poetadark90
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mercoledì 11 agosto 2010
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l'incubo di pandorum
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L'occhio si spalanca: la pupilla, cristallizzata, è già ricolma d'un terrore viscerale e incosapevole. Intorno, la capsula per l'ipersonno impedisce qualsiasi movimento. Si chiude sul corpo e lo imprigiona similmente ad una bara. L'uomo si sfila dal volto la mascherina per la respirazione; ansima un istante; poi, dibattendosi, si libera dai cavi metallici ai quali è agganciato. Cade violentemente sul fondo della capsula. Cerca di urlare. Ma la capsula è insonorizzata e le sue grida non riescono a filtrare all'esterno, laddove l'oscurità nasconde la forma degli oggetti, e il silenzio sovrasta ogni rumore possibile.
Così comincia "Pandorum": un inizio che sembra la versione cosmica del racconto "Le esequie premature" di Poe (non tarderanno, tuttavia, a presentarsi molteplici riferimenti a Lovecraft) .
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L'occhio si spalanca: la pupilla, cristallizzata, è già ricolma d'un terrore viscerale e incosapevole. Intorno, la capsula per l'ipersonno impedisce qualsiasi movimento. Si chiude sul corpo e lo imprigiona similmente ad una bara. L'uomo si sfila dal volto la mascherina per la respirazione; ansima un istante; poi, dibattendosi, si libera dai cavi metallici ai quali è agganciato. Cade violentemente sul fondo della capsula. Cerca di urlare. Ma la capsula è insonorizzata e le sue grida non riescono a filtrare all'esterno, laddove l'oscurità nasconde la forma degli oggetti, e il silenzio sovrasta ogni rumore possibile.
Così comincia "Pandorum": un inizio che sembra la versione cosmica del racconto "Le esequie premature" di Poe (non tarderanno, tuttavia, a presentarsi molteplici riferimenti a Lovecraft) . Allo stesso modo, il film, man mano, palesa quali sono i suoi modelli cinematografici: "Alien" anzitutto; ma anche "Sunshine" di Boyle; e un certo tipo di cinema che, da un po' di tempo a questa parte, non si vedeva nelle sale: l'horror fantascientifico. Malgrado il rischio di cadere nel "già visto" fosse molto forte - e probabilmente per questo motivo, dopo Scott, in pochi registi e sceneggiatori avevano scelto di puntare su questo genere - la storia ci prende allo stomaco, ci coinvolge, ci mette nella condizione di capire quale sia stato il tragico destino dell'astronave Elysium, ma solo un poco alla volta, fornendoci, l'uno dopo l'altro, i pezzi di un puzzle paranoico e sanguinoso. I pochi passeggeri superstiti, infatti, sembrano non rammentare nulla del viaggio, e paventano l'incombere su di loro di questa psicosi chiamata "Pandorum", dovuta ad un lungo periodo di permanenza nell'ipersonno, intanto che la nave vaga alla deriva nello Spazio profondo, e inquietanti nonchè feroci presenze dimorano negli interminabili corridoi e nelle sale abbandonate. Claustrofobiche le scenografie; oscura la fotografia. Pandorum si rivela un film intelligente; ansiogeno; delirante (particolarmente negli ultimi minuti, allorché si fa un uso fastidioso e intenzionale dei primissimi piani). Eccellenti gli interpreti Ben Foster e Dannis Quaid. Forse i discorsi sulla morale-amorale-catartica avrebbero meritato un approfondimento maggiore; e alcuni colpi di scena si susseguono in modo troppo rapido, rendendo necessaria più di una visione. Va però detto che l'atmosfera impalpabile e ignota contribuisce a sfumare alcuni particolari, così da trarne un maggior senso di mistero che, ovviamente, sarebbe stato perduto con una spiegazione a trecentosessanta gradi - la qual cosa indubbiamente avrebbe influito sul pathos del finale. Pertanto, al di là delle incertezza minime, la pellicola raggiunge un livello ottimo.
