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Il titolo fa erroneamente pensare al classico film adolescenziale alla ricerca del primo amore, invece si rivela una strana commedia che pur non avendo niente di speciale è resa interessante dalla splendida intepretazione di Adam Brody (il ragazzino di O.C. si rivela un ottimo attore)e dalla ormai collaudata Meg Ryan. La trama narra problemi esistenziali di quattro personaggi:una NONNA che affogando nella solitudine quotidiana pensa di dover morire da un momento all'altro (la fine è scontata), una giovane RAGAZZA alle prese con i primi amori e con il difficile rapporto con la madre, una DONNA trascurata dal marito e non sufficientemente gratificata dalle figlie, ed infine il protagonista, Adam Brody, un ragazzo che cercando di superare una delusione d'amore, fugge dalla sua città per ritrovare se stesso e con una spiccata sensibilità si scopre un abile ascoltatore, dedicando il suo tempo ai problemi di 3 donne appartenenti a diverse generazioni, dando ad essi diverso peso uguale sensibilità. Non so se ci sia un'unica morale, forse il regista ha provato a trasmettere qualcosa di più importante di quanto si possa superficialmente dedurre, ovvero il significato dell'ALTRUISMO E DELLA SENSIBILITA' NELL'AFFRONTARE I PROBLEMI QUITIDIANI, SIA NOSTRI CHE DEL PROSSIMO: PERCHE' NON SIAMO MAI CONTENTI DI QUELLO CHE ABBIAMO FIN QUANDO CI RENDIAMO CONTO CHE NEL MONDO CI SONO PROBLEMI PIU' GRAVI (come il tumore al seno).
Non so che titolo darei ad un film del genere, sicuramente "Il bacio che aspettavo" lo penalizza, perchè cela qualcosa di più grande che sono gli occhi di una persona profonda e sensibile possono osservare.
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