Lungo il fiume e sull'acqua |
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Un film di Alberto Negrin.
Con Sergio Fantoni, Laura Belli, Renato De Carmine, Francesco Carnelutti, Daniele Formica
Drammatico,
- Italia 1973.
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attori eccelsi per un giallo riscito in partedi giorgioFeedback: |
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venerdì 9 gennaio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uno dei più grandi successi di 'audience' della Tv degli anni '70 e del 1973 in particolare (tallonato, pare, solo da "formula due" con la coppia Noschese-Goggi). Rivistolo l'anno passato su Raiedu 2 per la serie "rewind", il film inizia bene, ma si 'incarta' nel finale. Certo, il film sconta un grave handicapp iniziale: incastrare il genere 'giallo' nel 'plot' dello sceneggiato rai di una volta in 05-06 puntate. Un'impresa improba che snatura il genere giallo, il quale, proprio perchè incentrato sui meccanismi dell'inchiesta e della rivelazione dell'assassino, esige concentrazione di tempo, assenza di soluzione di continuità. Non è facile garantire la tenuta dell'intreccio del 'giallo' con un 'plot' tv di questo tipo ed in effetti il film nel finale gira veramente a vuoto con una serie continua di colpi di scena. Con questo tipo di finale, solo apparentemente a sorpresa, il regista (a mio giudizio) tenta di 'giocare al rialzo' nel sorprendere il pubblico; purtroppo, nel carcare a tutti i costi l'effetto, il regista arriva a forzare la trama con sviluppi del tutto forzati e sostanzialmente inverosimili. Un peccato, perchè, almeno fino all'arrivo di Nicoletta Rizzi, il film conosce un'andatura buona, sostenuta. Io credo, in particolare, che l'intreccio riesca a tenere quasi fino alla fine per due essenziali motivi, l'uno correlato all'altro: da un lato, l'inchiesta è tutta giocata sul filo dell'ambiguità della provincia apparentemente tranquilla; dall'altro, la girandola dell'ambiguità e dei sospetti è condotta in un quadro di credibilità psicologica ed ambientale: a questo scopo, essenziale e decisivo è il contributo degli attori, veramente straordinario. La straordinarietà del loro apporto è evidente per le "origini" professionali di ognuno (De Carmine, Fantoni, Graziosi, la Rizzi sono attori streheleriani doc!): grande prova di professionalità per attori che la professionalità (teatrale) l'avevano nel sangue. Una prova tanto più straordinaria, se si considera che nessuno degli attori qui presenti ha mai avuto (nè prima nè ora) attitudini divistiche, ma una spiccata vocazione professionale. Tra gli attori non è possibile non menzionare Giampiero Albertini, ottimo nella parte del protagonista e molto credibile nel rendere la "ruvidezza" dell'uomo di provincia. Una simpatica sorpresa è costituita, altresì, dal ritrovare un giovanissimo Daniele Formica, noto in TV per il lungo periodo comico ('a tutto gag' e simili!), qui molto credibile in un ruolo drammatico, quello del timido ed introverso adolescente Roger, figlio del protagonista.
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