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metacritic
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domenica 15 agosto 2010
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rinascita
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Tema del film di eccezionale profondità: se non si è costretti a prendere ordini da nessuno e si ci si pone a capo di una nave-colonia, chi è DIo? Notevoli le implicazioni politico filosofiche, di stratificazione sociale, di ordine morale e giuridico. Il finale direttamente dal calderone amminoacidico nel profondo, plasma un fanta/horror che trascendendo questa categoria, va a collocarsi tra i migliori film almeno per questa annata. Il critico del Los Angeles Times, mi chiedo, da quale universo parallelo proviene?
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andreas perugini
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venerdì 24 giugno 2011
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pandorum: il risveglio in un incubo.
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Pandorum è il risveglio in un incubo. Un risveglio gelato, brusco, affannato, viscerale. Il risveglio in un mondo di terrore, fatto del freddo metallo e dell’enorme oscurità di una nave spaziale alla deriva nello spazio profondo per una missione inizialmente ignota perché il sonno criogenico ci ha privato della memoria. A tratti riaffiorano flash e nozioni. Piano ci risulta chiaro che qualcosa non funziona. Ma cosa? Il trentaseienne regista germanico Christian Alvart al suo quarto film pone le domande esistenziali fondamentali “Chi sono? Perché sono qui? Dove sto andando?” alla base dell’incipit. Il riaffiorare della memoria di sedimenti non porta giovamento, ma porta a sprofondare in uno dei peggiori incubi che l’uomo possa concepire.
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Pandorum è il risveglio in un incubo. Un risveglio gelato, brusco, affannato, viscerale. Il risveglio in un mondo di terrore, fatto del freddo metallo e dell’enorme oscurità di una nave spaziale alla deriva nello spazio profondo per una missione inizialmente ignota perché il sonno criogenico ci ha privato della memoria. A tratti riaffiorano flash e nozioni. Piano ci risulta chiaro che qualcosa non funziona. Ma cosa? Il trentaseienne regista germanico Christian Alvart al suo quarto film pone le domande esistenziali fondamentali “Chi sono? Perché sono qui? Dove sto andando?” alla base dell’incipit. Il riaffiorare della memoria di sedimenti non porta giovamento, ma porta a sprofondare in uno dei peggiori incubi che l’uomo possa concepire. Un incubo infestato da creature antropofaghe di cui non se ne conosce la provenienza. Un incubo disturbato dalle allucinazioni spaziali dove spesso non si riesce a distinguere la realtà dalla distorsione mentale. Pandorum è il risveglio nelle fauci di un'orda famelica di creature mostruose. Pandorum è un’arca di Noé arenata nel vuoto. Pandorum è l’allucinazione violenta ed ingannevole che tradisce ogni apparenza. Pandorum è un parto della mente.
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vincenzo barbarulli
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sabato 21 agosto 2010
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in bilico tra fantascienza ed horror ma avvincente
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Devo premettere che il voto che avrei voluto dare, sarebbero tre stelle e mezzo. Lo definirei come un horror d'azione, sceneggiato in chiave fantascientifica. Sono dei sotto-filoni che considero difficili da recensire, in quanto non li considero esattamente “per tutti”. Aggiungo che non amando personalmente il genere horror, sicuramente ne sono stato influenzato nel giudizio. In particolare, secondo me, questo film potrebbe essere apprezzato solo da amanti della fantascienza o del genere horror. Lo sconsiglierei vivamente ad un pubblico da famiglia.
La trama. Mentre la terra, nel lontano 2174, si avvicina alla fine delle sue risorse, un'umanità in preda a lotte ed incertezze, lancia una enorme astronave, la Elysium, volta alla colonizzazione di un pianeta simile alla terra.
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Devo premettere che il voto che avrei voluto dare, sarebbero tre stelle e mezzo. Lo definirei come un horror d'azione, sceneggiato in chiave fantascientifica. Sono dei sotto-filoni che considero difficili da recensire, in quanto non li considero esattamente “per tutti”. Aggiungo che non amando personalmente il genere horror, sicuramente ne sono stato influenzato nel giudizio. In particolare, secondo me, questo film potrebbe essere apprezzato solo da amanti della fantascienza o del genere horror. Lo sconsiglierei vivamente ad un pubblico da famiglia.
