L'uomo nell'ombra |
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Un film di Roman Polanski.
Con Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Kim Cattrall, Olivia Williams, Jim Belushi.
continua»
Titolo originale The Ghost Writer.
Thriller,
Ratings: Kids+16,
durata 131 min.
- USA, Germania, Francia 2010.
- 01 Distribution
uscita venerdì 9 aprile 2010.
MYMONETRO
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Ombre del terzo millennio
di Paola Di GiuseppeFeedback: 25414 | altri commenti e recensioni di Paola Di Giuseppe |
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sabato 10 aprile 2010 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un giovane ghost writer, single sui 30 anni che vive a Londra,accetta di completare le memorie dell'ex Primo Ministro inglese Adam Lang. L’amico manager l’ha dovuto quasi braccare perché accettasse l’incarico,qualcosa lo respingeva,ma alla fine 250mila dollari sono quel che sono, e con scali e passaggi vari tra aereo,traghetto e macchina,arriva finalmente nell’isola di Marta’s Vineyard,luogo tetro,piovoso e solitario sulla east cost del New England,mare gonfio e vento sferzante,recinzioni e controlli ai raggi X. Lì c’è il bunker molto upper-class dell’editore americano dove vivono,come sospesi nel vuoto,Lang,la moglie e tutto lo staff. ll precedente ghost writer è morto cadendo da un traghetto in circostanze misteriose (la scena della macchina che non scende dalla pancia del traghetto per mancanza di guidatore creando un bell’intralcio a tutti è vero un gioiellino). Il cadavere è stato trascinato da strane,inspiegabili correnti sulla spiaggia dell’isola,ma nessuno sembra indagare, si fa qualche domanda solo un loquace vecchietto,apparizione flash subito dimenticata. Sta scoppiando uno scandalo internazionale (ma lo apprendiamo solo dagli splendidi schermi al plasma distribuiti per casa), Lang è accusato di aver consentito, nel corso del suo mandato, la tortura di prigionieri di Al Qaeda e di avere legami con la Cia.L’ambigua politica britannica di tempi recenti e la sua subalternità a Bush sono ormai nella giusta prospettiva storica e il cinema può appropriarsene a ragione (singolare coincidenza, esce in contemporanea nelle sale Green zone di Paul Greengrass, Bagdad e armi di distruzione di massa fantasma in prima linea, dunque). Il ghost è un perfetto uomo comune, non va in cerca di guai, non ha legami e non ha storia, soprattutto non s’interessa di politica. In breve si troverà al centro di un vero e proprio “intrigo internazionale”,con dosi giuste di suspence,misteri,inganni e trappole. Il finale sarà il classico colpo di genio con cui l’artista darà il sigillo all’opera. Sul piano visivo la scena è da annali della storia del cinema. Dal bestseller di Robert Harris,thriller politico su cui il film si solleva di parecchie spanne,Polansky costruisce un capolavoro di suspence e paranoia,a cui Mc Gregor e Brosnan,Williams e Cattrall danno le facce adatte, diretti da un maestro che,all’apice della sua storia di artista,offre il giusto omaggio ad uno dei suoi maestri. Di Hitchcock è stato giustamente messo in rilievo il lascito notevole, e il repertorio c’è tutto, suspence e doppio gioco,personaggi indecifrabili e donne solo apparentemente rassicuranti,musica da brivido al momento giusto (che Alexandre Desplat riscrive con sonorità contemporanee), ma l'eroe di Polanski è un uomo del terzo millennio e le sue strade prendono direzioni opposte da quelle di mezzo secolo fa. Nessuna acquisizione di certezza, l’identità non si conquista ma si perde ad ogni step successivo, fluttuazioni fra essere e non essere diventano cifra costante. Nel cinema di Polanski c’è la Storia e la montaliana scoperta che essa “ non si snoda come una catena di anelli ininterrotta. In ogni caso molti anelli non tengono”. La paura e lo smarrimento dell’uomo comune sono tutte sulla faccia di McGregor, la volgarità melliflua e proterva del potere in quella di Brosnan. Fra loro, donne di contorno, nevrotiche, frustrate e asservite. Hitchcock sessant’anni dopo? No Polanski oggi, con i dovuti omaggi e le radici giuste.
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