carlotrevisan
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domenica 1 novembre 2020
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trent''anni fa sarebbe stato trasgressivo
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Se parlassimo di qualche decennio fa, un film del genere avrebbe fatto scalpore. Se ancora non ci fosse stata Madonna e non ci fossero stati tutti quei film che mostrano in tutte le salse e sfumature quello che mostra questo film.
Mediocre, banale. La solita solfa vista e rivista, dove si crede di essere trasgressivi e alternativi o originali.
Ormai tutti i film parlano e mostrano sempre più sesso, ormai tutti i film non parlano altro che di gay e omosessualità. Non mi interessa dire che sia giusto o sbagliato farlo, bello o brutto, non esprimo nessun giudizio etico, dico solo che farlo equivale a fare quanto di meno originale esista, a seguire la corrente, la moda.
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Se parlassimo di qualche decennio fa, un film del genere avrebbe fatto scalpore. Se ancora non ci fosse stata Madonna e non ci fossero stati tutti quei film che mostrano in tutte le salse e sfumature quello che mostra questo film.
Mediocre, banale. La solita solfa vista e rivista, dove si crede di essere trasgressivi e alternativi o originali.
Ormai tutti i film parlano e mostrano sempre più sesso, ormai tutti i film non parlano altro che di gay e omosessualità. Non mi interessa dire che sia giusto o sbagliato farlo, bello o brutto, non esprimo nessun giudizio etico, dico solo che farlo equivale a fare quanto di meno originale esista, a seguire la corrente, la moda.
Come ho scritto all'inizio, se si parlasse di trenta o quarant'annii fa, allora ci troveremmo davanti ad un prodotto che osa, che cerca di cantare fuori dal coro, perchè prima non tutti avevano il coraggio di farlo, e uscire era anche molto più difficile, ma oggi? Ma ci prendiamo in giro?
Oggi non si vede altro... Questo film è una pacca nell'acqua.
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stefaniaallen
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venerdì 24 maggio 2013
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rivedi il film con occhi diversi,please
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si è stati cattivi spettatori del film se si è visto soltanto il canto dell'inno nazionale nel deterano...il film è ben più profondo...ad un'analisi meno superficiale, ben si capisce come tutti siano alla ricerca di un orgasmo emotivo e non solo, ed è durante questa ricerca che emergono confessioni nevrotiche,paure, blocchi e vuoti di ciascuno.
Film coraggioso, divertente,commuovente, vero.
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bartleby corinzio
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sabato 2 marzo 2013
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vengo subito
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Auto-fellatio o selfsucking. A me viene subito in mente Ron Jeremy, detto uomo baobab ma anche Giullare. Auto-fellatio e quindi solitudine a prescindere con la variante, nell'apice, di un cum swapping. Auto-swapparsi. Se qualcuno in questo momento sta davvero leggendo quanto sto scrivendo e se questo qualcuno si sta chiedendo di che diavolo sto parlando, be', la domanda è legittima. Con un sontuoso sunto posso riassumere il tutto con: solitudine. Non masturbazione ma solitudine. Ove la masturbazione è un ponte che può sfaldarsi. Arrivare a me, venire a me, tramite lo sfregamento, il su e giù, l'introiezione. Arrivare a me perché mi sento dannatamente tormentato e devo porvi rimedio.
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Auto-fellatio o selfsucking. A me viene subito in mente Ron Jeremy, detto uomo baobab ma anche Giullare. Auto-fellatio e quindi solitudine a prescindere con la variante, nell'apice, di un cum swapping. Auto-swapparsi. Se qualcuno in questo momento sta davvero leggendo quanto sto scrivendo e se questo qualcuno si sta chiedendo di che diavolo sto parlando, be', la domanda è legittima. Con un sontuoso sunto posso riassumere il tutto con: solitudine. Non masturbazione ma solitudine. Ove la masturbazione è un ponte che può sfaldarsi. Arrivare a me, venire a me, tramite lo sfregamento, il su e giù, l'introiezione. Arrivare a me perché mi sento dannatamente tormentato e devo porvi rimedio.
Mi muovo, spaurito come un complemento di specificazione all'interno di una semantica ambigua. Cosa in realtà sono? Cosa in realtà sto scrivendo? Con chi in realtà sto vivendo? Cosa è poi questo: ? Il manico di un ombrello sopra una piccola pallina statica? Piove, piove ed io adopero l'ombrello al contrario. Tutto questo è inesorabilmente sbagliato.
