fabiosistemi
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venerdì 8 agosto 2014
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penoso
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Iniziata la visione dopo i titoli d' apertura, curioso di sapere qualcosa di più sul grande Toscanini, provavo il disagio di assistere a uno sceneggiato di infirmo ordine, infarcito di luoghi comuni, mistificazioni, oleografia, personaggi e storie manifestamente inattendibili, retorica insopportabile. In più diretto con sciatteria, superficialità e tempi paralitici, recitato da cani (compresa una Liz Taylor dotata di due sole espressioni: con e senza nerofumo), escluso forse un Noiret evidentemente a cottimo, ma probabilmente consapevole di mettere il suo talento al servizio di un concentrato di banalità. Mentre mi chiedevo perchè una troupe, comunque di professionisti, si fosse prestata a un tale polpettone, che dipinge Toscanini & C come un club di suffragetti, e trasforma l' Aida in uno spettacolo francamente ridicolo e tronfio, ecco che arrivano, in un finale pompieristico, i titoli di coda, e così scopro l' arcano: il regista di tale boiata è tale Franco Zeffirelli, uno dei narcisi più incomprensibimente sopravvalutati del nostro amato cinema.
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Iniziata la visione dopo i titoli d' apertura, curioso di sapere qualcosa di più sul grande Toscanini, provavo il disagio di assistere a uno sceneggiato di infirmo ordine, infarcito di luoghi comuni, mistificazioni, oleografia, personaggi e storie manifestamente inattendibili, retorica insopportabile. In più diretto con sciatteria, superficialità e tempi paralitici, recitato da cani (compresa una Liz Taylor dotata di due sole espressioni: con e senza nerofumo), escluso forse un Noiret evidentemente a cottimo, ma probabilmente consapevole di mettere il suo talento al servizio di un concentrato di banalità. Mentre mi chiedevo perchè una troupe, comunque di professionisti, si fosse prestata a un tale polpettone, che dipinge Toscanini & C come un club di suffragetti, e trasforma l' Aida in uno spettacolo francamente ridicolo e tronfio, ecco che arrivano, in un finale pompieristico, i titoli di coda, e così scopro l' arcano: il regista di tale boiata è tale Franco Zeffirelli, uno dei narcisi più incomprensibimente sopravvalutati del nostro amato cinema. Non ho niente di personale contro di lui, se solo si accontentasse di fare il regista di filmetti scacciapensieri per la tv; il guaio è che si autoconsidera un Maestro, una specie di genio che neanche si rende conto della vacuità dei suoi lavori, a dispetto della immeritata larghezza di mezzi. Un film come questo lo poteva girare qualsiasi dilettante esaltato e millantatore.
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toty bottalla
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venerdì 13 settembre 2013
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un film notevole pieno di fascino!
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Cento anni dopo l'abolizione della schiavitù in brasile, il grande zeffirelli ci regala un film sulla vita musicale e sociale del giovane toscanini, straordinariamente interpretato da thomas howell, la storia è raccontata con stile senza ipocrisia e compiacimenti: c'è dolore, amore, sofferenza e speranza, solo qualche sbavatura nelle luci tra i primi piani e campo lungo quando i due giovani si trovano durante una pausa vicino al mare e verso la fine in teatro, quando la taylor, per altro bravissima, ha la faccia troppo nera in una inquadratura e nell'altra decisamente meno, il film ha comunque fascino e non è certo per spettatori che sgranocchiano patatine alla visione.
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Cento anni dopo l'abolizione della schiavitù in brasile, il grande zeffirelli ci regala un film sulla vita musicale e sociale del giovane toscanini, straordinariamente interpretato da thomas howell, la storia è raccontata con stile senza ipocrisia e compiacimenti: c'è dolore, amore, sofferenza e speranza, solo qualche sbavatura nelle luci tra i primi piani e campo lungo quando i due giovani si trovano durante una pausa vicino al mare e verso la fine in teatro, quando la taylor, per altro bravissima, ha la faccia troppo nera in una inquadratura e nell'altra decisamente meno, il film ha comunque fascino e non è certo per spettatori che sgranocchiano patatine alla visione. Saluti.
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bruno schisano
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lunedì 1 settembre 2008
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liz-aida convince
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le critiche negative per la regia di Zeffirelli hanno ingiustamente messo in ombra l'ottima interpretazione della Taylor come sempre brava e ritornata splendida
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arcadico
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venerdì 20 giugno 2008
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per appassionati di lirica
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Giudizio pregiudiziale: è ben fatto, cerca di scavare sulla natura vulcanica ma idealista di Toscanini. Sarà un po' romanzato ma Zeffirelli è a suo agio nell'ambito musicale.
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