paok
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giovedì 12 maggio 2005
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quante inutili polemiche..
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La caduta è un film riuscitissimo.
L'attore principale è stato capace di interpretare perfettamente un ruolo quanto mai difficile ed è riuscito ad esprimere al meglio (credo)la personalità di quest'uomo che appare in tutta la sua patetica ostinazione e inconfutabile pazzia.
Ad attirarmi verso la visione di questo film erano state anche le tantissime e superflue critiche e preoccupazioni lette nei giornali ed ascoltate alla tv.
Addirittura avevo sentito di "agiografia del Fuhrer"..assolutamente ridicolo!
Il film non trasmette nessun messaggio "pericoloso" e credo che possa aver un'importante funzione didattica.
Finalmente grazie a questo film possiamo assistere e provare compassione anche per morti considerati storicamente di serie B.
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La caduta è un film riuscitissimo.
L'attore principale è stato capace di interpretare perfettamente un ruolo quanto mai difficile ed è riuscito ad esprimere al meglio (credo)la personalità di quest'uomo che appare in tutta la sua patetica ostinazione e inconfutabile pazzia.
Ad attirarmi verso la visione di questo film erano state anche le tantissime e superflue critiche e preoccupazioni lette nei giornali ed ascoltate alla tv.
Addirittura avevo sentito di "agiografia del Fuhrer"..assolutamente ridicolo!
Il film non trasmette nessun messaggio "pericoloso" e credo che possa aver un'importante funzione didattica.
Finalmente grazie a questo film possiamo assistere e provare compassione anche per morti considerati storicamente di serie B.
La resistenza degli adepti di Hitler vedeva coinvolti bambini, donne e ragazze che fino all'ultimo hanno deciso di combattere sapendo di morire per non abbandonare la proprio patria..si può avere compassione anche di queste persone,anche se il loro ideale è stato storicamente giudicato sbagliato.
Da proiettare nelle scuole..
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g.
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giovedì 21 aprile 2005
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il delirio nella fine
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E' un film da vedere. Se non altro preche' e' stato realizzato con la collaborazione del maggiore esperto al mondo della vita di questo uomo, Adolf Hitler. E' un raccorto umano. La prospettiva e' incidentale. QUella di una raggazza felice, nella sua semplicita' e inconsapevolezza, di essere diventata la segretaria di Hitler. Da questa angolazione riuscirete ad entrare nell'intimita' umana che accompagno' la caduta del terzo Reich. Sentirete anche paura a sentirvi cosi vicini alla follia di un uomo disperato, cieco, che affonda insiemme alla sua Germania. La follia del personaggio, la follia e la paura di chi lo circondava, incapaci di fare a meno di lui, anche sotto l'evidenza di una realta' che gli schiacciava tutti.
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E' un film da vedere. Se non altro preche' e' stato realizzato con la collaborazione del maggiore esperto al mondo della vita di questo uomo, Adolf Hitler. E' un raccorto umano. La prospettiva e' incidentale. QUella di una raggazza felice, nella sua semplicita' e inconsapevolezza, di essere diventata la segretaria di Hitler. Da questa angolazione riuscirete ad entrare nell'intimita' umana che accompagno' la caduta del terzo Reich. Sentirete anche paura a sentirvi cosi vicini alla follia di un uomo disperato, cieco, che affonda insiemme alla sua Germania. La follia del personaggio, la follia e la paura di chi lo circondava, incapaci di fare a meno di lui, anche sotto l'evidenza di una realta' che gli schiacciava tutti. La fuga dalla realta', l'incapacita' di affrontarla. Sono queste le cose che colpiscono. Il racconto di un incubo che finisce. Il racconto del delirio di questa fine. In un bunker. E esci chiedendoti come sia stato possibile, che in tanti, avessero seguito uno come lui. Anche il personaggio gi Goebbels e' molto forte. E disturbante.
