Shortbus - Dove tutto è permesso |
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Un film di John Cameron Mitchell.
Con Lee Sook-Yin, Paul Dawson, Lindsay Beamish, PJ DeBoy, Raphael Barker.
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Titolo originale Shortbus.
Drammatico,
durata 102 min.
- USA 2006.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 24 novembre 2006.
MYMONETRO
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immagini di decadenza
di DiogeneFeedback: |
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domenica 10 dicembre 2006 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non accuso il film. In effetti bisogna guardare opere del genere con mente aperta... il libri di De Sad e il Salò di Pasolini fanno comunque parte dell'opera artistica dell'umanità. Ma non smette, comunque, di essere un'opera d'arte "maledetta", per via del presentare un mondo estremanete decadente senza darci la speranza che non verrà la distruzione e la rovina finale. Da questo punto di vista faccio il paralellismo con la "Maria Antonietta" (vista poco tempo fa), perchè entrambi presentano un mondo benestante scatenato nel lusso di un piacere, quando da altre parti del mondo ci sono guerre, fame e disastri, una vita segnata dall'ignoranza e l'incoscienza di se stessi. Qui si presenta la lussuria, come strumento per soddisfare i bisogni dell'anima, come il sesso e non la ragione fosse il modo più giusto per affrontare i mali e i problemi. Concetto molto soggettivo... Inoltre, tutto bello, ma quando si arriva a bestemmiare su valori, possano non essere condivisi, è veramente troppo. La scena dei tre gays che cantano l'un all'altro nel culo l'inno nazionale americano, fa storia, per la sua audace assurdità e gratuita provocazione. Ma mentre nell'Antoinetta arriva la fine, in una triste e muta presa di coscienza, con la violenza di un popolo esaseprato dalla povertà, nel film in questione John Mitchell non prevede l'eventualità di una punizione. E perchè lo dovrebbe fare? accettare l'eventualità di una punizione sarebbe come pentirsi. Ma se si pente, perchè dorvebbe girare un film del genere? Lasciamolo quindi dire la sua, e la sua opera mettiamola vicino ai libri di De Sade, destinati a una sempre più piccola minoranza di spettattori, e facendo noialtri inorridire o sorridere.
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