La trama. Mentre la terra, nel lontano 2174, si avvicina alla fine delle sue risorse, un'umanità in preda a lotte ed incertezze, lancia una enorme astronave, la Elysium, volta alla colonizzazione di un pianeta simile alla terra. Al suo risveglio, dall'ibernazione sub spaziale, un membro della sicurezza non avendo ricordi, constata che l'equipaggio sembra scomparso, l'astronave è in avaria e mancano perfino luce e cibo. Da qui, dopo il risveglio del suo superiore, il ritmo si fa sempre più sostenuto, in direzione di un film d'azione. Non vado oltre per non rovinare la visione a chi non l'ha ancora visto.
Partiamo dai punti di forza del film: una fotografia di ottimo livello, un ritmo incalzante, una trama particolare e ben realizzata. Dal mio punto di vista è proprio quest'ultima che salva il film, traghettandolo dal campo del passabile alla zona del bello e un po' originale. La mancanza di memoria iniziale dei protagonisti, unita a quello che succede, rende il film onirico, atavico, avvincente e mai particolarmente banale. I colpi di scena si sprecano, le idee sono se non originalissime, almeno sono ben realizzate. La stupenda e magistrale sequenza del racconto della storia dell'astronave, tramite dei disegni sul muro, di Leland ne è un icona. Complimenti quindi a Christian Alvart, sia sceneggiatore che regista stesso. Si è avvalso della tecnica dei pezzi del puzzle che si compongono in una trama; dentro una spirale accelerata. È molto ben riuscita e si vede il risultato. Altrettanto bella, onesta e decisa l'interpretazione degli attori, sempre di alto livello, almeno nei protagonisti principali. I ruoli, purtroppo, sono stereotipati al massimo: il soldato che deve compiere la missione per salvare qualcuno, l'ufficiale in situazione estrema nella quale potrebbe perdere il controllo di se stesso e fallire miseramente. Nonostante questo, credo che ci siano interpretazioni di serie A; questo film in effetti poteva ambire ad un livello molto più alto; se fosse un esercizio di stile direi che è azzeccato. Nel complesso, la storia è fortemente coinvolgente e vi assicuro che il tempo vola letteralmente. Ciò che mi è stato difficile da digerire, sono proprio i cattivi. A parte il fatto che sembrano presi dai goblin del Signore degli Anelli, sono realizzati malino e spesso sono poco credibili. Del resto credo che valga per tanti horror, come si è visto più volte, arrivano in zona comicità; l'effetto è abbastanza devastante.
Più che provenire da 2001 odissea nello spazio, questa realizzazione tributa a film come The cube o magari Hellraiser; oppure tanto per ironizzare una specie di Gremlins spaziale. Da vedere sia per curiosità o perché si è amanti del genere. Comunque da vedere, ma non credo che sia destinato a lasciare un gran ricordo di sé.
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ennepi1954
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domenica 8 maggio 2011
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discreto, ma non capolavoro
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è un film che può essere visto da parte degli appassionati del genere sci-fi horror. non lo definerei però un bellissimo film, prende quota, secondo me, solo nel finale, quando alcuni interrogativi si sciolgono. buone invece le performance degli attori. La parte del film che dovrebbe spiegare, tanto per dire, l'origine dei mostri è carente, sarebbe bastata una squenza di pochi secondi sulla loro genesi.
Resta un bel giocattolone, ma non particolarmente coinvolgente, se non, appunto, da parte di chi ha visto l'orbe cinematografico sul genere.
Dennis Quaid fa sempre la sua figura, buono il ruolo da parte di Ben Foster, la protagonista femminile anche.
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è un film che può essere visto da parte degli appassionati del genere sci-fi horror. non lo definerei però un bellissimo film, prende quota, secondo me, solo nel finale, quando alcuni interrogativi si sciolgono. buone invece le performance degli attori. La parte del film che dovrebbe spiegare, tanto per dire, l'origine dei mostri è carente, sarebbe bastata una squenza di pochi secondi sulla loro genesi.
Resta un bel giocattolone, ma non particolarmente coinvolgente, se non, appunto, da parte di chi ha visto l'orbe cinematografico sul genere.