Il sesso come ponte, verso me stesso e verso -di conseguenza- gli altri. Come Moravia, o meglio come Ernesto De Martino (in La fine del mondo) che riflette su Moravia e sulla portanza intermediaria della sessualità, il "residuo puro". Infatti, oltre al primato ontologico e al primato ontico individuati da Heidegger noi tutti possediamo un altro primato inscritto: possiamo scopare. Possiamo e dobbiamo farlo. Per star-CI bene, giacché come sostiene anche l'Anselmo del Monologion: le cose possiedono una loro bontà. E vi è certamente bontà nel sesso, nel sesso come atto di condivisione, di co-esistenza, di consenso, di dialogo. Cinematograficamente poi quale è stato l'ultimo messaggio lanciatoci da Kubrick? Che cosa dobbiamo fare adesso? Scopare.
Attenzione però. Attenzione non solo a non incrociare i flussi ma anche a non deragliare nel pacchiano essere. Come ci ricorda sempre il caro Anselmo, esiste una scala di valore nelle cose esistenti. E come ci ricorda il mio gommista: fai attenzione a non beccare i marciapiedi. Se becchi il marciapiede con la svirgola ti svirgoli la convergenza e se va peggio ti tocca pure cambiare il pneumatico. E sossoldi. Chi li ha i soldi? Io no. Ma questo ora non c'entra nulla.
Aprire le porte dello Shortbus significa entrare in una sorta di campana di vetro smaltato. Al di fuori vi è Edvard Munch, lì bello che pronto a ritrarti. Dentro lo Shortbus Edvard Munch è impegnato a rimpinzarsi di popper-corn e a far due chiacchiere con l'uomo in lustrini, quello rosa vestito e con le labbra che sanno di fragola. Pamphlet e paillette. Palafitta sociale issata oltre la palta bigotta; paiola di corpi nudi. La pagania del penchant. La pallestesia vaginale programmatica. Più tutte le P di questo mondo.
Una vera e propria terapia sessuale di gruppo. Per porre finalmente un freno ai freni che mi bloccano nel mio essere instabile, nel mio sentirmi scontento, nel mio non riuscire ad avere un orgasmo, nel mio terrore esistenziale. Un aiuto. Un aiuto che può essere anche dato dall'osservare per poi provare, io da solo, a riscoprire (riscopare) me stesso. A sbattermi in faccia il mio non esistere in me, per prendere a colpi di gamba di manichino ogni orpello che ottunde la mia fottuta voglia di uscirne.
Lo Shortbus è l'uscita di sicurezza dalle insicurezze. E' anche un tirar via una delle prime maschere pirandelliane. Tirarla via, truccarla un po' e renderla più divertente. Muoversi di stanza in stanza, avventurandosi in un mondo di simulacri palesi altri. Tutto il mondo è palese ma quello in maschera e mascara lo è di più. Ed è un palese paradossale di maschere de-mascherate. Dall'esterno ogni tanto potrà capitare che ti tolgano la corrente e che tutto si faccia buio. E' normale che succeda, le cose si fanno spesso buie. Ma in cotale inferno di cecità, chiusura e ferite non è poi così inconsueto che qualcuno tiri fuori delle candele e che tu, ad un certo punto, ti unisca agli altri sorridendo nel cantare quella che è ben donde e oltremodo la fine.
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tiberiano
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domenica 21 ottobre 2012
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il sesso non risolve tutti i problemi...
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Film coraggioso, partito con buoni (o furbetti ?) propositi sociologici, che però si compiace in maniera semplicistica e superficiale di proporre il sesso e la sua pratica (in tutte le possibili varianti) come la chiave per risolvere tutti i problemi emotivi, affettivi, esistenziali.
E pure sessuali, come la frigidità per una "lei" o l'impotenza per un "lui".
In breve, il messaggio sarebbe:
Ti senti giù di morale ? Fai sesso, con chi ti pare, fanne tanto e vedrai che tutto si aggiusterà.
Il film non ha una trama, ma un taglio quasi documentaristico, non c'è per i protagonisti un percorso iniziatico che porti ad un reale miglioramento interiore per tutti.
In bilico tra un cinismo egoistico (dove ognuno vede e comprende solo i problemi suoi) ed un epicureismo gaudente (ma anche nevrotico ed ossessivo, che porta a dipendenza sessuale e a sperimentazioni stravaganti ed alternative), sembra una specie di "Satyricon in salsa newyorkese", con personaggi che vivono vicende parallele e inquadrature psichedeliche della città che danno al film una certa "impronta Anni Settanta".
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Film coraggioso, partito con buoni (o furbetti ?) propositi sociologici, che però si compiace in maniera semplicistica e superficiale di proporre il sesso e la sua pratica (in tutte le possibili varianti) come la chiave per risolvere tutti i problemi emotivi, affettivi, esistenziali.
E pure sessuali, come la frigidità per una "lei" o l'impotenza per un "lui".