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(di enonsonoebreo)
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grstrasse
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domenica 19 agosto 2007
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ben fatto
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Un ottimo film, curatissimo nei minimi dettagli, perfino le posate e i piatti sono quelli veri (forse anche originali) dell'epoca. Bravissimo Bruno Ganz nel ruolo di Adolf Hitler. Dato che si sta commentando un film, trovo decisamente fuori luogo i giudizi politici espressi,con una superficialità a dir poco infantile, da alcuni commenti, considerando anche che la grande maggioranza delle cose che la gente comune crede di sapere su Hitler e sul nazismo in generale sono per buona parte inesatte, quando non delle vere e proprie sciocchezze.
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birdstrike
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domenica 15 maggio 2005
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un film da vedere
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Un film eccezionale, un cast di attori all'altezza della situazione. Hitler sapientemente raffigurato, forse solo Himmler e Goering non proprio bene ma visto il breve passaggio non si può giudicare. A dire il vero è impossibile comunque rappresentare ciò che Hitler è stato sia per la Germania sia per il mondo intero, la totale devozione che il popolo aveva nel suo Furher è incredibile e questo il film lo evidenzia con molta maestria. Tutti pendevano dalle sue parole e non c'erano dubbi sulle sue capacità, tranne forse in quei ultimi giorni al bunker dove, con molta probabilità la pazzia aveva il sopravvento e comunque fino all'ultimo uomo i tedeschi erano pronti a combattere.
Numerosi i libri su Hitler da Fest a Rosenbaum, nessuno capirà chi veramente era.
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Un film eccezionale, un cast di attori all'altezza della situazione. Hitler sapientemente raffigurato, forse solo Himmler e Goering non proprio bene ma visto il breve passaggio non si può giudicare. A dire il vero è impossibile comunque rappresentare ciò che Hitler è stato sia per la Germania sia per il mondo intero, la totale devozione che il popolo aveva nel suo Furher è incredibile e questo il film lo evidenzia con molta maestria. Tutti pendevano dalle sue parole e non c'erano dubbi sulle sue capacità, tranne forse in quei ultimi giorni al bunker dove, con molta probabilità la pazzia aveva il sopravvento e comunque fino all'ultimo uomo i tedeschi erano pronti a combattere.
Numerosi i libri su Hitler da Fest a Rosenbaum, nessuno capirà chi veramente era... un genio che ha saputo sfruttare le paure e le angosce di un popolo dopo il trattato di Versailles per diventare il capo supremo di una delle nazioni più forti. Una sola polemica, se avesse vinto la guerra non avremmo avuto certamente la Guerra Fredda tra USA e URSS, secondo voi avrebbero scritto così tanti libri e fatto films simili su un altro "malvagio" che ha massacrato come Hitler centinaia di migliaia di ebrei e non solo loro nei Gulag in Siberia e che risponde al nome di Josif Stalin? Perchè si parla di genio del male solo di Hitler che per carità ha scatenato una guerra da 50 milioni di vite umane morte, e non di altri che avendo vinto la guerra non sono considerati "malvagi" o meglio forse solo ora si parla "timidamente" delle birichinate fatte da loro e mi riferisco anche a colui che ha lasciato morire a pearl Harbour migliaia di soldati solo per avere il pretesto di entrare in guerra.
Grazie per l'opportunità concessami
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[+] hitler non scatenò la seconda guerra mondiale!
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(di enonsonoebreo)
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luca scialò
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sabato 2 gennaio 2010
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agonia di un delirio durato dieci anni
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Primo ed unico film che tratta degli ultimi giorni di vita di Adolf Hitler. Ecco che vengono messi in risalto, con abile maestria, tanti aspetti del Fuhrer e del Nazismo che forse fino ad allora non erano stati presi in considerazione dal Cinema (unico precedente "L'ultimo atto" del 1955): la gentilezza di Hitler con la sua segretaria; il suo disegnare strategie militari ambiziose su una cartina dell'Europa muovendo eserciti ormai non più esistenti o vistosamente decimati (sotto gli occhi attoniti dei suoi gerarchi); l'arrabbiarsi con i tedeschi rei a suo dire di averlo tradito; il parlare con disumana freddezza delle modalità di suicidio per sè, il fedele pastore tedesco ed Eva Braun con il medico di fiducia; il suo premiare ragazzini già degni di essere insigniti di alti riconoscimenti militari.
