tiziana
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lampi di sana follia
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Guidato con sicurezza e maestria da uno squisito e sempre poliedrico Jack Nicholson, il film tratteggia, con maliziosa ricchezza, uno spaccato americano di vita media, lontana dalle grandi metropoli, ma allo stesso tempo libera - con sospetto scetticismo - una concezione spietata e vigile del destino di individui “normali”. Nicholson sa bene come interpretare lo stordimento, l'opacità mentale e l'impaccio fisico del risveglio nella vecchiaia: sguardi assenti eppure intensi, immobilità quasi ipnotica, stupore infantile. Schmidt é un dirigente che raggiunge l’età pensionabile e si ritrova a vivere in un’altra realtà: si accorge di aver confuso la vita professionale con la vita stessa, finché viene il giorno in cui la realtà cozza con le conseguenze: benessere materiale in cambio di inefficienza nelle piccole cose quotidiane, e soprattutto, imprevisti: può accadere, per esempio, di rimanere vedovo di una donna che si é troppo trascurata, e può accadere di accorgersi che i figli non sono sempre disposti a vivere in funzione della vecchiaia dei genitori, e che preferiscono sbagliare da soli.
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Guidato con sicurezza e maestria da uno squisito e sempre poliedrico Jack Nicholson, il film tratteggia, con maliziosa ricchezza, uno spaccato americano di vita media, lontana dalle grandi metropoli, ma allo stesso tempo libera - con sospetto scetticismo - una concezione spietata e vigile del destino di individui “normali”. Nicholson sa bene come interpretare lo stordimento, l'opacità mentale e l'impaccio fisico del risveglio nella vecchiaia: sguardi assenti eppure intensi, immobilità quasi ipnotica, stupore infantile. Schmidt é un dirigente che raggiunge l’età pensionabile e si ritrova a vivere in un’altra realtà: si accorge di aver confuso la vita professionale con la vita stessa, finché viene il giorno in cui la realtà cozza con le conseguenze: benessere materiale in cambio di inefficienza nelle piccole cose quotidiane, e soprattutto, imprevisti: può accadere, per esempio, di rimanere vedovo di una donna che si é troppo trascurata, e può accadere di accorgersi che i figli non sono sempre disposti a vivere in funzione della vecchiaia dei genitori, e che preferiscono sbagliare da soli. Allora, e solo allora, si comincia a cercare un valore, un motivo cui aggrapparsi per convincersi che per qualcuno puoi ancora fare la differenza: un bambino africano adottato a distanza leggerà le confessioni di un vecchio americano disilluso, che racconterà - con sconcertante sincerità - tutta la rabbia e la solitudine in lettere di irresistibile comicità, senza la pretesa di essere capito, ma con la certezza di condividere una sorta di malattia comune: la discriminazione sociale e la fame d’affetto, perché in fondo, vecchiaia e infanzia si somigliano molto. Si può infine scoprire che il passato non è mai realmente esistito, perché il tempo ne cancella ogni traccia fisica, e che il futuro non ha più programmi, ma solo una grottesca, inutile fretta di ricominciare un rapporto di coppia. Payne, poco conosciuto in Italia, pratica dunque uno straordinario esercizio di feroce umorismo dettato da una messa in scena che plana sul protagonista e sul paesaggio (umano e naturale) di un Paese fotografato alla fine di qualsiasi illusione, e improvvisamente illuminato da lampi di sana follia.
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molly
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mercoledì 3 maggio 2006
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ndugu la pensa ogni giorno
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Un uomo, come tanti, come tutti. Egoista, buono, curioso, ama la figlia ma non lo ha mai dimostrato, la ha idealizzata ma è cresciuta burina, come lui, come la moglie, come il fidanzato, vivi una vita per un lavoro che sostiene la tua famiglia, sei stimato, ma è un lavoro mediocre, oppure è un lavoro bellissimo, ma per strada perdi l'amore o non hai figli e muori da solo? Un uomo come tutti, con le sue debolezze, sentimenti contrastanti, indecisioni, viaggi, mentali e non, con le fissazioni, le delusioni, la rabbia e la speranza.NOIOSO, ma certo, è la vita, il quotidiano borghese che è noioso e "normale" per definizione. Ma un gesto, fatto per caso, un piccolo assegno di ventidue dollari, che non sono niente in confronto a quelli dati alla figlia, (che si lamenta per il costo della bara della madre.
