Una top model nel mio letto |
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Un film di Francis Veber.
Con Daniel Auteuil, Gad Elmaleh, Alice Taglioni, Kristin Scott Thomas, Richard Berry.
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Titolo originale La Doublure.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 85 min.
- Francia 2006.
uscita venerdì 12 maggio 2006.
MYMONETRO
Una top model nel mio letto
valutazione media:
2,37
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una canzoncina nel mio lettoredi PieroFeedback: 0 |
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giovedì 18 maggio 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sedici anni fa un delizioso filmetto come “Pretty Woman” fece sognare milioni di giovani professionisti urbani e altrettante impiegate e parrucchiere. Trasportata dal regista Francis Veber in terra di Francia, la storia ha preso il titolo de “La doublure”, malamente convertito dagli importatori nostrani in “Una top model nel mio letto”, un autentico deterrente per i maschi al botteghino. Immaginate l’imbarazzo nel pronunciare il titolo e sentirsi rispondere: “Ti piacerebbe, eh!”. Molto meglio la traduzione letterale, “La controfigura”, che richiama il pietoso dibattersi fra moglie ricca e amante giovane del maturo protagonista, un industriale avido cui dà il volto Daniel Auteuil, lo Jean Gabin degli anni Duemila. La situazione rappresentata è di certo non originale ma dagli indubbi risvolti comici. Una comicità giocata su alcuni ingredienti tipici della commedia (e anche della tragedia): l’equivoco, lo scambio di persona, l’accostamento di mondi opposti. Ne vengono fuori un’ora e 25 minuti di spettacolo gradevole. Un prodotto da rispettare. Così come sono da rispettare quelle canzoncine che chiedono poco a chi le ascolta, quasi dicessero “fammi stare con te per qualche minuto”, senza la pretesa di voler trovare “un senso a questa vita”. Di “Pretty Woman” resta la camminata di Julia Roberts in microgonna e stivali, affidata alle lunghe gambe di Alice Taglioni, stellina rilucente nel firmamento della moda, che in pratica interpreta se stessa. La faccia da buono alla Fausto Coppi è invece una peculiarità del bravo Gad Elmaleh. È lui il fortunato, “la controfigura”, che si trova a passare nel posto sbagliato al momento giusto. A lui l’onore di consegnare alla storia del cinema la domanda che ogni persona di buon senso vorrebbe fare ad un’indossatrice: “Ma perché camminate tutte come i cavalli?” A me l’onore di salutarvi, soprattutto le parrucchiere.
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