Dennis Quaid fa sempre la sua figura, buono il ruolo da parte di Ben Foster, la protagonista femminile anche.
Ciao a tutti i cinefili e amici,
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weach
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venerdì 24 settembre 2010
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un’azione ossessiva che schiaccia la storia
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Lancio : un’azione ossessiva che schiaccia la storia.
Una fantascienza che è specchio dei nostri tempi.
Il progetto, inteso come costruzione di un soggetto, è di per se affascinante. Siamo nell’anno 2174, l’uomo fugge da un pianeta terra sovrappopolato per raggiungere con l'astronave Elysium ”il pianeta” Tanis “dove trasferire un nuovo insediamento umano.
A proposito, che piacere ritrovare Dennis Quaid !
Visto al cinema questo agosto 2010 ,immediatamente mi sovvengono parallelismi con i 4 campioni di incasso e di successo della filmografia Alien di Ridley Scott. .
Desisto.
Impossibile ,improponibile il confronto.
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Lancio : un’azione ossessiva che schiaccia la storia.
Una fantascienza che è specchio dei nostri tempi.
Il progetto, inteso come costruzione di un soggetto, è di per se affascinante. Siamo nell’anno 2174, l’uomo fugge da un pianeta terra sovrappopolato per raggiungere con l'astronave Elysium ”il pianeta” Tanis “dove trasferire un nuovo insediamento umano.
A proposito, che piacere ritrovare Dennis Quaid !
Visto al cinema questo agosto 2010 ,immediatamente mi sovvengono parallelismi con i 4 campioni di incasso e di successo della filmografia Alien di Ridley Scott. .
Desisto.
Impossibile ,improponibile il confronto.
Ridley Scott è irraggiungibile nella capacità di fare spettacolo .. quindi ritorniamo sui nostri passi e cerchiamo di decifrare quanto di buono ci possa essere in questa che amo vezzosamente definire “ pellicola “.
Tema: classico, splendente, il viaggio , l’avventura nello spazio per sopravivere .
Ambientazione: in astronave
Supporto sonoro: assente o suoni metallici.
Dialogo: irrilevante, psicotico ,essenziale, sfuggente.
Effetti scenici: eccellenti fra le migliori di questi tempi.
Prospettive future : eccellenti la terra ha un pianeta gemello qui potrà cominciare la luce ed una nuova esperienza della comunità umana.
Il regista: Christian Alvart ,nato in Germania , di educazione cristiana rigida , non appare per caso qui , si è già cimentato nel genere horror , vedi “Case 39” e lo predilige .
Critica tedesca :lo ha nominato come uno dei cinque registi nuovi dell’espressione artistica cinematografica nazionale “da tenere d’occhio”. Approda negli Stati Uniti con due film fra cui “Pandorum” di budget americano e tedesco
Concludiamo con poche parole: se ci fosse più speranza nel mondo faremmo meglio tutto, inclusi i film ; c’è bisogno di intercettare l’anima . se la perdiamo abbiamo poco a disposizione .
Suggerisco una visone del futuro meno apocalittica ; ci fa male , non ci aiuta a crearlo.
Giudizio complessivo più che discreto ma è solo film horror e non fantascienza.
Auguri sinceri a lei giovane regista Christian Alvart ci faccia anche a noi sperare .
Weach illuminati
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[+] per me è ok
(di fabrizio costa)
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[+] horror? prego?
(di aratos)
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aceman
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mercoledì 11 agosto 2010
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un must per appassionati
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Bellissimo.. per gli passionati di fantascienza e anche horror è un MUST .... atmosfera claufostrobica e sembra proprio di essere li' nello spazio profondo in una situazione veramente angosciosa. Il film poi non lascia niente al caso con repentini colpi di scena che fino alla fine si sussugueno e solo all'epilogo si capisce interamente il film. Fantastico poi il finale dove, lasciata l'atmosfera claufostrobica, finalmente si vede il dolce fine coadiuvato da una grafica spettacolare, solare, una nuova era è cominciata...
