Roberto Nepoti
La Repubblica
C'era una volta la commedia di guerra-dei-sessi, in cui furoreggiava la coppia formata da Katharine Hepburn e Spencer Tracy. Se l'amore era più che litigarello, però, le storie si concludevano con la bisbetica (o il bisbetico) domata (o) e col trionfo dei sentimenti. A misurare i decenni passati, arriva una versione del modello più consona ai nostri tempi: si potrebbe dire, infatti, che Ti odio, ti lascio, ti... comincia là dove le commedie di una volta finivano.
All'inizio Brooke, impiegata in una galleria d'arte di Chicago, e la guida turistica Gary sembrano filare in armonia; ma dura poco: dopo due anni di convivenza, la loro relazione sta per soccombere agli attacchi della routine, tra faccende casalinghe da sbrigare, spesa da fare, visite dei genitori, partite in tv e le altre mille insidie del quotidiano. Finché non decidono di separare le loro strade. Più facile a dirsi che a farsi, però: i due dovranno continuare a convivere nell'appartamento di proprietà comune per il tempo necessario a venderlo.
Con un bel senso del ritmo e una sceneggiatura ricca di situazioni e battute efficaci, Peyton Reed spia le meschinerie dei separati in casa Jennifer Aniston e Vince Vaughn, tra ripicche e vendette trasversali, gelosie, rispettivi amici schierati su fronti opposti. Anche autore del soggetto e produttore, Vaughn si conferma uno dei migliori attori da commedia attualmente in servizio. La nuova coppia che ha formato (anche nella vita) con Jennifer funziona (almeno sullo schermo) molto bene.
Da La Repubblica, 22 settembre 2006
di Roberto Nepoti, 22 settembre 2006