L'altra verità |
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Un film di Ken Loach.
Con Mark Womack, Andrea Lowe, John Bishop (II), Geoff Bell, Jack Fortune.
continua»
Titolo originale Route Irish.
Drammatico,
durata 109 min.
- Gran Bretagna, Francia, Italia, Belgio, Spagna 2010.
- Bim Distribuzione
uscita mercoledì 20 aprile 2011.
MYMONETRO
L'altra verità
valutazione media:
2,99
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un pacifista integraledi Alessandro Di FioreFeedback: 1305 | altri commenti e recensioni di Alessandro Di Fiore |
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giovedì 23 agosto 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In tanti modi può essere realizzato un film di denuncia contro la guerra. Uno dei modi più efficaci è quello di abbandonare la contrapposizione tra categorie: bianchi contro neri, o iracheni contro americani, o buoni contro cattivi. Il conflitto vero infatti non è sul campo di battaglia, ma è dentro le nostre coscienze. Le quali sono complicate e contraddittorie perché tra l’aspirazione al bene e la tentazione al male contengono una pluralità di sfumature, tante quante sono contenute tra li bianco e il nero. E allora, se si condivide il primato della coscienza, e della sua complessità, non può mai accogliersi la forzosa semplificazione di visioni manichee in qualunque teatro di guerra. Questa volta è l’Iraq, ma potrebbe essere ogni altro angolo del pianeta. A comprendere sulla propria pelle ciò che non è ovvio solo in tempo di guerra, cioè la preminenza della persona sulla categoria, è un mercenario, nel corso della sua personale indagine rivolta a scoprire le reali dinamiche che hanno condotto alla morte il proprio amico del cuore. Le vicende personali in tempo di guerra possono trasformare con assoluta disinvoltura l’amico in nemico e viceversa. Il che rende l’esito del proprio percorso psicologico del tutto autonomo rispetto all’esito di un combattimento: i vincitori in guerra si leggono solo sui libri di storia, perché la coscienza di ciascuno, vincitore o vinto che sia, ne esce sempre sconfitta e lacerata. La potenza del messaggio pacifista sta proprio qui, nel fatto che la guerra costituisce l’annuncio della sconfitta della persona prima ancora che il campo di battaglia dia il proprio responso. “L’altra verità” di Ken Loach costituisce la visione antimanichea applicata alla guerra, che ne “In questo mondo libero” era applicata all’universo del precariato. Ben vengano film come questo, che con stile impeccabile e in assenza di truculenze tarantiniane ci rende partecipi dello sdegno verso ogni forma di conflitto armato.
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