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mercoledì 4 ottobre 2023
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sciapo
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E un film che non ha senso. E una coercizione della mente e dell'essere umano nell'insieme
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elgatoloco
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giovedì 11 novembre 2021
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la complessità di phil dick va persa
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"The Adjustment Bureau"(George Nolfi, anche autore della sceneggiatura da un racconto omonimo del 1954 di Philip K.Dick, 2011)è un esempio non troppo"brillante"di trapsporre filmicamente l'opera letteraria di Phili K.Dick, uno dei grandi"visionari"della ltteratura USA del Novevento. La storia è quella di un brillante quanto gioavane candidato al Senato USA, "fatto perdere"con la pubblicazione di una foto all'epoca del college, che incontra una misteriosa ragazza, che poi non riesce a rivedere per anni(siamo a New York peraltro), ma che, non rientra nei piani di una misterioosa organizzazione che, appunto"regola"il destino umano, secondo la quale(pare)i destini dei due devono restare decisamente e per sempre separati, pena gravi conseguenze per enrrambi.
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"The Adjustment Bureau"(George Nolfi, anche autore della sceneggiatura da un racconto omonimo del 1954 di Philip K.Dick, 2011)è un esempio non troppo"brillante"di trapsporre filmicamente l'opera letteraria di Phili K.Dick, uno dei grandi"visionari"della ltteratura USA del Novevento. La storia è quella di un brillante quanto gioavane candidato al Senato USA, "fatto perdere"con la pubblicazione di una foto all'epoca del college, che incontra una misteriosa ragazza, che poi non riesce a rivedere per anni(siamo a New York peraltro), ma che, non rientra nei piani di una misterioosa organizzazione che, appunto"regola"il destino umano, secondo la quale(pare)i destini dei due devono restare decisamente e per sempre separati, pena gravi conseguenze per enrrambi. Dopo varie viccistudini, anche estreammente pericolose per i due amanti, si arriva a una sorta di"redde rationem"dove sembra che il libero arbitrio trionfi e che "omnia vincit amor"(l'amore abbia la meglio su tutte le cose); questo perché sembra sia cambiato il"piano"del destino stesso. Vedendo il film, lussureggiante anche a livello scenografico(Nolfi, dapprima sceneggiatore, con questo film esordiva alla regia), si ha l'impre4ssione o meglio la si può avere, dapprima, che finalmente anche il cinema"gringo"parli di questioni come il libero aribtrio umano(anche se lo fa in modo ben più superificiale che nelle opere di Dick, questo lo si vede fin dalle prime sequenze e battute), che dunque una quaestio che è inziata in realtà prima dlela nota polemica tra Agostino d'Ippiona e Pelagio, ma che con la tematizzazione"diretta"da parte dei due teologi-.filosofi diviene cruciale, almeno nel mondo"occidentale"... Invece, con un finale"accomodante"che risulta molto diverso da quello estremamente aperto e problematico che chiude il "cuento"di Dick, con alcune divagazioni"preziosistiche"a livelo scenico, possiamo proprio misruare quanto l'opera di Dick venga"accantonata", messa da parte al sericizo dello spettacolo. IN complesso , il film non è da buttare, proprio perché quanto meno solleva certe problematiche, anche se poi le"accantona"e finge di risolverle in modo facilone, ma è comunque da valutare nel solco di opere che. , da "Blade Runner"di Ridley Scott iin poi(che comunque rimane decisamente superiore, costituendo un vero caposaldo della filmografia ispirata da e a Dick), considerano the"great Show", con tutti i pericoli annessi e connessi. Matt Damon e Emily Blunt sono"In parte",ma, meglio di loro, fa certo l'anziano Terence Stamp nella parte del"vilain"di turno, Thompson...
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vincenzo
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mercoledì 7 luglio 2021
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la conoscenza è la cultura alla base di tutto
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Per recensire un film un libro un opera d arte, bisogna aver conoscenza dell autore della sua opera ed esattamente di cosa tratta l argomento. Assodato tutto ciò allargare la conoscenza dell argomento trattato su altre fonti, in poche parole, non sta ame salire il cattedra, bisogna partire da "Il libro tibetano dei morti" passare poi ai libri di Newton il Destino delle Anime, approfondire ancora l'argomento. Vedere film come Minority report, Al di là dei sogni, Il Sesto Senso, Matrix e poi, forse solo poi, scrivere una recensione su questo film.
