paride86
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mercoledì 29 settembre 2010
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intrigante e sensuale
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Chi l'ha detto che l'ultimo Hitchcock non sia all'altezza dei lavori precedenti? "Complotto di famiglia" è un perfetto condensato dei temi del grande regista britannico del cinema americano: humour sottile, sensualità, mistero, suspense, sangue. Il tutto in una storia piacevolmente perversa in cui il Maestro, meno vessato dalla censura rispetto ai decenni precedenti, può permettersi di essere più esplicito e diretto.
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elgatoloco
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venerdì 1 dicembre 2017
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hitch, the great hitch
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La morte, la sua evocazione, il sesso e l'eros)Hitchcock, forse, non avrà mai letto Georges Bataille non ne avrà neanche sentito il nome, ma ha capito tutto, qu'importe...), ciò che è incpmprensibile ma detto con lo humor sopraffino tutto suo(la falsa"veggente"Barbara Harris, protagonista insiieme con Karen Black, sua controaltare...), la ricerca del"gruzzolo"che è un tesoro, nascosto lacanianamente dove ... no, leggetevi"THe stolen Letter"di Poe, commentata da Lacan...o non leggetelva guardando il film, forse è meglio...con tutti gli incroci di situazioni, la ricerca della tomba, del tesoro, con alcune sequenze fuliminanti, come sempre con uncle Alfred, per es.
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La morte, la sua evocazione, il sesso e l'eros)Hitchcock, forse, non avrà mai letto Georges Bataille non ne avrà neanche sentito il nome, ma ha capito tutto, qu'importe...), ciò che è incpmprensibile ma detto con lo humor sopraffino tutto suo(la falsa"veggente"Barbara Harris, protagonista insiieme con Karen Black, sua controaltare...), la ricerca del"gruzzolo"che è un tesoro, nascosto lacanianamente dove ... no, leggetevi"THe stolen Letter"di Poe, commentata da Lacan...o non leggetelva guardando il film, forse è meglio...con tutti gli incroci di situazioni, la ricerca della tomba, del tesoro, con alcune sequenze fuliminanti, come sempre con uncle Alfred, per es.quasi all'iniaizo con il quasi investimento sulle strisce della"vilaine", il viaggio in elicottero, altro ancora, con il"ritornante"che torna a galla, quasi"fatalmente". Dire che Hitchcok è sempre lui, in questa sua sua opera, "Family Plot"(1976), quandi stava già male, è dire cosa scontata, ma il grande autore conferma a ogni nuovo film di essere coerente con sé e al tempo stesso assolutamente originale rispetto ai suoi film precedenti. Con Karen Black di quel film chi non avrebbe voluto andare, diciamo così, a cena, con Bruce Dern invece ciò vale per una signorina o signora o anche... William Devane, "vilain"ha un fascino inquietante come lo hanno molti personaggi hitchockiani, ma qui, forse, più del"male assoluto"domina il cinismo , che è comuqnue componente essenziale di molti umani e di molte umane. IN Hitch, anche qui, humor, leggerezza e suspense si fondono in maniera sublime e questo vale per ogni suo film, ma certamente qui anche in modo"totale"...Esaltare un autore, si dirà, ma fino a che punto?No, per Hitch ogni complimento è più che meritato, anzi inferiore ai meri reali, tanto che ogni sequenza, in certo senso, può essre considerata da antologia. El Gato
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samanta
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domenica 14 luglio 2019
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l'ultimo "hitch"
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Complotto di famiglia del 1976, è l'ultimo film di Hitchcock, narra le vicende di 2 coppie che si intersecano, a causa della ricerca di un figlio naturale erede di una cospicua fortuna. La prima coppia è composta da Blanche (Barbara Harris caratterista con una non eccelsa carriera cinematografica) pseudo medium che truffa per pochi dollari vedove che vogliono comunicare con il marito defunto e il suo amante George (Bruce Dern prevalentemente caratterista con una discreta carriera e 2 nomination all'Oscar) taxista con velleità artistiche che l'aiuta nell'attività di medium. La seconda copia è composta da Fran (Karen Black attrice non di primo piano che comunque ha vinto 2 Golden Globe) che è l'amante di Arthur Adamson (William Devane atttore cinematograficamente modesto che sfoggia nel film una dentiera sfavillante) che apparentemente è un gioiellere ma che aiutato dall'amante sequestra uomini facoltosi facendosi pagare il riscatto con grossi diamanti.
