Quando l'amore brucia l'anima

Leggo alcuni commenti, e mi chiedo: come si fa a mischiare capra e cavoli?, perchè di questo si tratta quando si paragonano film biografici fra loro, in cui non vi è assolutamente bisogno di scopiazzare. Il soggetto c'è già, la sceneggiatura pure, il copione anche. Cosa c'entra Ray con la storia di Cash!, ditemelo perchè siete un tantino fuori strada, confusi. "Con la sola differenza che uno è bianco e l'altro è nero"!!!!!. Ma vi rendete conto di quali implicazioni, e concatenazione di fatti comportava essere un nero negli anni '60, in America?. Se un qualsiasi regista si mettesse a tirar giù, non una, ma cento biografie di astri ascesi dal niente ad idoli della musica, tutti si assomiglierebbero inevitabilmente. Per il semplice motivo che per 'arrivare' la strada era quella. Ed in quel tempo esplicitamente parlando: enormi difficoltà nel farsi notare, emarginazione, sacrifici inenarrabili, e poi i vari passaggi 'obbligati' per la droga, le donne, i guai con la giustizia etc. Questa è la storia della musica che andava nascendo, un passaggio che solo una personalità trasgressiva ed anticonformista poteva far propria. Per Elvis non è forse stato lo stesso?, e poi i Beatles, i Doors, i Rolling Stones e via dicendo, trovatemi un solo cantante la cui storia non somigli ad un cliscè. Tutti indistintamente dovevano passare per l'inferno, poi il purgatorio, ed infine se possedevano un certo spirito di sopravvivenza giungevano al 'Paradiso'. Non è stato così per Jim Morrison, per Elvis, per tutti quelli che si sono 'sperduti' strada facendo per più ritrovarsi. Mai giunti a quello stadio di maturità, e consapevolezza dell'effimero che solo chi ha toccato il fondo conosce. Accade così in ogni campo dell'arte da sempre. La vita dell'artista è inevitabilmente legata ad un filo, poichè proprio in quel bisogno disperato di fuggire, uscire, espellere i propri sentimenti, la propria anima, risiede anche ciò che può minare alle fondamenta il proprio io. L'artista è 'ironicamente' parlando un'anima dannata, senza requie, in continuo cammino verso qualcosa che sente ardere in se ma a cui spesso non riesce dare un nome. Sinceramente, e lo ribadisco con convinzione, Walk The Line, non solo riesce ad emozionare profondamente, ma non vedo come possa neppure sfiorare la mente, l'idea di paragonarlo ad un'altra biografia. Poichè ogni vita ha una storia che appartiene solo a se stessa se attentamente osservata. Il film manca di originalità?!. Certo, non poteva (purtroppo) essere lo stesso Cash ad interpretarlo. Ma cosa si può pretendere di più, ditemelo?, un cast p-e-r-f-e-t-t-o, cesellato su misura, oserei dire 'nato' per questo film. Scorre via più rapido di un treno, e possiede una intensità che fà accapponare la pelle. Guardate Phoenix!!!! non è forse quello il 'non plus ultra' della recitazione?, incomparabile. E Reese Witherspoon, che dire se non perfetta, spumeggiante ma non frivola, deliziosa eppure così matura. Una lezione di vita per tutti: dove l'uomo cede, se non ha accanto una grande donna è destinato a perire, e Cash è stato un uomo 'fortunato', poichè non credo esista qualcosa di più prezioso della mano di una donna che si protende e ti guida, con amore e dedizione. Film difficilmente eguagliabile, bellissimo.