Alessio Maria Federici tenta la via del cinema e della commedia con questa opera prima, che non è altro che il sequel dell'omonimo film. Purtroppo l'esperimento non riesce, anche a causa di una pessima sceneggiatura: avrebbe potuto essere una piccola perla di comicità, gli ingredienti c'erano tutti, ma come avviene per il cioccolato nel film, non sempre si riesce a trovare la giusta misura e la crosta non schiocca mentra la si addenta. La storia si perde in un bicchiere d'acqua, vedi già solo la scena iniziale dove i protagonisti egiziani, che parlano un italiano stentato, tra di loro parlano in italiano, pessimo, anche perchè più in là nel film parlano in egiziano con i sottotitoli. Non parliamo poi del trucco che fa di Argentero una maschera dagli occhi disegnati, troppa matita.....come lui, del resto, tutto troppo, e si rimpiange il tempo in cui non aveva ancora imboccato la strada del cinema. Si salvano a stento Salemme e la Finocchiaro, anche se lei nella veste della poliziotta svanita ormai ha fatto il suo tempo...la ricordiamo così già con Aldo Giovanni e Giacomo. Peccato, si poteva ridere di gusto davvero, invece si ridacchia, ma il disgusto impera.
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