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Primo ed unico film che tratta degli ultimi giorni di vita di Adolf Hitler. Ecco che vengono messi in risalto, con abile maestria, tanti aspetti del Fuhrer e del Nazismo che forse fino ad allora non erano stati presi in considerazione dal Cinema (unico precedente "L'ultimo atto" del 1955): la gentilezza di Hitler con la sua segretaria; il suo disegnare strategie militari ambiziose su una cartina dell'Europa muovendo eserciti ormai non più esistenti o vistosamente decimati (sotto gli occhi attoniti dei suoi gerarchi); l'arrabbiarsi con i tedeschi rei a suo dire di averlo tradito; il parlare con disumana freddezza delle modalità di suicidio per sè, il fedele pastore tedesco ed Eva Braun con il medico di fiducia; il suo premiare ragazzini già degni di essere insigniti di alti riconoscimenti militari.
Attorno ad Hitler si muovono altri personaggi, i loro deliri, le loro paure, il loro coraggio: dalla segretaria Traudl Junge, ai coniugi Goebbels, fino ad Eva Braun.
A fare da sfondo a tanto delirio, un Bunker cupo e soffocante, dove il Nazismo e i suoi fautori vissero i loro ultimi istanti.
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catullo
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martedì 15 febbraio 2011
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l'ultimo piatto di spaghetti.
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I Il film,proponendosi come documento storico ,si avvale della testimonianza di chi ha vissuto nell'inferno del bunker di Hitler gli ultimi giorni di vita del terzo reich nell’atmosfera funebre di una fine imminente e inevitabile e che è poi sopravvissuto contro ogni probabilità di sopravvivenza e che vede il Fuhrer ostinarsi a muovere armate ormai inesistenti sotto lo sguardo allucinato dei suoi ultimi generali. La testimonianza diretta della sua giovane segretaria Junge capitata lì quasi per caso è praticamente il filo conduttore del film che riesce bene nella rappresentazione di un dramma ormai noto e che ci mostra la figura umana di colui che per un certo periodo della storia era convinto di aver conquistato il mondo,Abbiamo perfino scoperto che il mostro aveva qualcosa di umano.
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I Il film,proponendosi come documento storico ,si avvale della testimonianza di chi ha vissuto nell'inferno del bunker di Hitler gli ultimi giorni di vita del terzo reich nell’atmosfera funebre di una fine imminente e inevitabile e che è poi sopravvissuto contro ogni probabilità di sopravvivenza e che vede il Fuhrer ostinarsi a muovere armate ormai inesistenti sotto lo sguardo allucinato dei suoi ultimi generali. La testimonianza diretta della sua giovane segretaria Junge capitata lì quasi per caso è praticamente il filo conduttore del film che riesce bene nella rappresentazione di un dramma ormai noto e che ci mostra la figura umana di colui che per un certo periodo della storia era convinto di aver conquistato il mondo,Abbiamo perfino scoperto che il mostro aveva qualcosa di umano..,qualche breve accenno di umanità…qualche tenerezza nei confronti delle donne che dividevano con lui gli ultimi giorni…qualche piccola pacca sulla spalla del suo attendente…il rapporto schizofrenico coi suoi collaboratori. Il film è stato criticato per vari motivi tuttavia trovo che sia raccontato con semplicità e con un certo ritmo…la figura di Hitler è interpretata in modo magistrale da Mario Adorf…qualche critica sulla scelta di chi interpreta Goebbels….Goebbels era piccolo e magrissimo e molto claudicante mentre l’attore che lo interpreta è troppo alto e più che somigliante al ministro della propaganda ricorda troppo il nostro Pasolini…notevole la scena dell’uccisione delle figlie da parte di Magda…..forse Borman nel film è troppo defilato…..Speer è molto somigliante…lui ci aveva descritto bene il suo saluto al Fuhrer nel suo “Memorie del terzo reich” che dev’essere stato circa così….ultima osservazione, ho letto da varie parti che l’ultimo pasto di Hitler poco prima di suicidarsi fu un piatto di spaghetti al pomodoro…nel film non sembrano propriamente spaghetti però il pomodoro c’era davvero.