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Un uomo, come tanti, come tutti. Egoista, buono, curioso, ama la figlia ma non lo ha mai dimostrato, la ha idealizzata ma è cresciuta burina, come lui, come la moglie, come il fidanzato, vivi una vita per un lavoro che sostiene la tua famiglia, sei stimato, ma è un lavoro mediocre, oppure è un lavoro bellissimo, ma per strada perdi l'amore o non hai figli e muori da solo? Un uomo come tutti, con le sue debolezze, sentimenti contrastanti, indecisioni, viaggi, mentali e non, con le fissazioni, le delusioni, la rabbia e la speranza.NOIOSO, ma certo, è la vita, il quotidiano borghese che è noioso e "normale" per definizione. Ma un gesto, fatto per caso, un piccolo assegno di ventidue dollari, che non sono niente in confronto a quelli dati alla figlia, (che si lamenta per il costo della bara della madre...e non conosce il padre come lui non conosce lei)un piccolo gesto apparentemente insignificante per un borghese occidentale permette ad un bambino che legge ed ascolta le sue parole sincere...lontano...lontano, di curare le sue ferite, di studiare, di non sentirsi abbandonato e di pensare ogni giorno(anche se non è ogni giorno, basta anche meno) a questo vecchio abbandonato. Solidarietà tra malesseri inesistenti e dati da una società progredita e da malesseri reali e fisici dati dalla medesima società progredita con la collaborazione dell'ignoranza e del clima di quella meno progredita. Ma un pensiero, un disegno di bambino, in cui c'è il sole e ci si tiene per mano, bastano, a scaldare un cuore e a far piangere Schmidt, me e sicuramente molti altri con noi? Buonismo? non mi pare, per 115 minuti i pensieri positivi sono rari e a sprazzi, semplicità dell'uomo,realtà, piccola piccola, speranza.
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mara baraldo
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venerdì 24 settembre 2010
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un puntino di luce
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"Quando moritò, e con me tutte le persone che ho conosciuto, é come se non fossi mai esistito, per cosa e per chi avrò fatto la differenza?".
Questo è il pensiero triste e spietatamente sincero di Warren Schmidt.
Warren Schmidt è un uomo solo, da poco in pensione, da poco vedovo, con una figlia lontana. E' un film sconcertante per la sua verità; rappresenta la società media americana, non ci sono personaggi positivi, né tantomeno eroi, tutti, compreso W.S.,sono persone mediocri, perfettamente inserite nel mondo in cui vivono, ricco di inutilità (stupidi soprammobili, camper superattrezzati, mega centri commerciali, materassi ad acqua, piscina con idromassaggio, musei artificiosi...).
Se non fosse per la straordinaria recitazione di Jack Nicholson, forte sarebbe la tentazione di cambiare canale, non perché il film sia noioso, ma perchè lo spettatore amaramente e nel profondo della sua anima si rispecchia, e ne prova
vergogna!
Vale la pena però arrivare fino in fondo, nella buia esistenza di W.
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"Quando moritò, e con me tutte le persone che ho conosciuto, é come se non fossi mai esistito, per cosa e per chi avrò fatto la differenza?".
Questo è il pensiero triste e spietatamente sincero di Warren Schmidt.
Warren Schmidt è un uomo solo, da poco in pensione, da poco vedovo, con una figlia lontana. E' un film sconcertante per la sua verità; rappresenta la società media americana, non ci sono personaggi positivi, né tantomeno eroi, tutti, compreso W.S.,sono persone mediocri, perfettamente inserite nel mondo in cui vivono, ricco di inutilità (stupidi soprammobili, camper superattrezzati, mega centri commerciali, materassi ad acqua, piscina con idromassaggio, musei artificiosi...).
Se non fosse per la straordinaria recitazione di Jack Nicholson, forte sarebbe la tentazione di cambiare canale, non perché il film sia noioso, ma perchè lo spettatore amaramente e nel profondo della sua anima si rispecchia, e ne prova
vergogna!
Vale la pena però arrivare fino in fondo, nella buia esistenza di W.S. si intravede un puntino di luce. Il suo freddo duro e abulico cuore si scioglie davanti a un semplice disegno: il sole, un adulto e un bimbo che si tengono per mano. E' un dono che arriva dal bimbo africano adottato a distanza, come segno di ringraziamento, perchè l'assegno mensile di 22 dollari gli ha ridato la speranza, grazie a questi soldi potrà curarsi, mangiare, andare a scuola, e ha dato la speranza anche a lui Warren Schmidt. Forse per qualcuno avrà fatto veramente la differenza.
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vedelia
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lunedì 22 dicembre 2003
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in che cosa ho fatto la differenza?
