Jona che visse nella balena |
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Un film di Roberto Faenza.
Con Juliet Aubrey, Jean-Hugues Anglade, Jenner Del Vecchio, Francesca De Sapio
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Italia, Francia 1993.
MYMONETRO
Jona che visse nella balena
valutazione media:
3,71
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I REMEMBERdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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sabato 28 marzo 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film autobiografico, tratto dal romanzo di Jona Oberrski, un bambino esportato da Amsterdam in campo di concentramento nel 1942. L’autore ricorda con lucidità le atrocità dell’olocausto, il dolore non solo per le condizioni di vita, ma per il distacco dal padre. Il dolore non si può raccontare, lo si può interiorizzare assistendo alle scene e alle malvagità a cui sono sottoposti uomini, donne e bambini dai nazisti, per le atrocità a cui sono sottoposti nei campi di sterminio di Auschwitz, di Mathausen ( e degli altri 15.000 campi aperti in Europa), sono ”derubati anche della speranza”. E si è sentito dire da qualcuno, dopo la liberazione:” solo ora mi sono accorta che non ci sono più bambini”. Un film quindi efficace anche per la fotografia, ottima l’interpretazione di tutti, con un particolare nota di merito al piccolo Jenner Del Vecchio. Vibrante la colonna sonora di Ennio Moricone, tanta musica e tante canzoni. Le immagini a colori sono belle, non lo si può negare, ed alleggeriscono in un certo qual modo il tono del film, tuttavia il film sarebbe stato più efficace se girato in bianco e nero, anche più realistico. Marlene Dietrich scrive nelle sue memorie“ditemi, dove sono andati tutti i fiori”. David Grossman (autore del libro “Caduto fuori dal tempo” capolavoro definito lirico) scrive nel romanzo poderoso sull’olocausto“Vedi alla voce:Amore": “ era pronto ad amare tutto, tutto. Amare il mondo intero e amare il nulla con la medesima passione. Conoscere le nuove e sottili sfumature che risveglia nell’uomo l’innamorarsi della fioritura dei cespugli di lillà, o di uno sciame folle di farfalle, o delle note di una fisarmonica”. Commentando “Il silenzio dei vivi” di Elisa Springer ho scritto:”Hanno bruciato i loro corpi, facendo fumo dei loro sogni, fiamme delle loro anime, cenere delle loro ossa,ricordo perenne dei loro nomi”. Pinocchio portò in salvo il padre Geppetto, Jona invece vide morire suo padre Max nella pancia della balena.chibar22@libero.it
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