nfl 26
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domenica 12 febbraio 2012
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robin hood nel futuro !!!
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Dopo il cult Gattaca, Andrew Niccol torna con questo film fantascientifico, interpretato da un Justin Timberlake sempre più attore e costruito su di una trama non comune.
"In Time" è ambientato in un'epoca futura dove l'uomo è geneticamente modificato, esso non può invecchiare oltre i 25 anni, una volta superati, all'uomo non rimane altro che un anno di vita. Questo è un mondo dove la cosa più importante non è l'acqua o il cibo o i soldi, ma il tempo; il tempo è l'unica moneta regnante. I ricchi possono vivere per sempre, i poveri, invece, combattono ogni giorno per guadagnare qualche ora in più.
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Dopo il cult Gattaca, Andrew Niccol torna con questo film fantascientifico, interpretato da un Justin Timberlake sempre più attore e costruito su di una trama non comune.
"In Time" è ambientato in un'epoca futura dove l'uomo è geneticamente modificato, esso non può invecchiare oltre i 25 anni, una volta superati, all'uomo non rimane altro che un anno di vita. Questo è un mondo dove la cosa più importante non è l'acqua o il cibo o i soldi, ma il tempo; il tempo è l'unica moneta regnante. I ricchi possono vivere per sempre, i poveri, invece, combattono ogni giorno per guadagnare qualche ora in più. Justin Timberlake convince sempre di più come attore, accompagnato da due giovani attrici: Olivia Wilde e Amanda Seyfried, l'intepretazione di quest'ultima convince meno. Il film parte benissimo; ottima la descrizione dei personaggi e della situazione. Più passano i minuti e più è inevitabile accostare questa pellicola al mito di Robin Hood. Ma il vero problema è rappresentato dalla sceneggiatura, scritta dallo stesso Niccol; essa, come ho detto in precedenza, parte molto bene, ma più si va avanti nello script e più la trama si appiattisce! "In Time" è un film che convince e intriga lo spettatore, una pellicola solida che, alla fin fine, vi piacerà !!! Comunque non gli diamo 4 stelle!
Il voto che gli spetta è un 3,5 !!!
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sergiofi
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domenica 22 luglio 2012
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quando il tempo si trasforma in danaro
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Il tempo è la cosa più preziosa di cui disponiamo. Eppure non facciamo che sprecarlo o, nel peggiore dei casi, lasciarcelo scippare da persone che immeritevoli. . Il tempo è danaro, dice un proverbio popolare. "Tempus inesorabile fugit", ammonisce il film “In time” di Andrew Niccol. In un futuro prossimo venturo non sono i soldi a scandire la vita degli umani, bensì lo scorrere inesorabile del tempo. I servizi non vengono pagati con moneta sonante, ma cedendo il proprio tempo scaricato dall’orologio biologico luminoso che si imprime sul braccio dei terrestri allo scoccare del venticinquesimo anno. Un orologio che segnala il passare dei secondi, minuti, ore, settimane, mesi, anni, secoli che separano ciascuno essere del futuro dalla morte.
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Il tempo è la cosa più preziosa di cui disponiamo. Eppure non facciamo che sprecarlo o, nel peggiore dei casi, lasciarcelo scippare da persone che immeritevoli. . Il tempo è danaro, dice un proverbio popolare. "Tempus inesorabile fugit", ammonisce il film “In time” di Andrew Niccol. In un futuro prossimo venturo non sono i soldi a scandire la vita degli umani, bensì lo scorrere inesorabile del tempo. I servizi non vengono pagati con moneta sonante, ma cedendo il proprio tempo scaricato dall’orologio biologico luminoso che si imprime sul braccio dei terrestri allo scoccare del venticinquesimo anno. Un orologio che segnala il passare dei secondi, minuti, ore, settimane, mesi, anni, secoli che separano ciascuno essere del futuro dalla morte. Non è il danaro ma la disponibilità di tempo ad alzare muri invalicabili tra i poveri del “ghetto”, la cui vita si esaurisce in un breve volgere dopo lo scoccare del venticinquesimo e i ricchi che vivono nella parte privilegiata della città, il cui destino è altrettanto tristemente segnato da un'immortalità insostenibile. Da una parte si corre e si morde la vita destinata a finire in un batter di ciglia, dall’altra le giornate sono scandite da una lentezza assurda che (non sempre) aiuta a vincere la noia di giornate infinite e sempre uguali. Gli spunti di riflessione di “In time” sono numerosi e profondi, anche se poi la vicenda finisce per travalicare in una rumorosa gangster story alla Bonnie and Clyde. Con l’eroe di turno Justin Timberlake che veste i panni del Robin Hood del futuro e l’eroina di complemento Amanda Seyfried che sveste quelli dell’ereditiera di un tempo senza fine per vivere compiutamente la sua vita. Perché, nell’arco di un giorno, si possono fare tante di quelle cose da riuscire a pareggiare esistenze infinite quanto intollerabili da sopportare.