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chiarialessandro
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martedì 31 gennaio 2012
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caduta senza resurrezione
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Ieri ho visto “Shame”, oggi “La caduta” e, come direbbe qualcuno, “una domanda sorge spontanea”: perché Venezia ha attribuito la Coppa Volpi a Fassbender quale miglior attore ma nessuno ha scolpito una statua (non statuetta) d’oro per Bruno Ganz, che riesce ad offrire addirittura dei tratti di umanità ad un personaggio che di umanità ne aveva veramente ben poca (al punto tale da essere arrivato non solo allo sterminio degli ebrei - dei quali poteva forse non fregargli niente in quanto tali – ma anche ad ordinare a cuor leggero alle proprie truppe di fare tabula rasa dietro alla loro ritirata, nonostante che ciò significasse distruggere il suo popolo, non quello ebreo)? Consigliato ad un pubblico provvisto di stomaco abbastanza forte, la pellicola può essere considerata un campionario abbastanza rappresentativo delle atrocità indotte da ogni guerra: i bambini soldati, ai quali dovrebbe essere affidato l’onere (l’onore?) di difendere la patria dal nemico; i figli uccisi dalle madri per un altrettanto ingiustificabile senso di onore; i suicidi di coloro i quali, pur sconfitti dal nemico e dalla storia, rifiutano di arrendersi all’evidenza dei fatti e preferiscono immolarsi sull’altare di una falsa onnipotenza; le rappresaglie contro chi si era rifiutato di obbedire agli ordini tanto perentori quanto privi di senso; le giustificazioni di chi c’era ma poi afferma di non aver capito quello che stava accadendo; la cecità (vera o voluta) di chi ballava e brindava dentro al bunker quando fuori andava a ferro e fuoco tutta quella pietra travagliata chiamata mondo.
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Ieri ho visto “Shame”, oggi “La caduta” e, come direbbe qualcuno, “una domanda sorge spontanea”: perché Venezia ha attribuito la Coppa Volpi a Fassbender quale miglior attore ma nessuno ha scolpito una statua (non statuetta) d’oro per Bruno Ganz, che riesce ad offrire addirittura dei tratti di umanità ad un personaggio che di umanità ne aveva veramente ben poca (al punto tale da essere arrivato non solo allo sterminio degli ebrei - dei quali poteva forse non fregargli niente in quanto tali – ma anche ad ordinare a cuor leggero alle proprie truppe di fare tabula rasa dietro alla loro ritirata, nonostante che ciò significasse distruggere il suo popolo, non quello ebreo)? Consigliato ad un pubblico provvisto di stomaco abbastanza forte, la pellicola può essere considerata un campionario abbastanza rappresentativo delle atrocità indotte da ogni guerra: i bambini soldati, ai quali dovrebbe essere affidato l’onere (l’onore?) di difendere la patria dal nemico; i figli uccisi dalle madri per un altrettanto ingiustificabile senso di onore; i suicidi di coloro i quali, pur sconfitti dal nemico e dalla storia, rifiutano di arrendersi all’evidenza dei fatti e preferiscono immolarsi sull’altare di una falsa onnipotenza; le rappresaglie contro chi si era rifiutato di obbedire agli ordini tanto perentori quanto privi di senso; le giustificazioni di chi c’era ma poi afferma di non aver capito quello che stava accadendo; la cecità (vera o voluta) di chi ballava e brindava dentro al bunker quando fuori andava a ferro e fuoco tutta quella pietra travagliata chiamata mondo.