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Complotto di famiglia del 1976, è l'ultimo film di Hitchcock, narra le vicende di 2 coppie che si intersecano, a causa della ricerca di un figlio naturale erede di una cospicua fortuna. La prima coppia è composta da Blanche (Barbara Harris caratterista con una non eccelsa carriera cinematografica) pseudo medium che truffa per pochi dollari vedove che vogliono comunicare con il marito defunto e il suo amante George (Bruce Dern prevalentemente caratterista con una discreta carriera e 2 nomination all'Oscar) taxista con velleità artistiche che l'aiuta nell'attività di medium. La seconda copia è composta da Fran (Karen Black attrice non di primo piano che comunque ha vinto 2 Golden Globe) che è l'amante di Arthur Adamson (William Devane atttore cinematograficamente modesto che sfoggia nel film una dentiera sfavillante) che apparentemente è un gioiellere ma che aiutato dall'amante sequestra uomini facoltosi facendosi pagare il riscatto con grossi diamanti. Blanche riceve da una ricca vedova la promessa di un compenso rilevante se scoprirà il figlio naturale della sorella dato in adozione che sarà erede di un ingente fortuna. Dopo alterne vicende si scopre che Adamson è l'erede ma che ha conti in sospeso con la giustizia perché uccise i genitori adottivi, e per questo motivo cerca di uccidere la copia Blanche e George che lo hanno scoperto.
E' un film diverso dal solito "Hitch", sia per i dialoghi con l'introduzione di imprecazioni non usuali nei suoi film, per l'assenza di quella suspence assillante presente nei suoi film, ma con colpi di scena diciamo per così dire abbastanza "tranqulli", con l'utilizzo di attori non certo di primo piano (siamo lontani da Cary Grant, James Stewart, Grace Kelly e Ingrid Bergman tanto per citarne qualcuno), con il ripescaggio di una scena cult presente in Intrigo Internazionale cioè la corsa di un'auto senza freni che discende i tornanti ripidi di una montagna. "Hitch" da parte sua si divertì a depistare i suoi esegeti, ad esempio prendendo parte del discorso funebre dal "Libro di Mormon". Si può dire che il regista cercò di aggiornare il suo stile il che dimostra la sua ancora fresca capacità creativa, pur mantenendo la consueta dimistichezza con la tecnica cinematografica, si pensi alla scena dell'inquadramento del lampadario di cristallo in cui sono nascosti da Adamson i diamanti, fatto con la macchina da ripresa che sale le scale inquadrando il lampadario da varie posizioni. La recitazione è decorosa, certo "Hitch" aveva a sua disposizione un cast non eccezionale, però il regista riesce a dirigere con autorevolezza le diverse interpretazioni.
Un addio (non voluto) al cinema certamente non al livello di molti suoi capolavori, ma comunque con il risultato di uno spettacolo più che decoroso.
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elgatoloco
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sabato 4 aprile 2020
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geniale come sempre, sir alfred!
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"Family Plot"/Alfred Hithcock, 1976), un film ancora una volta geniale, dove le"flase piste", le sequenze oblique, quelle apparentemente pletoriche, contribuiscono a un"Play"assolutamente formidabile, dove lo specchio(mirror), il doppio e altro ancora sono i sémi nuclei di significato, insieme all'amore, alla morte, come sempre. Come sempre quando poi il regista, purtroppo ci lascia, il suo ultimo film diviene quasi un suo testamento, ma qui il testamento è quello sorridente, quasi da"Happy End"in qualche modo da preventivare eppure non scontato, dove appunto è il sorriso di uncle Alfred, l'esperienza che vede, fa esperienza e valuta il mondo, la vita, .