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chaoki21
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venerdì 10 febbraio 2012
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un film per scoprire il valore di un giorno
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“In time” il nuovo film di Andrew Niccol con Justin Timberlake, Amanda Seyfried e Olivia Wilde. La storia si svolge nel futuro, in un’epoca in cui non ci si scambia il denaro ma il tempo, perché è proprio questo il vero protagonista. I secondi, i minuti, le ore scorrono sempre inesorabili, ed è nell’eterna lotta per la sopravvivenza (soventi sono i riferimenti alla teoria darwiniana) che sorge il divario tra i ricchi, che possono permettersi l’eternità e i poveri che sono costretti a correre e lottare per avere un’ora in più, ma tutti hanno lo stesso aspetto assunto a venticinque anni.
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“In time” il nuovo film di Andrew Niccol con Justin Timberlake, Amanda Seyfried e Olivia Wilde. La storia si svolge nel futuro, in un’epoca in cui non ci si scambia il denaro ma il tempo, perché è proprio questo il vero protagonista. I secondi, i minuti, le ore scorrono sempre inesorabili, ed è nell’eterna lotta per la sopravvivenza (soventi sono i riferimenti alla teoria darwiniana) che sorge il divario tra i ricchi, che possono permettersi l’eternità e i poveri che sono costretti a correre e lottare per avere un’ora in più, ma tutti hanno lo stesso aspetto assunto a venticinque anni. Nello scenario di un quartiere periferico vive il protagonista che grazie ad una donazione di un uomo che ha superato i cent’anni e ormai stanco di vivere può realizzare il sogno di vivere da ricco e rischiare di giocarsi la vita in una mano a poker, ma accusato di aver ucciso il suo benefattore è ricercato in tutti i distretti. La sua vita si unisce a quella di una giovane ragazza, figlia di un uomo facoltoso, che da oggetto di riscatto si tramuterà nella sua più fidata compagna per combattere le ingiustizie e le disparità sociali. Ho trovato l’idea molto interessante così come le tematiche affrontate e al di là del genere futuristico e degli effetti speciali se guardato con attenzione non sfuggiranno i piccoli dettagli che ne fanno un valido film, una sorta di Robin Hood del futuro con dei temi tanto antichi quanto attuali, in cui i protagonisti cercheranno di sradicare il malcostume dilagante di un sistema corrotto da secoli.
Enrica Sabato
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owanone
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martedì 7 febbraio 2012
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non male per una film a basso costo
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Non male questo film di fantascienza ambientato in un ipotetico futuro dove il denaro non esiste più ma solo il tempo. Tutti i pagamenti vengono realizzati in questo modo e qualcuno non riesce a 'guadagnarne' dell'altro in prossimità dello scadere di quello accumulato, allora si muore. Per cui anche i ladri non rubano soldi ma tempo.
Inoltre tutti partono con 25 anni assicurati e poi per poter continuare a vivere bisogna guadagnarne dell'altro. Se si riesce in seguito a guadagnare altro tempo si rimane potenzialmente all'infinito belli e pimpanti a 25 anni nell'aspetto fisico. La nonna è uguale alla mamma che è uguale alla figlia.... il film è quindi interpretato solo da attori giovani.