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In che cosa ho fatto la differenza? E' questa la domanda che ogni uomo sensato si fa quando la sua vita giunge al "capolinea" e bisogna tirarne le somme. E' questa la domanda che si pone Nicholson/Schmidt, giunto alla pensione, soppiantato da un "giovinetto" nel posto di lavoro; improvvisamente vedovo e solo; snobbato da una figlia sciatta e troppo presa dai preparativi delle nozze, che al padre ha molte mancanze da rimproverare. Se tutto ciò non bastasse S. scopre un vecchio tradimento dell'insospettabile moglie col suo migliore amico, decide, quindi, d'intraprendere un viaggio, in un'America sonnolenta, tradizionalista e votata al superfluo, per mandare a monte le nozze della figlia. Fallirà nel suo intento e sulla strada si troverà affiancato da un camion che porta le mucche al macello.
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In che cosa ho fatto la differenza? E' questa la domanda che ogni uomo sensato si fa quando la sua vita giunge al "capolinea" e bisogna tirarne le somme. E' questa la domanda che si pone Nicholson/Schmidt, giunto alla pensione, soppiantato da un "giovinetto" nel posto di lavoro; improvvisamente vedovo e solo; snobbato da una figlia sciatta e troppo presa dai preparativi delle nozze, che al padre ha molte mancanze da rimproverare. Se tutto ciò non bastasse S. scopre un vecchio tradimento dell'insospettabile moglie col suo migliore amico, decide, quindi, d'intraprendere un viaggio, in un'America sonnolenta, tradizionalista e votata al superfluo, per mandare a monte le nozze della figlia. Fallirà nel suo intento e sulla strada si troverà affiancato da un camion che porta le mucche al macello...L'unica cosa che gli resta da fare è tornare a casa, in lacrime, dove scoprirà di aver fatto inaspettatamente qualcosa di grande: ridare, con pochi dollari, la vista al piccolo africano adottato a distanza. Film un pò lento, che si regge tutto su quell'eterno gigione di Nicholson, con quell'incredibile "volto di gomma", pronto ad aprirsi in un sorriso disarmante, per chiudersi, subito dopo, in un'espressione di amaro sarcasmo.
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dario
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giovedì 14 febbraio 2013
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crepuscolare
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E' tutto sulle spalle di Nicholson, magistrale. La storia fila per forza, tutto è un po' previsto e i personaggi sono manichini, li salva un dialogo brillante e un certo mestiere. Buona la regia. Qualche incertezza narrativa, ripetizioni, e un ingombrante sarcasmo di fondo, compiaciuto in senso estetico. I concetti non vengono approfonditi. Ammirevole tuttavia la fluidità del tutto.
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michela papavassiliou
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lunedì 8 ottobre 2012
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a proposito di noi
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A proposito di Schmidt, pellicola di Alexander Payne del 2002, e' la storia di un pensionato sessantenne, ex impiegato nelle assicurazioni, apparentemente uomo non particolarmente brillante, interpretato da un irraggiungibile Jack Nicholson. Rimasto inaspettatamente vedovo Warren Schmidt, si trova a rivedere tutti i punti di riferimento della sua vita, tra cui il rapporto con la figlia Jeannie. La ragazza e' in procinto di sposarsi , contro il volere del padre, con Randal un venditore di materassi con scarsi talenti. Warren si trova cosi costretto ad imparentarsi con una famiglia con cui ha poco in comune . Schmidt non riuscira' infatti a dissuadere la giovane dalle nozze e partira' presto da solo nel tentativo di ritrovare la parte migliore di se', su di un camper per le strade dell'America e sulle tracce della sua vita passata.
