eugen
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domenica 5 marzo 2023
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decisamente parte del grnade cinema italiano
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"L'udienza"(1972)di Marco Ferrei. scritto con Rafael Azcona, con cui aveva realizzato film durante il suo peiodo spagnolo, parla di un"ufficiale in congendo"(circostanza un po'strana, trattandosi di perosna giovnae, che non parla mai di "militaria", ma chi scrive questa nota di"Miilitaria"nnn sa nulla e non dovrebbe neppure esroimersi, tuttavia un'osservazione come questa satla agli occhi, lo si voglia o no/ma quais certamente rientra nella c¿volonta'di giocare sulll'"assiurdo che e'nel e del film)che da Milano va a Roma e le tenta tutte per incontrare, in udienza privata,, il ¨Papa,ma, dopo l'incontro coni unnfujnzjonarjio di oplizia, nche gli fa osservare di trkvarsi in hna"situazine kafakiana"Ufrase che poi si senten ripetere alla fine del fim, d a parte di un'altra perspna, quasin avoler emblematizzae l'Eternomritorno nietzschianio ma anche arbiadire che siamol veramente in jnk "scenmariio"degnk del grande autire praghese) dopo dic¿ chie invti, offerte di possibili incotntri con il potefefkce, ma ancne l'incotnro con´juna escorte di lusso con cui allaccia un a rekazjioem tanto ch e lei ne rimane incnta.
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"L'udienza"(1972)di Marco Ferrei. scritto con Rafael Azcona, con cui aveva realizzato film durante il suo peiodo spagnolo, parla di un"ufficiale in congendo"(circostanza un po'strana, trattandosi di perosna giovnae, che non parla mai di "militaria", ma chi scrive questa nota di"Miilitaria"nnn sa nulla e non dovrebbe neppure esroimersi, tuttavia un'osservazione come questa satla agli occhi, lo si voglia o no/ma quais certamente rientra nella c¿volonta'di giocare sulll'"assiurdo che e'nel e del film)che da Milano va a Roma e le tenta tutte per incontrare, in udienza privata,, il ¨Papa,ma, dopo l'incontro coni unnfujnzjonarjio di oplizia, nche gli fa osservare di trkvarsi in hna"situazine kafakiana"Ufrase che poi si senten ripetere alla fine del fim, d a parte di un'altra perspna, quasin avoler emblematizzae l'Eternomritorno nietzschianio ma anche arbiadire che siamol veramente in jnk "scenmariio"degnk del grande autire praghese) dopo dic¿ chie invti, offerte di possibili incotntri con il potefefkce, ma ancne l'incotnro con´juna escorte di lusso con cui allaccia un a rekazjioem tanto ch e lei ne rimane incnta. Uteiori tntativi di incomtro con il capo di Stato vaticano e la piu'alta uatorita'della Chiesa cattoloica, ma nulla...finche'viene trovato mrto assiiderato, colpito da oolmnite DOpo la sua morte il caso di un uomo che chide un'udienza papale si ripete, a confemra di quanto osservato sopra. Deicsamente un grande film, non solo per gli /le interpreti(impreivsto protagonista, adattissimo al ruolo , Enzo Jannacci, ottimo sornione.resressivo Ugo Tognazzi come funziionario di polizia,, Gassman Eccelso"principe nero", Bebissim l a C ardinale e anche Alain Cuny e Michel Piccoli rispettivamente principe dei teologi e cardinale) , dove emerge chiaramente il contrasto tra la ribellione che ermergeva tra im giovnai preti(Catechismo olandese, ma evocazione di Mao e del frate guerrillero colombiano Camilo Torres)e la stolida burocaria che reprime continuamente il giovane richiedente l'udienza ma anche i giovani teologi" ribelili" . UNo dei grnadi film del cinema italiano di quegli anni, non inferiore(anzi)a quanto realizzava per esempio Fellinji in quegli anni . Eugen
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great steven
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sabato 11 aprile 2020
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la testardaggine di un maniaco che non s'arrende.
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L'UDIENZA (IT/FR, 1971) di MARCO FERRERI. Con ENZO JANNACCI, UGO TOGNAZZI, CLAUDIA CARDINALE, MICHEL PICCOLI, VITTORIO GASSMAN, ALAIN CUNY, DANIELE DUBLINO
Amedeo, mite e stralunato ufficiale in congedo, giunge a Roma da una città del Nord per parlare in privato col Papa. Non intende svelare a nessuno il contenuto del messaggio che vuole riferire al Santo Padre. Arrestato dalla polizia, su consiglio del cinico commissario Aureliano Diaz, viene invitato a frequentare la prostituta Aiche, che è incaricata di distrarlo dai suoi propositi, considerati inopportuni e pericolosi. Ma Amedeo non demorde, cosicché la donna lo fa incontrare dapprima col nobile principe Donati e in seguito con l’alto prelato francese Monsignor Amerin, personaggi che invece sembrano appoggiare il progetto del giovane mattocchio.
