| A Dangerous Method | ||||||||||||||
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      Un film di David Cronenberg.
  Con Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Andrea Magro, Clemens Giebel, Franziska Arndt, Katharina Palm, Christian Serritiello. 
         continua»Drammatico,
    
   
       Ratings: Kids+16,
   
durata 93 min.
- Gran Bretagna, Germania, Canada   2011.
- Bim Distribuzione
    
    uscita venerdì 30 settembre 2011.
    
   
      MYMONETRO 
     A Dangerous Method          valutazione media:
        2,96
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari. | ||||||||||||||
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                        ''lo sanno che stiamo portando loro la peste?''
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| giovedì 6 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Personalità ardite, geniali, folli, fragili, che portano avanti le proprie idee, si scontrano, si amano, si rinnegano, si combattono. Il film è carico di vibrante pathos che si cuce perfettamente sulla narrazione della vicenda dei tre protagonsti. La ricerca continua del duo Jung-Sabina Spielrein, coadiuvata dalla loro irrefrenabile passione, è di quelle che rendono avvincente un film e tengono lo spettatore incollato alla poltrona. Il potere delle idee consolidate, potentissime, quelle dell' altro duo Freud-Gross, rendono il film un campo di battaglia intellettuale affascinante e stimolante. Anche se nell' ultima opera di D. Cronenberg il consueto scontro fisico è assente, quello passionale ed intellettuale qui raggiunge i suoi massimi livelli. Niente da dire: un buona pellicola, che racconta personaggi e storie fuori dal comune, rifuggendo la medio-crità mai presente se non quando Freud sbarcando in America dice: ''lo sanno che stiamo portando loro la peste?'' Infatti la materia del film è quanto meno scottante, come del resto tutto il contenuto della filmografia di Cronenberg. Le prove degli attori sono encomiabili (su tutti Michael Fassbender), bella la fotografia e lo stile cinematografico, essenziale e deciso, che ben si sposa al periodo storico in cui si svolgono i fatti. Ma il film non può andare oltre le tre stelle. Si avverte che alcuni aspetti della storia vengano trattati in maniera sommaria e poco credibile; soprattutto la vicenda di Sabina Spielrein che nel giro di poche scene passa da schizofrenica a donna saggia con qualche residua deviazione sessuale. Questa sommarietà, mostrata anche in altri film, a mio avviso è il limite di questo regista che parte bene per poi arenarsi parzialmente perdendo spessore. 
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