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A proposito di Schmidt, pellicola di Alexander Payne del 2002, e' la storia di un pensionato sessantenne, ex impiegato nelle assicurazioni, apparentemente uomo non particolarmente brillante, interpretato da un irraggiungibile Jack Nicholson. Rimasto inaspettatamente vedovo Warren Schmidt, si trova a rivedere tutti i punti di riferimento della sua vita, tra cui il rapporto con la figlia Jeannie. La ragazza e' in procinto di sposarsi , contro il volere del padre, con Randal un venditore di materassi con scarsi talenti. Warren si trova cosi costretto ad imparentarsi con una famiglia con cui ha poco in comune . Schmidt non riuscira' infatti a dissuadere la giovane dalle nozze e partira' presto da solo nel tentativo di ritrovare la parte migliore di se', su di un camper per le strade dell'America e sulle tracce della sua vita passata. Indaghera' cosi le pieghe della solitudine, degli affetti latitanti, delle incomprensioni coniugali, delle occasioni di realizzazione mancate, tra le righe di lettere piene di sentimenti contrastanti e rancori mai elaborati, al bimbo adottivo d'Africa, mai incontrato. Il film si chiude con una espressione di Nicholson che versa lacrime di gioia alla vista del disegno fatto dal piccolo nigeriano, che li ritrae mano nella mano accanto ad un sole splendente. 125 minuti per riflettere attraverso le esperienze di Schmidt sulle occasioni mancate e le opportunita' possibili di ognuno di noi. Da non perdere. MP
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tiamaster
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sabato 19 maggio 2012
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bellissimo road-movie
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"A proposito si schmidt" è un bellissima commedia drammatica con riflessi da road-movie,interpretata DIVINAMENTE da uno straordinario jack nicholson.Il film alterna per tutta la sua durata risate e lacrime,con una storia semplice ma non banale.Grazie al ottima sceneggiatura,lo spettatore si immedesima subito,rimanendo meravigliato dalla semplicità,dal onestà,dal umanità e dalla bellezza di una simile pellicola,girata EGREGIAMENTE e con una fotografia ECCEZIONALE.Bellissima commedia drammatica da non perdere assolutamente,che emoziona,diverte e commuove.
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solitaryman
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mercoledì 31 dicembre 2014
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schmidt non è un fallito
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Se ce ne fosse stato ancora il bisogno, ecco qui la prova della grandezza di Jack Nicholson. Da solo, o quasi, riesce a condurre il film da protagonista dall'inizio alla fine. Presenza e superba mimica. Fantastica la scena, quando tiene un piccolo ma significativo discorso, colmo di ironia e sarcasmo, agli invitati del matrimonio della figlia. Non è per nulla il pensionato stanco e privo di mordente che si potrebbe pensare, al contrario è una persona profonda e lucida (più o meno, alla donna nel camper: "Ti conosco da due ore, ma hai capito più tu di me che mia moglie in 42 anni di matrimonio"), anche se come tutti, non privo di manchevolezze. Capisce molto più della figlia il pasticcio in cui andrà a cacciarsi, ma attorno a lui si muove una moltitudine, quella sì, di inetti e superficiali.
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Se ce ne fosse stato ancora il bisogno, ecco qui la prova della grandezza di Jack Nicholson. Da solo, o quasi, riesce a condurre il film da protagonista dall'inizio alla fine. Presenza e superba mimica. Fantastica la scena, quando tiene un piccolo ma significativo discorso, colmo di ironia e sarcasmo, agli invitati del matrimonio della figlia. Non è per nulla il pensionato stanco e privo di mordente che si potrebbe pensare, al contrario è una persona profonda e lucida (più o meno, alla donna nel camper: "Ti conosco da due ore, ma hai capito più tu di me che mia moglie in 42 anni di matrimonio"), anche se come tutti, non privo di manchevolezze. Capisce molto più della figlia il pasticcio in cui andrà a cacciarsi, ma attorno a lui si muove una moltitudine, quella sì, di inetti e superficiali. Punto centrale del film la mancanza di vero dialogo fra le persone e desiderio di calore umano, che via via si può notare nel suo peregrinare col camper, ma che inaspettatamente - bellissima e commovente la scena finale - gli giunge con la lettera del bambino africano.
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iuriv
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lunedì 12 gennaio 2015
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tutte a schmidt.
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Payne tratteggia una sorta di commedia delicata, attorno a un personaggio a cui, quasi per contrasto, fa crollare il mondo addosso nel giro di breve tempo. Warren Schmidt, infatti, è appena giunto alla pensione dopo una vita da impiegato modello e stimato. Il suo mondo lo dimentica in fetta e a ciò si aggiunge l'improvvisa dipartita della moglie, compagna per oltre quarant'anni. Il prossimo matrimonio della figlia e la famiglia disordinata del compagno di lei, non fanno altro che metterne a dura prova i nervi.
Il ruolo di protagonista della pellicola è affidato a un grande Jack Nicholson, in grado di restituire lo smarrimento del suo Warren per tutta la durata del film. Questa è probabilmente la migliore idea di tutto questo lavoro, perché Nicholson gigioneggia poco e utilizza molto la mimica, centrando l'obbiettivo di costruire empatia con un personaggio difficile come Schmidt, burbero e tirchio, la cui umanità è celata sotto decenni di vita nella società della classe media.