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"Family Plot"/Alfred Hithcock, 1976), un film ancora una volta geniale, dove le"flase piste", le sequenze oblique, quelle apparentemente pletoriche, contribuiscono a un"Play"assolutamente formidabile, dove lo specchio(mirror), il doppio e altro ancora sono i sémi nuclei di significato, insieme all'amore, alla morte, come sempre. Come sempre quando poi il regista, purtroppo ci lascia, il suo ultimo film diviene quasi un suo testamento, ma qui il testamento è quello sorridente, quasi da"Happy End"in qualche modo da preventivare eppure non scontato, dove appunto è il sorriso di uncle Alfred, l'esperienza che vede, fa esperienza e valuta il mondo, la vita, .... che ci guida a vedere il cinema e il suo "alter", quanto sta al di fuori dello stesso. Illusione sì, volendo, ma illusione dotta, mai peregrina o inutile, in qualche ci rimanda fantasmatica a ciò che defniamo , anche con un po'di presunzione, "realtà", per non dire(sarebbe un errore più grossolano)"verità". Il gioco del doppio sembra chiaro: da un lato una coppia di criminali, dall'altra i buoni, findazato e findanzata, ma anche loro, per vivee-sopravvivere non sono poi"impeccabili", sanno giocare anche in modo poì"particoalre", forzando determinate regole di convivenza sociale...Sarà che, appunto nel su ultimo fim(ma non sapeva che lo fosse, da testimonaizne e da vaiie sue dichiarazioni sappiamo che ne stava preparando un altro)riflette un po'sul"prima", ma certo è che il sorriso non è tout court"saggezza"(concetto comunque discutibile, dato che i saggi non sono molti e spesso non sono tali e/o non riescono ad esserlo), ma una riflessione bonaria e comuqnue sempre"visiva". C'è il parallelismo, l'alternanza, ci sono comunque divari fortissimi tra i personaggi, c'l'insistenza sul tema funerario8ma sempre, da very english man, Sir Alfred ci scheza sopra con sommo humor, con un velo neppure larvato di ironia), c'è ancora una volta il tema della donna, fantasma irraggiungibile per il grande autore filmico(con eccezione e con buona pace di Alma Reville, consorte forever), c'è quasi lo"shining", nella luccicanza finale dei diamnti(e con ciò spero di non aver anticipato in alcun modo il finale), c'è molto altro. Bruce Dern e Karen Black i"buoni", Barbara Harris e William Devane, i"vilains"; ma, appunto,... Noteovlissimi interpreti, sempre con buona pace di Hitchock, che agli attori non le mandava a dire, anzi gliene diceva di ogni colore e tipo... Ancora la musica di John WIlliams, adattissima(e Hitch, anche se non lo affemra mai esplictiamente, era attentissimo anche a questo...attenzione, giustamente), mentre del romanzo cui il film si ispira(ma la mediazione è della sceneggaitura di Ernest Lehman), "The Rainbird Pattern"di Victor Canning è difficile dire qualcosa, in quanto non ne se sa molto, fracmanente... El Gato
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luca scialò
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venerdì 26 marzo 2010
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vite di truffatori che si incrociano
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Le vite di due coppie di truffatori si incrociano per caso e ne nasce una storia complessa e intricata. Blanche è una finta sensitiva, che riesce a mettersi in contatto con l'aldilà solo grazie all'aiuto del suo compagno, il tassista Fran, che indaga sulla vita delle persone morte con le quali lei finge di mettersi in contatto per i propri clienti. Gli capita però un caso particolare, un'anziana donna pronta a sborsare fior fior di quattrini per mettersi in contatto con un nipote scomparso decine di anni prima.
Nel mettersi sulle tracce di questa persona per averne notizie e fregare l'anziana, la coppia finisce casualmente sulle tracce di altri due truffatori, che a colpi di sequestri si fanno rilasciare diamanti di rara bellezza dalla polizia come prezzo del rilascio.
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Le vite di due coppie di truffatori si incrociano per caso e ne nasce una storia complessa e intricata. Blanche è una finta sensitiva, che riesce a mettersi in contatto con l'aldilà solo grazie all'aiuto del suo compagno, il tassista Fran, che indaga sulla vita delle persone morte con le quali lei finge di mettersi in contatto per i propri clienti. Gli capita però un caso particolare, un'anziana donna pronta a sborsare fior fior di quattrini per mettersi in contatto con un nipote scomparso decine di anni prima.
Nel mettersi sulle tracce di questa persona per averne notizie e fregare l'anziana, la coppia finisce casualmente sulle tracce di altri due truffatori, che a colpi di sequestri si fanno rilasciare diamanti di rara bellezza dalla polizia come prezzo del rilascio...
Hitchcock è al suo ultimo film, e stavolta traspone un romanzo di Victor Canning. Il film si basa su una trama complessa, un intreccio a tratti difficile da seguire per lo spettatore. Qualche passaggio e dialogo banale di troppo.
Il grande regista, Re del giallo, forse non si congeda in modo brillante e all'altezza del genio che ne ha fatto la sua fama.
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