Ma alla fine ha senso vivere per sempre? Questa è la domanda aperta indirizzata allo spettatore (mortale) e questo spunto filosofico è una delle cose positive del film.
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Non male questo film di fantascienza ambientato in un ipotetico futuro dove il denaro non esiste più ma solo il tempo. Tutti i pagamenti vengono realizzati in questo modo e qualcuno non riesce a 'guadagnarne' dell'altro in prossimità dello scadere di quello accumulato, allora si muore. Per cui anche i ladri non rubano soldi ma tempo.
Inoltre tutti partono con 25 anni assicurati e poi per poter continuare a vivere bisogna guadagnarne dell'altro. Se si riesce in seguito a guadagnare altro tempo si rimane potenzialmente all'infinito belli e pimpanti a 25 anni nell'aspetto fisico. La nonna è uguale alla mamma che è uguale alla figlia.... il film è quindi interpretato solo da attori giovani.
Ma alla fine ha senso vivere per sempre? Questa è la domanda aperta indirizzata allo spettatore (mortale) e questo spunto filosofico è una delle cose positive del film.
Complimenti alla produzione che con budget basso se paragonato ad altri blockbuster del genere, riesce a tenere in piedi un film che si fa vedere fino alla fine. Per via del budget ci sono pochi scenari ma che trasmettono bene l'idea di un mondo altro, non assimilabile a quello reale e vagamente orwelliano.
L'incipit del film come dicevo è originale anche se la trama poi va ricalcando quella già vista tante altre volte, l'eroe ribelle, l'eroina conformista rapita dall'eroe e che diventa ribelle anch'essa, la lotta solitaria contro chi ha tutto per poi condividerne la ricchezza (il tempo) con chi invece non ne ha. Insomma Robin Hood docet. Forse questo è il limite maggiore del film, la prevedibilità e forse anche la mancanza di scene roboanti tipiche dei film di azione o fantascienza ad alto budget ma l'idea iniziale tiene e non è poco.
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osteriacinematografo
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martedì 21 febbraio 2012
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una splendida idea mal realizzata
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“In time” ipotizza un futuro in cui, per via del sovrappopolamento, il tempo viene monetizzato: a ciascuno è concessa una vita di venticinque anni più un anno extra, dopodiché ognuno deve cavarsela come può, rubando, scambiando, contrabbandando tempo.
Il gene dell’invecchiamento è stato sconfitto, e si rimane giovani per sempre; naturalmente il tempo è la merce più preziosa: ogni cosa si paga in moneta/tempo tramite un dispositivo apposto sul braccio di ciascuno, che indica anche un ossessivo e fluorescente countdown esistenziale.
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“In time” ipotizza un futuro in cui, per via del sovrappopolamento, il tempo viene monetizzato: a ciascuno è concessa una vita di venticinque anni più un anno extra, dopodiché ognuno deve cavarsela come può, rubando, scambiando, contrabbandando tempo.
Il gene dell’invecchiamento è stato sconfitto, e si rimane giovani per sempre; naturalmente il tempo è la merce più preziosa: ogni cosa si paga in moneta/tempo tramite un dispositivo apposto sul braccio di ciascuno, che indica anche un ossessivo e fluorescente countdown esistenziale.
Il mondo è diviso in due blocchi ben delineati: non c’è una classe media, ci sono i poveri, che allo scadere dei propri giorni corrono e si affannano con ogni mezzo per accattare pochi minuti di vita, e i ricchi, che vivono in un mondo plastificato e si muovono con la lentezza tipica di chi ha tutto il tempo che desidera. Il gioco infatti consiste in ciò: i poveri hanno un tempo limitato proprio perché i ricchi possano vivere praticamente in eterno. Will, il protagonista, vuole spezzare questo equilibrio, annullare l’ingiustizia sociale che concede vite diverse a seconda del budget a disposizione.