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L'UDIENZA (IT/FR, 1971) di MARCO FERRERI. Con ENZO JANNACCI, UGO TOGNAZZI, CLAUDIA CARDINALE, MICHEL PICCOLI, VITTORIO GASSMAN, ALAIN CUNY, DANIELE DUBLINO
Amedeo, mite e stralunato ufficiale in congedo, giunge a Roma da una città del Nord per parlare in privato col Papa. Non intende svelare a nessuno il contenuto del messaggio che vuole riferire al Santo Padre. Arrestato dalla polizia, su consiglio del cinico commissario Aureliano Diaz, viene invitato a frequentare la prostituta Aiche, che è incaricata di distrarlo dai suoi propositi, considerati inopportuni e pericolosi. Ma Amedeo non demorde, cosicché la donna lo fa incontrare dapprima col nobile principe Donati e in seguito con l’alto prelato francese Monsignor Amerin, personaggi che invece sembrano appoggiare il progetto del giovane mattocchio. Eppure non c’è niente da fare, l’udienza col Sommo Pontefice non si verifica, tanto che Amedeo, ignorando i sentimenti d’amore che Aiche inizia a provare verso di lui, arriva perfino a soffiare, mediante una trombetta, un cartoncino con sopra scritto il suo numero di telefono alla finestra della Basilica di San Pietro durante un Angelus. Ormai stufo di vederlo sempre combinare guai, Diaz lo fa chiudere in un convento di frati dove vige una disciplina tanto ferrea quanto bigotta. Attingendo alle sue finanze, il giovanotto riesce a uscirne, e continua inutilmente il suo peregrinare per la capitale nella speranza di esser ricevuto dal Papa, finché, una notte, malato di polmonite, muore sotto un palazzo pontificio. Kafka (Il castello) c’è, ma i richiami all’autore boemo riecheggiano solo da remote distanze. In questo film che Ferreri (1928-97) scrisse con Rafael Azcona e Dante Matelli, tutto è realistico e legato ad una precisa realtà, nulla è metaforico anche perché l’intera opera cinematografica consiste in una sola grande metafora leggibile su tre piani. Primo: politico, dunque un potere che, tramite una burocrazia tiranna e onnipresente, affossa le aspirazioni e la personalità del singolo individuo. Secondo: religioso, in quanto, per un credente, il Papa non è un potente qualsiasi, ma fratello e padre, rappresentante del Cristo in Terra. Terzo: psicanalitico, un’affannosa e tormentata ricerca del padre. Tenero e atroce, allegramente beffardo nei toni, tutt’altro che pessimista, ha la traiettoria di una sassata e non manca di infondere nello spettatore il pathos e la commozione per il suo strambo protagonista (un E. Jannacci dall’istrionismo raffreddato, ma più pungente che mai), antieroe alla ricerca di significati impossibili in un mondo dove ogni cosa è regolamentata da codici perbenisti e moralistici che sono stati definiti per il mantenimento di un ordine sociale, politico e culturale che sfocia in un conservatorismo abissale. Adorabile la prostituta innamorata della Cardinale. Tognazzi incide al vetriolo il suo commissario disilluso e invadente, conferendogli una verosimiglianza che attinge a piene mani dalla sua bravura recitativa, mentre si trovano molto a loro agio anche Piccoli e Gassman rispettivamente nei panni dell’ecclesiastico falsamente clemente e in quelli del nobiluomo il cui iniziale entusiasmo per il caso di Amedeo si risolve in un riconoscimento della sua ottusità mentale. Il frammento centrale del convento dei frati è un valido esempio dell’uso utilitaristico della religione già nei ’70. Nel complesso si ravvisa più di un momento incerto, e la narrazione a tratti ha un andamento incespicante, ma questi difetti strutturali non intaccano la sostanza sorgiva di un film importante e sottovalutato.
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paride86
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sabato 15 settembre 2012
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molto bello
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Splendida metafora sul potere, "L'Udienza" è uno dei film più riusciti di Marco Ferreri. Personaggi ben scritti, sceneggiatura incalzante, belle musiche.
L'unica nota stonata è Enzo Jannacci: attore monocorde e inespressivo.
Morale pessimista: l'uomo che sfida le convenzioni, pur con le migliori intenzioni, è destinato a fallire.
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Splendida metafora sul potere, "L'Udienza" è uno dei film più riusciti di Marco Ferreri. Personaggi ben scritti, sceneggiatura incalzante, belle musiche.
L'unica nota stonata è Enzo Jannacci: attore monocorde e inespressivo.
Morale pessimista: l'uomo che sfida le convenzioni, pur con le migliori intenzioni, è destinato a fallire.