Stupendo, liberatorio e simbolico il finale nel quale, immediatamente dopo l’armistizio, si incontrano e si prendono per mano il passato, il presente ed il futuro, incamminandosi verso un mondo nuovo e migliore; magari inconsciamente ed inconsapevolmente, ma superando comunque tonnellate di odio (giustificato?) e consapevole.
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david, genova
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martedì 15 febbraio 2011
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lo scontro tra un'umanita' e una non - umanità
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L'ho appena terminato di vedere. SUPERBAMENTE bello, che dimostra la barbarie da una parte e da un'altra l'umanità di qualcuno, anche se a volte dalla parte sbagliata.
L'assassinio ad opera di Magda Goebbels è il momento più tranquillamente agghiacciante. Parolacce a raffica da parte mia, per il PEGGIORE assassinio di quei giorni nel bunker.
Questo film è superbo, mostrando in ogni momento il contrasto tra la follia di un pazzo e di chi lo seguiva e la lucidità di chi vedeva che ormai era la fine.
Non dico altro.
P.S.: Veramente, opo l'uccisione dei figli di Goebbels, ho provato un grande dolore altresì per il cane di Hitler ucciso con il veleno.
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L'ho appena terminato di vedere. SUPERBAMENTE bello, che dimostra la barbarie da una parte e da un'altra l'umanità di qualcuno, anche se a volte dalla parte sbagliata.
L'assassinio ad opera di Magda Goebbels è il momento più tranquillamente agghiacciante. Parolacce a raffica da parte mia, per il PEGGIORE assassinio di quei giorni nel bunker.
Questo film è superbo, mostrando in ogni momento il contrasto tra la follia di un pazzo e di chi lo seguiva e la lucidità di chi vedeva che ormai era la fine.
Non dico altro.
P.S.: Veramente, opo l'uccisione dei figli di Goebbels, ho provato un grande dolore altresì per il cane di Hitler ucciso con il veleno. Per i civili e per i ragazzi che, ingenui, combattevano per il Fuhrer, ovviamente: mia carne e mio sangue - ESSERI UMANI come me.
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fulvieri
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mercoledì 16 settembre 2009
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l'epopea del nazismo dal punto di vista tedesco
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Il film del regista tedesco Hirschbiegel, con la straordinaria interpretazione di Bruno Ganz (attore secondo me ingiustamente poco premiato), descrive attraverso una fonte attendibile, quale è quella dei resoconti scritti sotto dettatura dalla segretaria del fuhrer, l'ultima fase della storia del nazionalsocialismo.
La fedeltà alla fonte tuttavia non impedisce di dare delle risposte a questioni di grande momento: come un paese civile possa imbarbarire fino a quel punto, come poi possa trovare il coraggio di cancellare il senso di colpa, come possa riuscire a riscattarsi davanti alla propria coscienza e al mondo intero.
Questo film parla del male assoluto dal suo interno. Per una volta i nazisti non sono visti come altro da noi, come la personificazione di un male che ci è estraneo.
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Il film del regista tedesco Hirschbiegel, con la straordinaria interpretazione di Bruno Ganz (attore secondo me ingiustamente poco premiato), descrive attraverso una fonte attendibile, quale è quella dei resoconti scritti sotto dettatura dalla segretaria del fuhrer, l'ultima fase della storia del nazionalsocialismo.
La fedeltà alla fonte tuttavia non impedisce di dare delle risposte a questioni di grande momento: come un paese civile possa imbarbarire fino a quel punto, come poi possa trovare il coraggio di cancellare il senso di colpa, come possa riuscire a riscattarsi davanti alla propria coscienza e al mondo intero.
