Devo dire che la presentazione del sito questa volta è ineccepibile quindi non ripeterò il già detto. è un film interessante ma da cui è difficile rimanere avvinti perché al di là degli aspetti folkloristici così suggestivi (a me più di ogni cosa ha colpito la cerimonia funebre) c’è una visione della vita che culturalmente non ci appartiene. Il nome,le radici,il passato per noi sono un’accidenti fortuito determinato forse dalla volontà dell’Altissimo per un disegno imperscrutabile. A chi apparteniamo davvero?A noi stessi?. Il protagonista oscilla costantemente tra accettazione e repulsione,essendo nato in America avrà uno stile di vita più vicino al Paese nativo che a quello dei genitori ma un motivo di distacco dalla fidanzata Maxime sarà proprio l’appropriazione a fini ironici a vantaggio dei suoi amici del suo nome con quello che rappresenta. Alla morte del padre il riavvicinamento sarà anche esistenziale perché Gogol che nel frattempo ha deciso di rinunziare al suo ripudio anagrafico proverà a rientrare nelle tradizioni ma purtroppo sarà abbandonato in modo traumatico da chi per ironia della sorte somiglierà tanto a lui nella sua fase iniziale ma questo sarà per lui un nuovo inizio,un inizio che lo farà sentire per la prima volta veramente LIBERO. Libero da che cosa quindi?Forse da tutto,senza più radici,né di qua né di là.
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