L’idea è accattivante, estrema e logorante a livello concettuale, dato che assegna al tempo il valore che per la nostra società ha il denaro: la quantità di tempo richiesto per ogni servizio oscilla come il costo della vita, e così può accadere di non poter salire su un bus vitale per la sopravivenza; gli apparecchi con cui si scala il tempo dagli uomini sembrano i dispositivo per le carte di credito; sul tempo si specula, e c’è una vera e propria borsa del tempo, coi suoi indici e i suoi titoli; ai tavoli da gioco si scommette il proprio tempo fino ad esaurimento; nei posti di lavoro si viene pagati (miseramente) in tempo; guardiani appositi controllano che il tempo non subisca flussi irregolari o repentini e voluminosi scambi di persona, proteggendo così i veri usurpatori dai ladruncoli dei bassifondi.
Andrew Niccol sviluppa un’idea magnifica nel modo sbagliato, “sprecando tempo” in dialoghi poveri di densità e in una serie di inseguimenti fini a se stessi; i protagonisti maschili se la cavano, ma il film non ha la giusta struttura per stare in piedi da solo: inizia ben presto a scricchiolare, fino a collassare inesorabilmente su se stesso e sulle aspettative di chi gli ha concesso tempo e fiducia.
Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se una storia simile fosse capitata -ad esempio- fra le mani di un regista come Cristopher Nolan : ne sarebbe scaturito un prodotto intenso e affascinante, oscuro e claustrofobico, una sorta di scala a chiocciola verso il basso, anziché un film inutile che richiede tempo senza accordare alcunché allo spettatore.
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nino pell.
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domenica 26 febbraio 2012
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film godibile per un meccanismo quasi perfetto
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Ho visto il film ed il mio giudizio complessivo è positivo, in quanto ho assistito a due ore di spettacolo caratterizzate da buone scene di azione e momenti di sana tensione per noi spettatori. Ottima, poi, l'idea di base di utilizzare il tempo come unica e principale componente di riferimento per la vita futura degli uomini, nonché come indispensabile "prodotto da barattare" nell'ambito dei rapporti commerciali e sociali. Ho trovato pure originale il fatto di aver ben inserito all'interno della suddetta idea di base e trainante della pellicola, la tematica delle differenze tra classi sociali con la conseguente difficoltà, da una parte, dei ceti medio-bassi nel riuscire a sopravvivere al decorso del tempo e, dall'altra parte, l'eccessivo agio sfarzoso dei ricchi e dei nababbi nel poter essere addirittura immortali nei secoli dei secoli.
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Ho visto il film ed il mio giudizio complessivo è positivo, in quanto ho assistito a due ore di spettacolo caratterizzate da buone scene di azione e momenti di sana tensione per noi spettatori. Ottima, poi, l'idea di base di utilizzare il tempo come unica e principale componente di riferimento per la vita futura degli uomini, nonché come indispensabile "prodotto da barattare" nell'ambito dei rapporti commerciali e sociali. Ho trovato pure originale il fatto di aver ben inserito all'interno della suddetta idea di base e trainante della pellicola, la tematica delle differenze tra classi sociali con la conseguente difficoltà, da una parte, dei ceti medio-bassi nel riuscire a sopravvivere al decorso del tempo e, dall'altra parte, l'eccessivo agio sfarzoso dei ricchi e dei nababbi nel poter essere addirittura immortali nei secoli dei secoli. Dalla suddetta analisi, dunque, il film si presenta innovativo, nuovo e assolutamente non da considerare un rifacimento di idee fantascientifiche già abbondantemente utilizzate in passato. Per tali presupposti esso si aggiudica senza difficoltà da parte mia almeno un tre stelle. Lo reputo insomma un film godibile, ma, allo stesso tempo, sorretto da un meccanismo non decisamente perfetto. Devo, infatti, giustamente puntualizzare anche qualche difetto (evidente) di questa pellicola per ciò che concerne la presenza di alcuni aspetti della trama non propriamente brillanti. Per non dilungarmi troppo, ne evidenzio in quest'occasione giusto due:
