I giorni della vendemmia

Educazione sentimentale di un figlio dell’Emilia cattolica e comunista

Estate 1984, campagna emiliana. Il sedicenne Elia vive con il padre, contadino comunista, e la madre, cattolica praticante. Acerbo, silenzioso, viene turbato dalla comparsa di Emilia, universitaria in vacanza, provocante e maliziosa, e dal ritorno del fratello Samuele, aspirante scrittore. I giorni della vendemmia, del debuttante Marco Righi, è in fondo tutto qui. Tempi lenti, silenzi, musiche rarefatte, un film d' aria più che racconto, imperniato sull' educazione sentimentale dell' adolescente Elia, compresso dalla morale catto-comunista della famiglia, pronto a tentare qualche passo liberatorio nel finale del film. Un omaggio alle radici contadine della sua terra, secondo il regista, che però finisce per fidarsi troppo del suo sguardo e delle sue sensazioni, fatica a condividerle e le affida a personaggi stereotipati, meccanici, prevedibili (l' adolescente imbranato, la studentessa navigata, il pater familias rude e di poche parole, la massaia baciapile, il figlio scavezzacollo). Circola una sensazione di artefatto, come collocare la morte di Berlinguer (che avvenne in giugno) nei giorni della vendemmia.
Da La Repubblica, 29 giugno 2012


di Aldo Lastella, 29 giugno 2012