annalisa
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venerdì 15 giugno 2007
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nomen omen
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Che bel film ha fatto Mira Nair! Talmente bello da far dimenticare il troppo facile "Monsoon Wedding".
Una storia realistica sulle tradizioni e i tradimenti, le unioni e le separazioni... e quindi sui legami familiari.
I primi due terzi sono più riusciti dell'ultima parte, che forse "allunga" troppo. La sensazione è che la regista abbia amato tanto questo film e questa storia, e che solo per questo non sia riuscita a separarsi da alcune scene.
Bella la fotografia, che indulge meno del solito sui "folcloristici" colori indiani. Bellissime le riprese dei visi e dei corpi, che anche quando sono rappresentati solo da una mano, da un piede o da un collo, comunicano una forte sensualità.
Come tutti i film davvero "sentiti" dai registi, si fa "sentire" da chi lo guarda e regala delle emozioni genuine e non preconfezionate, anche se i temi sono apparentemente i più scontati.
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Che bel film ha fatto Mira Nair! Talmente bello da far dimenticare il troppo facile "Monsoon Wedding".
Una storia realistica sulle tradizioni e i tradimenti, le unioni e le separazioni... e quindi sui legami familiari.
I primi due terzi sono più riusciti dell'ultima parte, che forse "allunga" troppo. La sensazione è che la regista abbia amato tanto questo film e questa storia, e che solo per questo non sia riuscita a separarsi da alcune scene.
Bella la fotografia, che indulge meno del solito sui "folcloristici" colori indiani. Bellissime le riprese dei visi e dei corpi, che anche quando sono rappresentati solo da una mano, da un piede o da un collo, comunicano una forte sensualità.
Come tutti i film davvero "sentiti" dai registi, si fa "sentire" da chi lo guarda e regala delle emozioni genuine e non preconfezionate, anche se i temi sono apparentemente i più scontati.
Tra questi il peso che le scelte dei genitori, a partire dall'elezione di un nome, hanno sulle vite e sulle scelte dei figli.
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midnightmoonlight
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lunedì 23 aprile 2012
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gogol l'uomo errante
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Gogol è un giovane come tanti della sua generazione, figlio di immigrati bengalesi a New York. Studente di architettura, ribelle, imprevedibile, che si dimentica di chiamare sua madre e suo padre quando è lontano da casa, impegnato a sbaciucchiarsi con la sua fidanzata americana, Maxime. Nihkki-Gogol rappresenta un miscuglio di due culture che combattono tra loro; da un lato, la variopinta, solenne, tradizionalista condizione di bengalese, dall' altro la ribelle, emancipata, brumosa vita americana. Il suo allontanamento dai genitori rappresenta la volontà di seguire strade altre, che lo portino lontano dalle sue radici asiatiche. I sensi di colpa scatenati dalla morte di suo padre lo riporteranno vicino alle tradizioni proprie della terra natìa, facendogli scoprire un perfetto esempio di integrazione e di commistione culturale in Moushumi, bengalese come lui.
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Gogol è un giovane come tanti della sua generazione, figlio di immigrati bengalesi a New York. Studente di architettura, ribelle, imprevedibile, che si dimentica di chiamare sua madre e suo padre quando è lontano da casa, impegnato a sbaciucchiarsi con la sua fidanzata americana, Maxime. Nihkki-Gogol rappresenta un miscuglio di due culture che combattono tra loro; da un lato, la variopinta, solenne, tradizionalista condizione di bengalese, dall' altro la ribelle, emancipata, brumosa vita americana. Il suo allontanamento dai genitori rappresenta la volontà di seguire strade altre, che lo portino lontano dalle sue radici asiatiche. I sensi di colpa scatenati dalla morte di suo padre lo riporteranno vicino alle tradizioni proprie della terra natìa, facendogli scoprire un perfetto esempio di integrazione e di commistione culturale in Moushumi, bengalese come lui. Solo alla fine capirà il vero messaggio che suo padre ha voluto trasmettergli: prima di integrarsi nella società, bisogna piantare radici salde, che ti tengano forte ogni volta avrai voglia di scappare, riportandoti indietro, ricordandoti da dove tutto è iniziato: la famiglia.
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miriam
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venerdì 8 giugno 2007
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il viaggio interiore di un apolide
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Devo dire che la presentazione del sito questa volta è ineccepibile quindi non ripeterò il già detto. è un film interessante ma da cui è difficile rimanere avvinti perché al di là degli aspetti folkloristici così suggestivi (a me più di ogni cosa ha colpito la cerimonia funebre) c’è una visione della vita che culturalmente non ci appartiene. Il nome,le radici,il passato per noi sono un’accidenti fortuito determinato forse dalla volontà dell’Altissimo per un disegno imperscrutabile. A chi apparteniamo davvero?A noi stessi?. Il protagonista oscilla costantemente tra accettazione e repulsione,essendo nato in America avrà uno stile di vita più vicino al Paese nativo che a quello dei genitori ma un motivo di distacco dalla fidanzata Maxime sarà proprio l’appropriazione a fini ironici a vantaggio dei suoi amici del suo nome con quello che rappresenta.
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Devo dire che la presentazione del sito questa volta è ineccepibile quindi non ripeterò il già detto. è un film interessante ma da cui è difficile rimanere avvinti perché al di là degli aspetti folkloristici così suggestivi (a me più di ogni cosa ha colpito la cerimonia funebre) c’è una visione della vita che culturalmente non ci appartiene. Il nome,le radici,il passato per noi sono un’accidenti fortuito determinato forse dalla volontà dell’Altissimo per un disegno imperscrutabile. A chi apparteniamo davvero?A noi stessi?. Il protagonista oscilla costantemente tra accettazione e repulsione,essendo nato in America avrà uno stile di vita più vicino al Paese nativo che a quello dei genitori ma un motivo di distacco dalla fidanzata Maxime sarà proprio l’appropriazione a fini ironici a vantaggio dei suoi amici del suo nome con quello che rappresenta. Alla morte del padre il riavvicinamento sarà anche esistenziale perché Gogol che nel frattempo ha deciso di rinunziare al suo ripudio anagrafico proverà a rientrare nelle tradizioni ma purtroppo sarà abbandonato in modo traumatico da chi per ironia della sorte somiglierà tanto a lui nella sua fase iniziale ma questo sarà per lui un nuovo inizio,un inizio che lo farà sentire per la prima volta veramente LIBERO. Libero da che cosa quindi?Forse da tutto,senza più radici,né di qua né di là.
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