1) una certa facilità da parte dei ladri nel rubacchiare il tempo altrui tramite un semplice contatto fisico con il cronometro vitale situato sul braccio dello sfortunato di turno. No, questo aspetto della storia non mi è piaciuto per niente, anche se è stato studiato dagli sceneggiatori appositamente per dare una certa verve ad alcune scene di azione. Sarebbe stato, quindi, più genuino e maturo invece l'esistenza magari di una password, di un codice di blocco principale che solo il diretto interessato ne sarebbe stato a conoscenza per donare il proprio tempo ad altre persone dietro sua diretta volontà. In tal senso, la sceneggiatura avrebbe dovuto cambiare in maniera più perfetta la formula, utilizzando magari manovre degli avventori per ricattare o soggiogare la volontà delle vittime designate;
2) molto discutibile la scena finale nella quale i due protagonisti si ritrovano da soli in una zona deserta ad ampio raggio, inseguiti da un poliziotto che li ha presi di mira sin dall'inizio della storia (forse in maniera eccessiva visto che di ladri di tempo se ne sono visti fin troppi nel film) e con poco tempo a disposizione, quanto invece poco prima avevano a disposizione quintali di riserve del tempo, avendole distribuite tra gli abitanti di un ghetto povero. Insomma bastava che si rifornissero anche in maniera sufficiente da tali riserve, prima di iniziare la corsa per sfuggire dal poliziotto inseguitore. Film godibile, dunque, per un meccanismo quasi perfetto.
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tonysamperi
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domenica 16 settembre 2012
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come robin hood
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In un epoca dove la moneta corrente è il tempo Will (Justin Timberlake - "Bad teacher", "Amici di letto", "The social network") vive alla giornata con la madre Rachel (Olivia Wilde - "House M.D.", "The next three days", "Cambio vita", "Cowboys and aliens"). Per capire bene come gira il mondo in questo film serve un estratto, che dice "Perché pochi possano essere immortali, molti devono morire".
La premessa è che ogni persona ha sul braccio sinistro un timer. Il bonus alla nascita è 1 anno, ma compiuti i 25 anni d'età il timer inizia a scorrere.
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In un epoca dove la moneta corrente è il tempo Will (Justin Timberlake - "Bad teacher", "Amici di letto", "The social network") vive alla giornata con la madre Rachel (Olivia Wilde - "House M.D.", "The next three days", "Cambio vita", "Cowboys and aliens"). Per capire bene come gira il mondo in questo film serve un estratto, che dice "Perché pochi possano essere immortali, molti devono morire".
La premessa è che ogni persona ha sul braccio sinistro un timer. Il bonus alla nascita è 1 anno, ma compiuti i 25 anni d'età il timer inizia a scorrere. Da qui bisogna guadagnarsi altro tempo lavorando, rubando, o scambiando.
Tutto si paga con il tempo: il cibo, i vestiti, le rate del mutuo. Il costo della vita viene fatto continuamente variare, per mantenere lo status quo che la citazione di prima impone.
Purtroppo a pagarne il prezzo sono coloro che vivono nel "ghetto", vale dire una zona della città riservata ai meno abbienti.
Will salva la vita ad un uomo ricco, questi stanco di vivere, gli regala oltre un secolo.
Rachel purtroppo, a causa di un aumento del prezzo dell'autobus, è costretta a tornare a casa a piedi, anche se sa che ci vuole più del tempo che le rimane. Will l'aspetta come sempre alla fermata, ma quando non la vede scendere dall'autobus, capisce che qualcosa non va e comincia a correre incontro alla madre. Entrambi corrono, corrono, corrono, ma Rachel finisce il tempo, così muore.
Will è deciso a vendicarsi del sistema, così attraversa i settori, fino alla Time Zone, dove i ricchi vivono a scapito dei poveri. Qui incontra una ricca ereditiera (Amanda Seyfried - "Cappuccetto rosso sangue"), che lo aiuterà nel suo intento. Così derubando il padre (Vincent Kartheiser) cercano di regalare in giro il tempo. Alle calcagna un gruppo di avvoltoi guidati dal giovane Alex Pettyfer ("Io sono il numero quattro") e il custode del tempo (Cillian Murphy - "Batman Begins", "Il cavaliere oscuro", "Inception", "28 giorni dopo"). Con il primo una sfida da togliere il fiato, con il secondo inseguimenti mozzafiato e colpo di scena nel finale.