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Payne tratteggia una sorta di commedia delicata, attorno a un personaggio a cui, quasi per contrasto, fa crollare il mondo addosso nel giro di breve tempo. Warren Schmidt, infatti, è appena giunto alla pensione dopo una vita da impiegato modello e stimato. Il suo mondo lo dimentica in fetta e a ciò si aggiunge l'improvvisa dipartita della moglie, compagna per oltre quarant'anni. Il prossimo matrimonio della figlia e la famiglia disordinata del compagno di lei, non fanno altro che metterne a dura prova i nervi.
Il ruolo di protagonista della pellicola è affidato a un grande Jack Nicholson, in grado di restituire lo smarrimento del suo Warren per tutta la durata del film. Questa è probabilmente la migliore idea di tutto questo lavoro, perché Nicholson gigioneggia poco e utilizza molto la mimica, centrando l'obbiettivo di costruire empatia con un personaggio difficile come Schmidt, burbero e tirchio, la cui umanità è celata sotto decenni di vita nella società della classe media.
Il regista cerca di aggiungerci del suo, costruendo inquadrature evocative, impegnate a far percepire il senso di solitudine e forse di vuoto che affliggono il povero Schmidt, costretto, suo malgrado, ad affrontare una serie di cambiamenti radicali che rischiano di minarne la stabilità.
Però a questo lavoro manca qualcosa. Payne si prende tutto il tempo del mondo per disegnare la sua storia, forse esagerando con il minutaggio. Alcuni momenti del film non mi sono apparsi indispensabili, come tutta la parte del campeggio, ma aggiunti più che altro nel tentativo di ingigantire il concetto che si vuole far passare. Non si tratta nemmeno di situazioni divertenti, che possano alleggerire un po' la trama.
L'idea che mi sono fatto è che il regista abbia tentato di costruire una storia che rimanesse impressa, attraverso un film da ricordare. Così con il suo aspetto delicato ha provato a mascherare lo spessore della trama.
Purtroppo, però, il risultato che ne è venuto fuori è quello di una pellicola a tratti noiosetta, con un messaggio esplicitato in modo troppo plateale e tenuta insieme solo grazie a un cast di ottimi attori, su cui spadroneggiano Nicholson e Kathy Bates.
A poco serve il gusto estetico di Payne, perché il ritmo risulta fiacco e le situazioni in alcuni casi sono fin troppo ostentate. Magari l'intenzione è proprio quella, per insistere il più possibile sul senso di vuoto che si crea nel protagonista. Ma continuo a pensare che un quarto d'ora in meno avrebbe giovato al complesso.
Di questo regista vidi anche Sideways che mi lasciò all'incirca la stessa impressione. Può darsi che sia io a non capire la sua cifra stilistica. Ma comunque ho visto di meglio.
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luca scialo
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sabato 15 maggio 2021
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commedia gradevole sul tempo che trascorre senza accorgercene
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Warren Schmidt va in pensione, dopo aver lavorato una vita intera per una società di assicurazioni. Come tutti, inizialmente si sente sbandato ma ha anche più tempo per pensare al suo rapporto con la moglie e la figlia. Non essendo più preso esclusivamente dal lavoro. E si rende conto di non aver dedicato loro il giusto tempo. Decide di colmare il vuoto affettivo adottando un bimbo africano a distanza, intraprendendo con lui anche un rapporto epistolare. Che diventa soprattutto una seduta psicologica. Un giorno però, rientrato proprio dalla spedizione di una lettera, trova sua moglie priva di vita. E così, la sua vita viene stravolta e decide di dedicarsi ad un lungo viaggio che è anche un modo per ripercorrere la propria esistenza.
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Warren Schmidt va in pensione, dopo aver lavorato una vita intera per una società di assicurazioni. Come tutti, inizialmente si sente sbandato ma ha anche più tempo per pensare al suo rapporto con la moglie e la figlia. Non essendo più preso esclusivamente dal lavoro. E si rende conto di non aver dedicato loro il giusto tempo. Decide di colmare il vuoto affettivo adottando un bimbo africano a distanza, intraprendendo con lui anche un rapporto epistolare. Che diventa soprattutto una seduta psicologica. Un giorno però, rientrato proprio dalla spedizione di una lettera, trova sua moglie priva di vita. E così, la sua vita viene stravolta e decide di dedicarsi ad un lungo viaggio che è anche un modo per ripercorrere la propria esistenza. Commedia piacevole che sfocia nel Road movie. Forse un po' troppo lungo, trova il suo principale interesse nella presenza di Jack Nicholson come attore protagonista. Resta comunque una interessante riflessione sul dare importanza a ciò che diamo per scontato. Della cui importanza ci ricordiamo solo quando l'abbiamo persa.
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