Anche se non specificato da nessuno dà da pensare che l'intero film possa trarre spunto dal videogioco Dead Space dove viene narrata una simile esperienza.
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Bellissimo.. per gli passionati di fantascienza e anche horror è un MUST .... atmosfera claufostrobica e sembra proprio di essere li' nello spazio profondo in una situazione veramente angosciosa. Il film poi non lascia niente al caso con repentini colpi di scena che fino alla fine si sussugueno e solo all'epilogo si capisce interamente il film. Fantastico poi il finale dove, lasciata l'atmosfera claufostrobica, finalmente si vede il dolce fine coadiuvato da una grafica spettacolare, solare, una nuova era è cominciata...
Anche se non specificato da nessuno dà da pensare che l'intero film possa trarre spunto dal videogioco Dead Space dove viene narrata una simile esperienza... Una coincidenza ?
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retinal fetish
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giovedì 12 agosto 2010
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meglio del previsto
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Sicuramente non è il film più originale che esista, ma essendo di genere non he ha estremo bisogno. Gli attori non sono male, la trama anche se non propriamente corposa ha comunque un paio di spunti interessanti e la premessa è intrigante. Il ritmo concitato non diventa mai ipercinetico al punto da non poter essere seguito e i forti effetti sonori aiutano a immergersi nell'atmosfera e soprattutto a coprire i maleducati sempre più numerosi che pensano di guardare il film seduti sul divano di casa e quindi liberi di disturbare l'universo. Gli effetti speciali non sono invasivi, non c'è nudità o sesso gratuiti, né un'esagerazione di frattaglie e sangue.
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Sicuramente non è il film più originale che esista, ma essendo di genere non he ha estremo bisogno. Gli attori non sono male, la trama anche se non propriamente corposa ha comunque un paio di spunti interessanti e la premessa è intrigante. Il ritmo concitato non diventa mai ipercinetico al punto da non poter essere seguito e i forti effetti sonori aiutano a immergersi nell'atmosfera e soprattutto a coprire i maleducati sempre più numerosi che pensano di guardare il film seduti sul divano di casa e quindi liberi di disturbare l'universo. Gli effetti speciali non sono invasivi, non c'è nudità o sesso gratuiti, né un'esagerazione di frattaglie e sangue. Si tratta di un onesto film di fantascienza/horror perfettamente godibile fino alla fine con un minimo di dovuta sospensione dell'incredulità. Purtroppo non ha riscosso successo al botteghino e non vedremo gli altri due capitoli. Peccato, poteva diventare una trilogia interessante anche se non magnifica. Di sicuro tra Predators e Pandorum, quest'ultimo è decisamente meglio.
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giorpost
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lunedì 28 marzo 2011
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ottimo thriller fantascientifico ed un buon finale
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Siamo alla fine del secondo secolo del nuovo millennio, la Terra è sovrapopolata e senza più risorse. La NASA scopre l' unico pianeta simile al nostro e decide di mandarvi un' astronave grande quanto una piccola città, con 60.000 persone a bordo, con l 'intento di colonizzarlo per garantire la continuità della specie.
Nulla di nuovo, è vero, ma i risvolti del film trasmettono una certa carica adrenalinica in considerazione del fatto che il viaggio ha subìto una serie di imprevisti e sviluppi di vario genere. Innanzitutto invece dei preventivati 124 anni esso dura infatti molto di più, ed ogni volta che un astronauta si risveglia dall' ibernazione (quì chiamata ipersonno) si scopre senza memoria.
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Siamo alla fine del secondo secolo del nuovo millennio, la Terra è sovrapopolata e senza più risorse. La NASA scopre l' unico pianeta simile al nostro e decide di mandarvi un' astronave grande quanto una piccola città, con 60.000 persone a bordo, con l 'intento di colonizzarlo per garantire la continuità della specie.