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logical
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domenica 19 agosto 2012
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habemus udientiam
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Film curiosamente simile a Habemus Papam di Nanni Moretti. Entrambi i registi falliscono nel cercare di raccontare un pianeta affascinante e sinistro come il Vaticano; entrambi - incredibile - usano Michele Piccoli come figura chiave per arrivare/essere il Papa; entrambi usano Roma come eterna sfatta metafora di una vita assente e piuttosto meschina.
Ferreri però ha la fortuna di avere attori migliori che con la loro sola presenza riempiono una sceneggiatura debolissima e che sembra una 500 ingolfata, dal rumore simpatico, goliardico quasi, certamente unico, ma anche una lunghissima e prevedibile perdita di tempo. Le mise seduttive della Cardinale sono da museo della moda e i camei cristologici di Gassman riempiono i buchi vuoti mentre si aspetta un nuovo giro del colonnato papale.
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Film curiosamente simile a Habemus Papam di Nanni Moretti. Entrambi i registi falliscono nel cercare di raccontare un pianeta affascinante e sinistro come il Vaticano; entrambi - incredibile - usano Michele Piccoli come figura chiave per arrivare/essere il Papa; entrambi usano Roma come eterna sfatta metafora di una vita assente e piuttosto meschina.
Ferreri però ha la fortuna di avere attori migliori che con la loro sola presenza riempiono una sceneggiatura debolissima e che sembra una 500 ingolfata, dal rumore simpatico, goliardico quasi, certamente unico, ma anche una lunghissima e prevedibile perdita di tempo. Le mise seduttive della Cardinale sono da museo della moda e i camei cristologici di Gassman riempiono i buchi vuoti mentre si aspetta un nuovo giro del colonnato papale.
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francesco
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venerdì 26 settembre 2008
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aspettando i cerini della binetti
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Parabola malinconica, più che angosciante, su un tale che ha, come unico scopo nella vita, incontrare di persona il papa. non sappiamo perchè e poco importa: 'l'udienza' non racconta una storia di fede ma la disavventura di un uomo qualunque che bussa invano al castello kafkiano del vaticano. e anche se al souvenir-shop si vendono dischi con la voce affettuosa del 'papa buono', il colonnato di piazza san pietro è un labirinto dentato e invalicabile, arroccato nel cuore di una roma fotografata - non a caso - nel modo più gelido e distante possibile. fra il protagonista e il suo sogno, alti prelati gentili ma ipocriti, principi dell'aristocrazia romana fascisti e perversi, poliziotti dai mille occhi e affettuose battone di regime (una cardinale materno-erotica da bollori).
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Parabola malinconica, più che angosciante, su un tale che ha, come unico scopo nella vita, incontrare di persona il papa. non sappiamo perchè e poco importa: 'l'udienza' non racconta una storia di fede ma la disavventura di un uomo qualunque che bussa invano al castello kafkiano del vaticano. e anche se al souvenir-shop si vendono dischi con la voce affettuosa del 'papa buono', il colonnato di piazza san pietro è un labirinto dentato e invalicabile, arroccato nel cuore di una roma fotografata - non a caso - nel modo più gelido e distante possibile. fra il protagonista e il suo sogno, alti prelati gentili ma ipocriti, principi dell'aristocrazia romana fascisti e perversi, poliziotti dai mille occhi e affettuose battone di regime (una cardinale materno-erotica da bollori). jannaci, con occhiali a montatura pesante tipo allen degli albori, è perfetto nel ruolo di ingenuo e ossessionato. non è vero che non sa recitare: non recita e va bene così. apparendo ancora più 'straniero' propio perchè al confronto con mostri sacri del cinema italiano (dunque, romanissimo) come gassman-tognazzi-piccoli e la cardinale. non so perchè, torna in mente 'l'ora di religione' di bellocchio.
meno disturbante di altri film di ferreri ma merita una visita - prima che la binetti di turno raccolga le firme per bruciarlo - anche per certi ritrati d'epoca (il 'collegio' per preti dissidenti).
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antonio
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giovedì 29 novembre 2007
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verità grottesca, ma verità
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La recensione intelligente, si costata veramente que fa male. Divietare il Carnevale...
[+] chiaro e molto conciso.
(di spione)
[ - ] chiaro e molto conciso.
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mr2703
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domenica 11 novembre 2007
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semplice davvero
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E' l'uomo stesso a cercare la sua accusa non accettando di crescere suo figlio. La verità si può raggiungere solo con la morte.
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linda
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sabato 13 agosto 2005
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film inutile
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annoia e non si capisce cosa voglia dimostrare
[+] mi spiace tanto che non tu non riesca a capire...
(di jaco)
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linda
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martedì 21 gennaio 2003
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noiosissimo
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Film inutile e molto noioso con spreco di grandi attori. Jannacci recita male e la Cardinale è antipatica. Da mai più rivedere
[+] vanzina
(di jaco)
[ - ] vanzina
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