Il bacio che aspettavo

Anch'io l'ho trovato un film molto banale, una vera accozzaglia di luoghi comuni, la vecchia brontolona segretamente saggia, il (la) puer senex, la Bovary di provincia, il marito mediocre, la ribelle diciottenne... Gli ingredienti erano troppi e accostati in modo troppo convenzionale e i temi trattati (il trentenne in crisi, il difficile rapporto madre figlia, la demenza senile, il cancro al seno e le sue terapie...) erano troppi, troppo di richiamo e trattati in modo già visto. La fotografia era troppo accademica: le magliette del protagonista erano sempre intonate all'ambiente circostante. Persino la presenza del cane era troppo coreografica. I dialoghi, che erano la parte principale del film, erano troppo artificiosi, rugiadosi, autocompiaciuti e, a mio parere, spesso cadevano nell'umorismo involontario. L'umorismo voluto, invece, per quanto piacevole dava un'impressione di artificialità. Non c'era nulla che non fosse prevedibile. Non mi è parso cumunque un film sbagliato. MI è parso un film, per così dire, scolastico. Si vedeva che era un'opera prima.