Il film è ben fatto e rappresenta in modo ottimale gli argomenti trattati nei libri sopra citati
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elgatoloco
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martedì 21 luglio 2020
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notevolissima trasposizione del grande phil dick
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"The Adjustement Bureau"(George Nolfi, 2011, anche autore della sceneggiatura, tratta -ispirata da un racconto di mezzo secolo prima di Philip Dick) ci ricorda la questione, inverto atavica, del destino, del Fatum che muoverebbe le fila del vivere , dove questo progetto, inteso come"ciò che muove le fila, che governa il mondo"è credenza atavica, che tende a sovrapporsi al caso, quasi a sostituirlo, a incrociarsi con lo stesso, tanto che l'espressione francese"la cabale"vale sostanzilamente sia"destino"sia"caso". Qui, il fortunato politico che"incrocia"una ballerina che sarà il suo "amore della vita" viene convinto dai "detentori.
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"The Adjustement Bureau"(George Nolfi, 2011, anche autore della sceneggiatura, tratta -ispirata da un racconto di mezzo secolo prima di Philip Dick) ci ricorda la questione, inverto atavica, del destino, del Fatum che muoverebbe le fila del vivere , dove questo progetto, inteso come"ciò che muove le fila, che governa il mondo"è credenza atavica, che tende a sovrapporsi al caso, quasi a sostituirlo, a incrociarsi con lo stesso, tanto che l'espressione francese"la cabale"vale sostanzilamente sia"destino"sia"caso". Qui, il fortunato politico che"incrocia"una ballerina che sarà il suo "amore della vita" viene convinto dai "detentori.guardiani del destino"a rinunciare a ciò, per divenire non solo sengatore, ma presidente. Solo che neppure i"guardiani"sono invero pienamente uniti tra loro, in parte ancora"disuniti"e con valutazioni contraddittorie, mentre il giovane candidato è persona tenace, coraggiosa, che vuole realizzare il suo progetto di vita, rivendicando un"libero arbitrio"totale e riuscirà in gran parte tale progetto...Filmicamente, per merito di Matt Damon, Emily Blunt(i protagonisti), Terence Stamp(la cui partecipoazione in realtà è limitata, a livello temporale), ma anche gli altri interpreti , la vecchia(e atavica)questione viene ben resa, anche in aderenza a quanto Philip Dick, grande visionario del nostro tempo, comunque del 1900, ha espresso in questo come in altri straordinari racconti e in qualche romanzo. Si tratta, certo, di una problematica da un lato"facile"(così si crede), che d'altra parte coinvolge invece quanto sfugge alla possibilità umana di essere verificato. Certo è che anche quanto viene definito"grande disegno", "progetto di vita"etc. viene influenzato sia da scelte"interne" (al soggetto agente)sia invece"esterne", per cui il discrimine è decisamente diffcile da cogliere, tale da rimanere qualcosa di almeno parzailmente"imponderabile", nonostante il progresso tecnico incredibile del nostro tempo e in tale direzione si agisce, cercando di rendere chiaro da un lato l'attivismo"Protagonistico"made non solo ma soprattutto in the USA, dall'altro quegli impedimenti che derivano dalle"fatalità", spesso accidentali. Che poi vi siano esseri umnani preposti alla realizzazione del"Piano"è natrualmente invenzione letteraria e qui filmica, ma che il problema si ponga, pur se non"Materialmente"è deciso quanto decisivo. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 31 gennaio 2019
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di grande interesse-di spessore
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"The Adjustment Bureau"(George Nolfi, 2011, da un racconto del grande Phil Dick, del 1954)è un film decisamente "debitore"del testo letterario, come sempre in Dick preannunciatore di un futuro pienamente distopico, nel quale ci sono-questo è più tipico di questo film e del testo letterario da cui deriva-forze oscure quanto potentissime che controllano il destino(angeli, dèmoni, mentre"the president"potrebbe essere=Dio?)che interferiscono persino nella vita privata di un giovane avviato a una promettente carriera politica, a quanto sembra. Il tutto è svolto con grande creatività e non solo"diligenza", in quanto non ci si limita a illustrare il testo letterario(alcuni monologhi e riflessioni relative sono assolutamente ineliminabili)ma si tende a "completarlo"realmente con le immagini, dove il completamento tiene realmente conto di quanto siano diversi il linguaggio letterario e quello filmico.
