Il film di Jack Clayton del 1974, ovviamente tratto dall'omonimo romanzo di Fitzgerald, ha avuto più di qualche sofferenza in fase iniziale, quando lo sceneggiatore designato Truman Capote è stato rimpiazzato da Francis Ford Coppola e anche per Mia Farrow, interprete di Daisy, incinta sul set, che grazie agli abiti e alle sapienti inquadrature del regista è riuscita a nascondere bene la gravidanza. E' il terzo adattamento del romanzo dopo quello in versione muta degli anni '20 e quello del 1949 diretto da Elliott Nugent con un buon Alan Ladd: questo è fastoso come e quanto si deve, affine allo scritto di Fitzgerald, fin troppo costoso e non particolarmente riuscito, con personaggi con troppa puzzetta sotto il naso che stona e tutti imbalsamati al limite del grottesco e del posticcio.
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Il film di Jack Clayton del 1974, ovviamente tratto dall'omonimo romanzo di Fitzgerald, ha avuto più di qualche sofferenza in fase iniziale, quando lo sceneggiatore designato Truman Capote è stato rimpiazzato da Francis Ford Coppola e anche per Mia Farrow, interprete di Daisy, incinta sul set, che grazie agli abiti e alle sapienti inquadrature del regista è riuscita a nascondere bene la gravidanza. E' il terzo adattamento del romanzo dopo quello in versione muta degli anni '20 e quello del 1949 diretto da Elliott Nugent con un buon Alan Ladd: questo è fastoso come e quanto si deve, affine allo scritto di Fitzgerald, fin troppo costoso e non particolarmente riuscito, con personaggi con troppa puzzetta sotto il naso che stona e tutti imbalsamati al limite del grottesco e del posticcio. Versione patinata che stride nei toni drammatici, colpa anche degli attori non alla loro migliore interpretazione e in ruoli nemmeno indovinati, tranne che per Sam Waterston nei panni di Nick Carraway. Tra le varie versioni, precedenti e successiva, questa è la più fedele all'originale, sia per quanto riguarda la storia sia per molte battute riprese pari pari dal capolavoro letterario di Fitzgerald, anche le atmosfere sono assolutamente affini e i costumi rendono perfettamente l'idea dell'appartenenza sociale dei personaggi e si avvicinano incredibilmente a quelle che erano le intenzioni dello scrittore. Il risultato però è stucchevole pur vantando, come già detto costumi e atmosfere all'altezza, una scenografia raffinata e un'ottima fotografia. Si può dire quindi che a livello tecnico la pellicola non fa una piega, il resto è facilmente dimenticabile.
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