Questo film parla del male assoluto dal suo interno. Per una volta i nazisti non sono visti come altro da noi, come la personificazione di un male che ci è estraneo. Hitler è presentato nel suo sincero (purtroppo !) idealismo, coerente fino alla fine con i suoi principi, intransigente nella difesa del suo progetto di cambiare il mondo, refrattario per questo ad ogni compromesso, a costo della vita stessa. E tuttavia non è l'unico; della società in cui vive è solo il principale interprete. Il suo folle distacco dalla realtà, che si rispecchia nelle feste della corte sotto i bombardamenti sovietici, non è più inquietante dell'uccisione dei suoi figli da parte della signora Goebels, o dei suicidi a catena che seguono quello del fuhrer. Lascia sgomenti il desiderio di sacrificio eroico per un presunto bene supremo, che alligna anche nei bambini, smaniosi di veder riconosciuto il proprio valore dal fuhrer in persona. Il timido dissenso di quelli meno esaltati tra i gerarchi, prontamente soffocato dal senso di dovere e di lealtà di tutti gli altri, crea un senso di partecipazione e insieme di frustrazione.
Questo film ci sa dire come il disperato bisogno di credere in qualcosa possa tramutarsi nella più grossa brutalità collettiva che la storia abbia mai conosciuto, e questo narrando solo gli ultimi giorni del regime.
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filippo catani
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domenica 5 febbraio 2012
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gli ultimi giorni del terribile tiranno
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Il film narra gli eventi legati agli ultimi giorni di Hitler e della sua Germania nazista e lancia uno sguardo anche agli ultimi giorni dei suoi più intimi gerarchi.
Il film è sicuramente molto forte ma decisamente bello e interessante. Logicamente c'è sempre tanta apprensione quando si realizza film su eventi del genere. Fatto sta che questo sviluppa un'idea davvero originale e ci offre un tragico spaccato della gerarchia nazista. Intanto il terribile Hitler interpretato dallo straordinario Ganz; un uomo sempre più delirante che ormai ha perso ogni contatto con la realtà e farnetica fino all'ultimo cercando di dare ordini per difendere Berlino (lascia senza fiato la scena in cui Hitler si inventa addirittura di aver permesso lui stesso ai russi di arrivare fino a Berlino per poi annientarli).
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Il film narra gli eventi legati agli ultimi giorni di Hitler e della sua Germania nazista e lancia uno sguardo anche agli ultimi giorni dei suoi più intimi gerarchi.
Il film è sicuramente molto forte ma decisamente bello e interessante. Logicamente c'è sempre tanta apprensione quando si realizza film su eventi del genere. Fatto sta che questo sviluppa un'idea davvero originale e ci offre un tragico spaccato della gerarchia nazista. Intanto il terribile Hitler interpretato dallo straordinario Ganz; un uomo sempre più delirante che ormai ha perso ogni contatto con la realtà e farnetica fino all'ultimo cercando di dare ordini per difendere Berlino (lascia senza fiato la scena in cui Hitler si inventa addirittura di aver permesso lui stesso ai russi di arrivare fino a Berlino per poi annientarli). Così come fanno venire i brividi le milizie composte da bambini mandati al massacro quando ormai tutto era perduto. E poi Goebbels con i suoi discorsi sul destino della Germania che i tedeschi non hanno onorato e quindi meritano di morire tutti fino all'ultimo. E poi le classiche scene decadenti da fine impero con la festa nel bunker di Hitler mentre Berlino viene bombardata. E poi la grande massa di soldati che si toglierà la vita per la promessa fatta a Hitler e per evitare di subire una nuova umiliazione dopo quella del 1918. Insomma un film che ci restituisce ancora una volta tutti i problemi legati a Hitler e al consenso che ha riscosso in patria. Duro ma da vedere.
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