Nulla di nuovo, è vero, ma i risvolti del film trasmettono una certa carica adrenalinica in considerazione del fatto che il viaggio ha subìto una serie di imprevisti e sviluppi di vario genere. Innanzitutto invece dei preventivati 124 anni esso dura infatti molto di più, ed ogni volta che un astronauta si risveglia dall' ibernazione (quì chiamata ipersonno) si scopre senza memoria. Bower (l' ottimo Ben Foster) intraprende una coraggiosa traversata della nave in accordo col superiore Payton (interpretanto dall' inossidabile Dannis Quaid), scoprendo che gran parte dell' equipaggio ha subìto una mutazione genetica chiamata "Pandorum", dovuta probabilmente alle vessazioni ed allo stress continuo, oltre che ad una forma di rabbia che li ha trasformati in un branco di cannibali.
L' obiettivo è raggiungere il reattore nucleare in modo da resettarlo e farlo tornare nei giusti parametri in quanto sovracarico. Frattanto Bower s' imbatte in altri sopravvissuti "normali", venedo a conoscenza, tramite la selvaggia Nadia (Antrje Traue), dell'esistenza di un "nido" nel quale sono conservati i semi di tutte le specie della Terra. Un altro sopravvisuto è sulla via del Pandorum, ma prima racconta della fine della Terra avvenuta per ragioni sconosciute, poi si ravvede ed invece di cannibalizzare i nostri si allea per la salvezza. Payton, intanto, incontra un caporale di nome Gallo con i sintomi della malattia, ma si accorge che questi è la sua proiezione di molti anni prima, quando fu imbarcato. Gallo è il responsabile dello sviluppo della malattia, avendo instaurato a bordo della nave una sorta di dittatura. Gli uomini e le donne sono stati per anni da lui rinchiusi nelle varie cabine di ibernazione (ma non nelle rispettive capsule) sviluppando col tempo ciò per il quale lo stesso Gallo possiede l'antitodo.
Il finale è, a mio modesto modo di vedere, sorprendente. Tanis è stato raggiunto, ma evidentemente si è avuto un ammarraggio piuttosto che un "atTanissaggio", per cui la nave è bloccata chissà da quanto negli abissi del pianeta. Bower e socia entrano in una capsula e si lanciano in superficie, rendendosi conto che non hanno lottato invano. Un nuovo Eden è li che aspetta di essere deturpato, vilentato, sfruttato dagli umani.
Era da tempo che non vedevo uno sci-fi di livello, e sinceramente "Pandorum" (USA, 2009) ha soddisfatto il mio modesto palato. Un giusto mix tra "Alien" e "28 giorni dopo" ( i mostri infatti ricordano quelli creati da Danny Boyle), con il record di astronave cinematografica più grande mai creata. I temi sono sempre quelli, come lo sfruttamento delle risorse, la fine del mondo, un nuovo inizio e via dicendo ma ci sono modi e modi per farlo, ed il buon regista Christian Alvart ne ha trovato uno più che discreto.
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aimons
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lunedì 9 maggio 2011
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ricordarsi dei ricordi
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E' così che comincia questa pellicola:Silenzio nell'aria e mille domande nella testa.Il nostro caporale Bower si ritrova spaesato e frastornato in una stanza di una nave spaziale il cui compito è quello di emulare un'arca di Noè.Ma questo Bower non lo sa,o almeno per ora.Il film strutturato in "medias res" e senza la possibilità di capire il dove,il perchè e il quando di quel che stà accadendo.C'è da apprezzare il fatto che il regista ci voglia far riflettere su tematiche grandi come la teologia o la politica,anche se nel film sarebbero potute essere trattate più ampiamente...ma alla fine questo è un film di fantascienza.
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E' così che comincia questa pellicola:Silenzio nell'aria e mille domande nella testa.Il nostro caporale Bower si ritrova spaesato e frastornato in una stanza di una nave spaziale il cui compito è quello di emulare un'arca di Noè.Ma questo Bower non lo sa,o almeno per ora.Il film strutturato in "medias res" e senza la possibilità di capire il dove,il perchè e il quando di quel che stà accadendo.C'è da apprezzare il fatto che il regista ci voglia far riflettere su tematiche grandi come la teologia o la politica,anche se nel film sarebbero potute essere trattate più ampiamente...ma alla fine questo è un film di fantascienza.Film avvincente che sa afferrare il pubblico dentro la trama da subito.
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