I due giovani riescono così a rubare e distrbuire milioni di anni, permettendo a tutta la gente del ghetto di raggiungere gli spazi temporali più esterni, sconvolgendo la realtà che c'era all'inizio del film.
Nel finale un'ultima corsa contro il tempo, come quella di Will e Rachel, ma stavolta Will e Sylvia riescono a toccarsi prima che il tempo di lei si esaurisca.
SUL PLOT: Sicuramente una storia ben fatta, non mancano le palpitazioni (specialmente nelle due corse di Will con madre e Sylvia). Ci sono diversi climax procurati dagli inseguimenti e dalla rapina in banca, che coinvolgono il pubblico, senza permettergli di staccare gli occhi dallo schermo.
SUL DOPPIAGGIO: Inconfondibile Myriam Catania (che doppia Keyra Knightley nella serie "Pirati dei Caraibi") al doppiaggio di Amanda Seyfried.
SUL CAST: Justin Timberlake sta prendendo gusto per la recitazione, sicuramente in questo film ha incarnato benissimo il suo ruolo, con un'interpretazione parecchio credibile. Un'8 se lo merita tutto.
Olivia Wilde invece peggiore rispetto alle altre pellicole hollywoodiane, forse per via del doppiaggio, ma sicuramente non riesce ad interpretare la madre cinquantenne (che in realtà non è solo lei, ma anche il benefattore, non parla come un uomo vissuto 100 anni).
Amanda Seyfried ha una performance buona, nulla di speciale, non mi sbilancerei oltre il 6,5.
Simpatico Alex Pettyfer nel ruolo del criminale, mi è piaciuto, gli do un 7.
La scelta del cast, comunque mi sembra buona, non cambierei nessuno.
SULLA SCENEGGIATURA/FOTOGRAFIA: Mi piace particolarmente il divario che è stato posto tra il ghetto e la zona 1. Dove nel primo è sottilineata la costante corsa contro il tempo e il vivere alla giornata, in un ambiente che sembra quasi più grigio; nel secondo viene mostrato lo spreco e la calma che solo le grandi cifre temporali che girano lì possono consentire, dove sembra esserci anche più colore.
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filippo catani
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mercoledì 29 febbraio 2012
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il tempo è denaro
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In un futuro più o meno prossimo è stato scoperto ed isolato il gene dell'invecchiamento. Fino a venticinque anni la vita è garantita per tutti poi è necessario comprare tempo per sopravvivere. Naturalmente i più ricchi potranno vivere tranquillamente per secoli (mantenendo un corpo perfettamente giovanile) mentre i meno abbienti dovranno compiere una vera e propria corsa contro il tempo per poter sopravvivere. Un giovane ragazzo cerca di andare contro il sistema.
Intanto partiamo con il dire che vediamo qualcosa di nuovo per i film di genere e soprattutto non sono presenti banalità. Anzi il tema è davvero attuale e spinoso. Si arriverà davvero a questo punto? O forse ci siamo già arrivati per altre vie.
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In un futuro più o meno prossimo è stato scoperto ed isolato il gene dell'invecchiamento. Fino a venticinque anni la vita è garantita per tutti poi è necessario comprare tempo per sopravvivere. Naturalmente i più ricchi potranno vivere tranquillamente per secoli (mantenendo un corpo perfettamente giovanile) mentre i meno abbienti dovranno compiere una vera e propria corsa contro il tempo per poter sopravvivere. Un giovane ragazzo cerca di andare contro il sistema.