In breve, il messaggio sarebbe:
Ti senti giù di morale ? Fai sesso, con chi ti pare, fanne tanto e vedrai che tutto si aggiusterà.
Il film non ha una trama, ma un taglio quasi documentaristico, non c'è per i protagonisti un percorso iniziatico che porti ad un reale miglioramento interiore per tutti.
In bilico tra un cinismo egoistico (dove ognuno vede e comprende solo i problemi suoi) ed un epicureismo gaudente (ma anche nevrotico ed ossessivo, che porta a dipendenza sessuale e a sperimentazioni stravaganti ed alternative), sembra una specie di "Satyricon in salsa newyorkese", con personaggi che vivono vicende parallele e inquadrature psichedeliche della città che danno al film una certa "impronta Anni Settanta".
Il sesso c'è (quello si sapeva e ... si vede): il regista è gay (e si vede, ponendo tra i protagonisti una vera coppia gay).
Lo ritengo sopravvalutato, anche mal riuscito negli intenti, ma non così inguardabile e osceno, come in molti hanno scritto qui.
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dargam
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lunedì 8 ottobre 2012
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narrazione debole e sesso d'accompagnamento
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Film in cui la narrazione è davvero debole. I dialoghi non colpiscono e le scene di sesso, che alla fine non sono niente di diverso da ciò che nella realtà avviene, appaiono prendere il sopravvento su tutto. Personalmente l'ho trovata una pellicola di scarso interesse, dove la scelta delle caratteristiche dei personaggi erano troppo stereotipate. No, non lo consiglio affatto.
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dolcelilith
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venerdì 30 settembre 2011
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la new york di van gogh
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o Dio, di sicuro non è un film che guarderei con i miei genitori. all'inizio ti spiazza per quel sesso esplicito, ma poi, anche dopo che hai terminato di vederlo, quelle scene ti restano nella mente, e non ci vedi più amplessi promiscui. New York viene vista sotto una miriade di luci e colori, di notte, cn quel cielo blu dipinto, sembra un quadro di Van Gogh, Molto stile Hyppie, pieno di gay, lesbiche, omosessuali, problemi sessuali da risolvere. E fortunatamente, alla fine tutti possono dirsi SODDISFATTI...nell'aver risolto tutto, proprio cn la libertà dell'amore, la libertà di essere sè stessi!
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paride86
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venerdì 5 giugno 2009
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buono
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Tanti sono i temi che vengono affrontati in "Shortbus", film a contenuto esplicitamente sessuale che però non è mai gratuito e volgare. Purtroppo la sensazione che si prova alla fine è che si sarebbe potuto dire (o approfondire) molto di più di quanto è stato detto. La natura delle relazioni, la morte, l'orgasmo femminile, tutto è stato affrontato con troppa leggerezza. Nonostante ciò rimane un raro esempio di film che sa trattare la sessualità in maniera "intima" e naturale, senza scadere nel sensazionalistico.
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dea_ade
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lunedì 5 gennaio 2009
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film dall'amplesso psicologico
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semplicemente geniale, delicato, penetrante...
nonostante i temi trattati, l'esplicità delle scene, nulla è mai volgare in questo film, al punto che quello che più colpisce è proprio la personalità dei protagonisti stessi,le situazioni amplesse/complesse che gli gravitano attorno e le conseguenti emozioni/sensazioni che scaturiscono da esse.
la triste partecipazione alla vita relazionale di ognuno dei protagonisti è inevitabile,tutto ci avvolge e tutto ci coinvolge, e alla fine tutto trionfa, le emozioni prendono il sopravvento sulla vita di ognuno di noi e tutto si fa festa.
ogni minuzioso particolare ha il suo posto preciso all'interno di questo film, in cui tutto sembra essere ben dosato dalla spettacolare regia, dalla spericolata e malinconica colonna sonora e dall'ottimo uso della fotografia.
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holly golightly
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domenica 23 novembre 2008
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era meglio trentalance....
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pornografia di mascherata da film di nicchia...orrendo
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smeralda
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mercoledì 24 settembre 2008
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più del sesso vedi il sentimento che lo anima
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sconvolgente vedere come le scene di sesso passino in secondo piano e l'occhio non si soffermi sul corpo nudo o sull'atto sessuale ma viene catturato dagli sguardi dei personaggi, cosi intensi che ci ritrovi un po di te in ognuno.Il bacio del giovane all'anziano con il sottofondo di quella musica mi sono entrati nel cuore e non usciranno più.Ho visto il film con mio marito e ci siamo tenuti per mano tutto il tempo e dopo abbiamo fatto l'amore con una tenerezza che non trovavamo da tempo.
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