ed originale la trama anche se il film dura solo unora e mezza si lascia guardare dall'inizio alla fine tenendovi col fiato sospeso.
Consigliato.
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