Intanto partiamo con il dire che vediamo qualcosa di nuovo per i film di genere e soprattutto non sono presenti banalità. Anzi il tema è davvero attuale e spinoso. Si arriverà davvero a questo punto? O forse ci siamo già arrivati per altre vie. Infatti la rigida divisione tra quartieri poveri e benestanti, seppur non rigidamente certificata con portelli come nel film, è drammaticamente sotto gli occhi di chi abita nelle città occidentali. D'altra parte viene toccato un altro nervo scoperto; il grande sogno che l'uomo coltiva riguardo al vivere in eterno non potrebbe poi nascondere noia o turbamenti?. Al netto di un paio di scene piuttosto improbabili, la pellicola e la storia sono davvero godibili. Buona prova per il protagonista Timberlake.
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giacomogabrielli
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domenica 11 marzo 2012
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good time. ***
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Una storia quanto mai attuale scritta e diretta da uno che se ne intende, Andrew Niccol, lo sceneggiatore di 'The Truman Show'. I bravi Justin Timberlake e Amanda Seyfried sono due personaggi ben riusciti calati in scene mozzafiato. Il plot è pressochè geniale, realizzato con un bel ritmo e fotografato bene. Il primo film ufficiale girato con la Alexa Studio, nuovissima cinepresa digitale che gira immagini paragonabili alla pellicola. Un action futuristico con un'ambientazione attuale che strizza l'occhio agli sci-fi anni 80. Il concetto che elabora la storia non va molto distante da ciò che sta succedendo oggi. Un'epoca in cui il tempo è denaro (e viceversa) e in cui il capitalismo prende il sopravvento, succhiandoti fino all'ultima goccia del tuo.
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Una storia quanto mai attuale scritta e diretta da uno che se ne intende, Andrew Niccol, lo sceneggiatore di 'The Truman Show'. I bravi Justin Timberlake e Amanda Seyfried sono due personaggi ben riusciti calati in scene mozzafiato. Il plot è pressochè geniale, realizzato con un bel ritmo e fotografato bene. Il primo film ufficiale girato con la Alexa Studio, nuovissima cinepresa digitale che gira immagini paragonabili alla pellicola. Un action futuristico con un'ambientazione attuale che strizza l'occhio agli sci-fi anni 80. Il concetto che elabora la storia non va molto distante da ciò che sta succedendo oggi. Un'epoca in cui il tempo è denaro (e viceversa) e in cui il capitalismo prende il sopravvento, succhiandoti fino all'ultima goccia del tuo... tempo. GOOD TIME ***
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forackone
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sabato 31 marzo 2012
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un idea geniale sfruttata a metà
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Un orologio che segna quanto tempo ci resta da vivere, tempo che si può spendere, guadagnare e che sostituisce il denaro; Città divise in zone orarie, per isolare i ricchi in quartieri di iper-lusso senza metterli a contatto con la durissima realtà dei quartieri più poveri, che loro sfruttano per arricchirsi ulteriormente; ma vivere per sempre è un sogno irrealizzabile per la maggioranza delle persone, costrette ad una vita passata correndo e controllando l'orologio, per vedere quanto tempo rimane.
Dentro questo sistema un uomo del ghetto ottiene in regalo oltre un secolo e decide di iniziare a lottare per far crollare il sistema.
L'idea di base è veramente bellissima ma non è sfruttata a pieno.
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Un orologio che segna quanto tempo ci resta da vivere, tempo che si può spendere, guadagnare e che sostituisce il denaro; Città divise in zone orarie, per isolare i ricchi in quartieri di iper-lusso senza metterli a contatto con la durissima realtà dei quartieri più poveri, che loro sfruttano per arricchirsi ulteriormente; ma vivere per sempre è un sogno irrealizzabile per la maggioranza delle persone, costrette ad una vita passata correndo e controllando l'orologio, per vedere quanto tempo rimane.
Dentro questo sistema un uomo del ghetto ottiene in regalo oltre un secolo e decide di iniziare a lottare per far crollare il sistema.
L'idea di base è veramente bellissima ma non è sfruttata a pieno. Dopo la 1a ora la trama inizia a vacillare, il film perde brillantezza, sfociando in alcuni tratti anche nell'assurdo. Peccato perchè poteva essere veramente uno dei film migliori degli ultimi 10 anni, invece è stato solo un bel film.
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