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"The Adjustment Bureau"(George Nolfi, 2011, da un racconto del grande Phil Dick, del 1954)è un film decisamente "debitore"del testo letterario, come sempre in Dick preannunciatore di un futuro pienamente distopico, nel quale ci sono-questo è più tipico di questo film e del testo letterario da cui deriva-forze oscure quanto potentissime che controllano il destino(angeli, dèmoni, mentre"the president"potrebbe essere=Dio?)che interferiscono persino nella vita privata di un giovane avviato a una promettente carriera politica, a quanto sembra. Il tutto è svolto con grande creatività e non solo"diligenza", in quanto non ci si limita a illustrare il testo letterario(alcuni monologhi e riflessioni relative sono assolutamente ineliminabili)ma si tende a "completarlo"realmente con le immagini, dove il completamento tiene realmente conto di quanto siano diversi il linguaggio letterario e quello filmico. Interprete-chiave era Matt Damon, insieme al suo "amore negato" Emily Blunt, mentre a Terence Stamp tocca la parte del malvagio(ma a sua volta condizionato)Thompson...UN film che fa riflettere sui poteri di controllo, anche non solamente"metafisici"che esistono e tenderanno ad intensificarsi, tra l'altro, in progressione geometrica... El Gato
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gustibus
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lunedì 25 dicembre 2017
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splendido!
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David ed Elise devono e vogliono amarsi ma nel destino iniziale non era contemplato e alla fine vince chi se lo crea il destino(libero arbitrio!)e quindi quello che sara'lo sua/nostra vita.Philiph k.Dick col suo libro "aggiustamenti del tempo"a dato vita a questo splendido film.Tutti gli anni dal 2011 me lo vedo..niente sparatorie,niente balli,niente sorrisi...solo il valore della vita che uno si crea o che gia'sceneggiatore.Nascendo e'tutto scritto nel DNA scientificamente detto molte volte dagli scienziati,ma poco amplificato dai media,perche'sento uno da quando muore,la vita che senso ha???..Matt Damon e Emily Blunt recitano con semplicità,lui poi e'stato diretto dal maestro C.
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David ed Elise devono e vogliono amarsi ma nel destino iniziale non era contemplato e alla fine vince chi se lo crea il destino(libero arbitrio!)e quindi quello che sara'lo sua/nostra vita.Philiph k.Dick col suo libro "aggiustamenti del tempo"a dato vita a questo splendido film.Tutti gli anni dal 2011 me lo vedo..niente sparatorie,niente balli,niente sorrisi...solo il valore della vita che uno si crea o che gia'sceneggiatore.Nascendo e'tutto scritto nel DNA scientificamente detto molte volte dagli scienziati,ma poco amplificato dai media,perche'sento uno da quando muore,la vita che senso ha???..Matt Damon e Emily Blunt recitano con semplicità,lui poi e'stato diretto dal maestro C.Eastwood per Heraftear,lei diventata star con Sicario.Film da vedere proprio sotto le feste.Dopo aver visto "BRIGHT"con Will Smith..una cavolata pazzesca,questo E'un capolavoro!
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contrammiraglio
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sabato 29 aprile 2017
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leggerino
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Carino, niente di che comunque.
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elgatoloco
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martedì 11 aprile 2017
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dick filmicamente insituabile
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E'forse paradossale, ma i libri(romanzi, racconti, ma sempre anche altro...)di Phil Dick- scrittore influenzato moltissmo anche, pur se certo non solo, dal cinema non sono trasponibili direttamente al cinena, ossia divengono(rischiano di diventare, meglio)molto spesso delle rappresentazioni iconiche di quanto è invece"pre-rappresentabile", non propriamente trasponibile in immagini. E' un paradosso forse apparente, in quanto in realtà chi parte(anche, certo non solo, mi ripeto volutamente)dal cinema non è detto che poi sia"filmabile", anzi...Questo proprio perché nei libri c'è un repertorio iconico e iconografico così ricco da non"permettere"una replica, se pure in altro modo, in condizioni diverse.
