onufrio
|
martedì 24 novembre 2015
|
scia di sbadigli
|
|
|
|
In questa "Scia di morte" anche la sceneggiatura è venuta a mancare prematuramente; copione scarno, classici stereotipi degli action movie basati sul tema della vendetta, ma come se non bastasse ci si ritrova a seguire un film d'azione con un ritmo davvero molto lento, intervallato spesso dalle emozioni di un Van Damme che se c'è una cosa che gli manca(fra le tante) è proprio l'espressione, il saper trasmettere il sentimento allo spettatore, dunque bando alle ciance, più azione meno dramma.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
lunedì 2 dicembre 2019
|
riuscito al massimo in parte
|
|
|
|
"Wake of Death"(2004, Philippe Martinez, ma era stato assegnato a un altro regista)è film che certamente risente di elementi vari, probabilmente da attribuire al cambio di regia. Complessivamente, presenta comunque un Jean-Claude Van Damme uscito da una fase d'incubazione dove era solo il"forzuto"campione belga per divenire un vero interprete, votato al cinema nel senso più pieno del termine. Anche l'ambientazione, tra Marseille e Los Angeles e in particolare la"Chinatown"di L.A., sembra contribuire a una certa confusione nel film, che tra l0altro obbliga Van Damme a interpretare il"cattivo-buono"o meglio il vilain che diventa, volens nolens, una persona capace di commuoversi alla sorte della bambina cinese(figlia di un importante mafioso cinese, per meglio dire), per diventare"altro"rispetto a quanto era prima.
[+]
"Wake of Death"(2004, Philippe Martinez, ma era stato assegnato a un altro regista)è film che certamente risente di elementi vari, probabilmente da attribuire al cambio di regia. Complessivamente, presenta comunque un Jean-Claude Van Damme uscito da una fase d'incubazione dove era solo il"forzuto"campione belga per divenire un vero interprete, votato al cinema nel senso più pieno del termine. Anche l'ambientazione, tra Marseille e Los Angeles e in particolare la"Chinatown"di L.A., sembra contribuire a una certa confusione nel film, che tra l0altro obbliga Van Damme a interpretare il"cattivo-buono"o meglio il vilain che diventa, volens nolens, una persona capace di commuoversi alla sorte della bambina cinese(figlia di un importante mafioso cinese, per meglio dire), per diventare"altro"rispetto a quanto era prima. Non lo si può definire propraimente un film"d'azione"(la definizione di genere rischia comunque sempre di sforare in altri generi, dal thriller al nir al fantastico ad altro ancora), ma non riesce neppure ad essere altro, ma in complesos, tenendo conto delle peripezie registico-produttive, non lo si può neppure dannare tout court come un film da nulla, pur rimanendo confuso e decisamente incerto riguardo alle piste narrative da seguire. Altri/e intepreti complessivamente accettabili, ma senza alcuna eccellenza. Un film come altri, che in quache modo non sa che strada prendere, rimanendo"a metà del guado", come spesso si sente dire.... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|