Le capacità di Gitai non sono in discussione. E questo finto documentario tutto sommato funziona, fin quando la steady segue da vicino le sventurate ragazze dell'Est (senza peraltro dire granchè di nuovo). Poi però cambia registro e sembra un altro film: la "turista" diventa inspiegabilmente "una di loro", la parte onirica prende il sopravvento storpiando un linguaggio cinematografico fin qui coerente ed efficace. E alla fine un rifacimento del suo episodio di "11 settembre" per ricordarci che siamo in Israele. Si puo' dare di più.