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E'forse paradossale, ma i libri(romanzi, racconti, ma sempre anche altro...)di Phil Dick- scrittore influenzato moltissmo anche, pur se certo non solo, dal cinema non sono trasponibili direttamente al cinena, ossia divengono(rischiano di diventare, meglio)molto spesso delle rappresentazioni iconiche di quanto è invece"pre-rappresentabile", non propriamente trasponibile in immagini. E' un paradosso forse apparente, in quanto in realtà chi parte(anche, certo non solo, mi ripeto volutamente)dal cinema non è detto che poi sia"filmabile", anzi...Questo proprio perché nei libri c'è un repertorio iconico e iconografico così ricco da non"permettere"una replica, se pure in altro modo, in condizioni diverse...In"Adjustement Bureau"di George Dolfi la cifra diickiana è comunque presente, in qualche modo"ovattata", ma vale il "paradigma"individuato sopra, appunto. Ci si può accontentare di un ottimo(in complesso)thriller che è anche una sempre interrotta"love story"... Con intepreti eccelsi come Matt Damon(a tratti demon , a tratti angel, scherzare sul nome è quasi obbligatorio...), Emily Blunt e un sempre inquietante Terence Stamp, non è vero che un film"debba per forza"funzionare: se non c'è una regia solida(ma anche"fou", in parte , almeno)come qui quella di Blunt le cose non vanno"avanti da sole", come si potrebbe credere. C'è invece la necessità di una creazione(che è pur sempre in ultima istanza opera del"director"..., sempre che non sia un semplice mestierante)che, per es., si muova in qualche modo nel solco di Dick ma sappia poi prescinderne-un po'quanto avevo cercato, forse un po'confusamente e in modo lambiccato, di dire all'inizio. Creazione ancipite, dunque, volendo, come ogni film che si ispiri a una fonte letteraria, come in questo caso ormai"classica", dove l'imprinting del libro non deve risultare onnivoro, non rischiando, però, altrettanto, di disperdersi...E, fatte le debite riserve, in qualche modo lo"spirito "dickiano(non la lettera, però, giustamente)qui è comunque presente, orientando il film verso quanto della"realtà"è e rimane"inconoscbile", almeno stricto sensu...Deluderà, forse, chi vuol il"tutto e sub ito"delle soluzioni facili, convincerà invece chi va alla ricerca di quell'"altro"che, non sempre ma talora anche nel cinema riesce a fare caplino, ad affacciarsi in maniera non troppo ingombrante... El Gato
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ultimoboyscout
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domenica 6 dicembre 2015
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siamo davvero padroni del nostro destino?
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Il film affronta uno dei temo classici di Dick, forse uno dei suoi più cari e sempre di grande attualità: siamo sicuri di essere padroni del nostro destino oppure qualcuno, a nostra insaputa, ci guida influenzando in maniera decisiva le nostre scelte? Tratto dal romanzo "Adjustment Team" (in Italia "Squadra Riparazioni") è il meno riuscito tra i tanti (dovrebbero essere 11) lungometraggi nati dalla penna di Dick. Matt Damon è un giovane politico in rampa di lancio e scopre che ogni sua azione e ogni sua scelta viene prevista e quindi pilotata da figure misteriose col compito di gestire la grande moltitudine delle attività umane, alla faccia del libero arbitrio. Ma la battaglia per unirsi alla donna dei suoi sogni genererà un conflitto potenzialmente esplosivo.
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Il film affronta uno dei temo classici di Dick, forse uno dei suoi più cari e sempre di grande attualità: siamo sicuri di essere padroni del nostro destino oppure qualcuno, a nostra insaputa, ci guida influenzando in maniera decisiva le nostre scelte? Tratto dal romanzo "Adjustment Team" (in Italia "Squadra Riparazioni") è il meno riuscito tra i tanti (dovrebbero essere 11) lungometraggi nati dalla penna di Dick. Matt Damon è un giovane politico in rampa di lancio e scopre che ogni sua azione e ogni sua scelta viene prevista e quindi pilotata da figure misteriose col compito di gestire la grande moltitudine delle attività umane, alla faccia del libero arbitrio. Ma la battaglia per unirsi alla donna dei suoi sogni genererà un conflitto potenzialmente esplosivo. Un'ipotesi tanto suggestiva quanto ingestibile in tutti i suoi sviluppi viene ulteriormente mortificata dall'esordiente regista George Nolfi, non in grado di gestire la storia, compreso un lieto fine imbarazzante nella sua semplificazione. In più Nolfi, non prende una posizione netta sui temi affrontati e la struttura da action-thriller non sembra la migliore e più adatta per la pellicola. Il merito del film, pur dilatando e stravolgendo le pagine di Dick, è comunque quello di riversare sul grande schermo inquietanti interrogativi sulla condizione umana. Il film procede su due binari paralleli che, inevitabilmente, finiscono per collidere: c'è il tentativo di Norris, il protagonista, di contrastare i cosiddetti "angeli" in nome del libero arbitrio, c'è Elise e la storia d'amore sbocciata per caso e cresciuta clandestinamente, per un ibrido coraggioso che ad un certo punto vira sul meditativo. Ma la visione del maestro Philip K. Dick era ampia e totale, divisa tra critica sociale, filosofia, azione e amore con Nolfi che invece di sguazzarci ci gira decisamente lontano. Film non bello e nemmeno riuscito ma gradevole per la bravura di un cast all'altezza e per una fotografia che sfiora la perfezione.
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cicciorossi
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sabato 23 novembre 2013
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l'interpretazione:
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L'interpretazione di Emily Blunt e' stata a dir poco "Sublime"
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