Ti odio, ti lascio, ti... |
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Un film di Peyton Reed.
Con Vince Vaughn, Jennifer Aniston, Joey Lauren Adams, Jason Bateman, Jon Favreau.
continua»
Titolo originale The Break Up.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- USA 2006.
uscita venerdì 22 settembre 2006.
MYMONETRO
Ti odio, ti lascio, ti...
valutazione media:
2,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Letto matrimoniale, anzi, doppiodi Giulio BrillarelliFeedback: 0 |
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mercoledì 18 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vince Vaughn si fa in tre per questa commedia romantica agrodolce: non solo attore protagonista nei panni di Gary Grobowski, ma anche produttore e soggettista. Vaughn, che sta diventando un volto noto della commedia americana (“2 single a nozze”, “Mr. & Mrs. Smith”, “Be Cool” soltanto nel 2005), propone un film discreto, che non assurge a livelli sommi ma neanche sprofonda negli inferi del “visto, rivisto e previsto”. L’idea di base è semplice, come illustra la locandina: i due piccioncini non si amano più ma, per motivi logistici, anziché andare ognuno per la propria strada rimangono entrambi nella stessa casa, diventando così coinquilini-nemici. - - - L’elemento di forza della pellicola è la spirale ascendente di dispetti, controdispetti e vendette che i due si tirano addosso in un tentativo reciproco di riappropriazione degli spazi personali, ma anche di riconquista dell’altro: lui grufola in salotto e le impedisce l’accesso, lei lascia la camera da letto ai parenti chiassosi e incazzosi che lo svegliano nella maniera peggiore di sabato mattina, lui installa in casa un tavolo da biliardo come aveva sempre desiderato, lei prende a uscire con altri per farlo ingelosire… - - - Intorno ai due protagonisti orbita una popolazione di comprimari più o meno stereotipati: il receptionist della galleria d’arte in cui lavora Brooke, ostentatamente gay come il suo “avo” in “Beverly Hills Cop”; la padrona stessa della galleria, aristocratica ed eccentrica, a tratti cinica, tutta proiettata verso l’Europa; la famiglia di Brooke, strampalata e chiassosa come quella del professor Sherman Klump (ancora Eddie Murphy) in “Il professore matto”; il fratello di Gary, puttanomane famelico che tenta di reintrodurre il figliol prodigo nell’universo fica, istruendolo sulle nuove tendenze giovanili per ottimizzare la “caccia”… - - - A livello di sceneggiatura si colgono tracce di elementi tagliati o ridimensionati per questioni di lunghezza, che se sviluppati avrebbero tuttavia conferito una maggiore originalità alla pellicola. La vicenda, ad esempio, è ambientata a Chicago; ma per come è girata non risulta minimamente connotata dallo spazio geografico: avrebbe benissimo potuto svolgersi in qualsiasi altra metropoli o cittadina d’America, senza nulla togliere o aggiungere al risultato finale. Similmente, il protagonista viene da un quartiere polacco (di cognome fa Grobowski), e alla cosa si accenna più volte con l’amico barista; ma, a parte il conflitto fra le sue origini semiproletarie e quelle alto-borghesi di Brooke, tale background non gioca alcun ruolo. - - - Le occasioni di comicità, ilarità e demenzialità non mancano: Gary che gioca alla Play lanciando bombe molotov per le strade mentre Brooke gli chiede di aiutarla a lavare i piatti; “Ho un’idea per questa sera, ragazze: già vi immagino completamente avvolte di pellicola trasparente, a casa mia; poi basterà fare due buchi, uno per la bocca e l’altro…”, e le ragazze se ne vanno schifate. - - - La morale della favola è semplice: le donne devono sentirsi amate, rispettate, oggetto di attenzioni perché le cose funzionino. E non ci dovrebbe esser bisogno di chiedere: l’uomo dovrebbe saperlo già. Un ottimo audiovisivo propedeutico-pedagogico, insomma, per il rapporto di coppia. Se invece preferite rimanere single e continuare a giocare a strip-poker, passate oltre. Beh, c’è sempre il nudo integrale della Aniston da sgranocchiare, anche se solo di spalle. Sempre che non abbiano usato una controfigura...
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