Hitman - L'assassino

Non "B" ma "Z-Movie". La rappresentazione che viene data della Russia fa ridere e piangere al tempo stesso. Non solo ripropone in modo sgangheratissimo tutti i cliché possibili e immaginabili che noi europei abbiamo su quel paese: la prostituta di buon cuore comprata per soli 300 dollari, che va in giro nuda ma con la pelliccia anche quando fa caldo, con il sogno del vigneto (la Russia non ha mai prodotto vino...) lasciatole dal padre ecc.; gli agenti dell'FSB che sembrano usciti da Guerre stellari; il presidente sadico-criminale con il fratello che traffica in armi, droga e prostituzione (viene da chiedersi perché ha trascurato il mercato degli organi da trapiantare). E chi più ne ha più ne metta. Gli errori macroscopici poi non si contano. Tra i tanti segnalo: 1) gli agenti dell'FSB con la "S" cirillica stampata al contrario; 2) la Turchia che confinerebbe con la Russia, come appare in una didascalia; 3) nella scena finale c'è una cassetta della posta in primo piano dove la scritta è sì in cirillico, ma in bulgaro ("posha") e non in russo ("pochta"). Ma l'apice si tocca con i conflitti di giurisdizione tra l'Interpol e la polizia locale. La scena in cui uno che ha appena ucciso il presidente russo viene sottratto agli agenti locali dall'interpol varca ogni confine della decenza e del rispetto per l'intelligenza degli spettatori. Neanche ci si può consolare qualificando il film come "americanata", visto che il regista e metà della produzione sono francesi. Mio Dio! Anzi... Mon Dieu!