stefanocapasso
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sabato 7 luglio 2018
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il difficile cambiamento della propria identità
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La legge Merlin impone la chiusura delle “case”. Quattro donne decidono di organizzare il loro lavoro futuro, comprando una trattoria che permetterebbe loro di continuare a “lavorare” in segreto. Non hanno fatto i conti col fatto che come prostitute legalizzate sono schedate negli archivi della polizia che nega loro il permesso per aprire la trattoria. Interviene in loro aiuto un potente che chiede in cambio il pagamento di un milione al mese.
Antonio Pietrangeli trova la sua cifra stilistica e narrativa in questo film che coinvolge sin dal principio e che mantiene una tensione costante, dove la drammaticità è sempre sospesa e pronta ad esplodere.
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La legge Merlin impone la chiusura delle “case”. Quattro donne decidono di organizzare il loro lavoro futuro, comprando una trattoria che permetterebbe loro di continuare a “lavorare” in segreto. Non hanno fatto i conti col fatto che come prostitute legalizzate sono schedate negli archivi della polizia che nega loro il permesso per aprire la trattoria. Interviene in loro aiuto un potente che chiede in cambio il pagamento di un milione al mese.
Antonio Pietrangeli trova la sua cifra stilistica e narrativa in questo film che coinvolge sin dal principio e che mantiene una tensione costante, dove la drammaticità è sempre sospesa e pronta ad esplodere. Il tema del femminile è per Pietrangeli il più adatto a descrivere i cambiamenti sociali del periodo del boom, laddove gli uomini sono divenuti soggetti deboli. Le protagoniste lanciate nell’imprenditoria di sé stesse scoprono poco a poco i piaceri di una vita “normale” dove sono possibile gli affetti, gli amori e persino il matrimonio. Allo stesso tempo sperimentano che l’etichetta che portano è quasi impossibile da togliere, il trattamento che ricevono molto spesso è quello delle prostitute. Il cambiamento per loro è impossibile a causa dell’imposizione della società che li costringe nel loro ruolo e che permetterà a qualcuno di trarne profitto. Allo stesso tempo sono loro stesso a non essere in grado di uscire completamente dall’etichetta, finendo per favorire il processo di rifiuto della società che dovranno subire.
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xantoflores
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martedì 18 luglio 2017
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tu resterai nel fango
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Sono certo che la senatrice Merlin avesse tutte le migliori intenzioni quando fece approvare la legge che di fatto chiudeva i postriboli.
Come donna, voleva certamente restituire alle "signorine" che esercitavano il meretricio nelle cosiddette case chiuse, la dignità che spetta ad ogni essere umano.
Ma come il bel film di Pietrangeli dimostra, una volta che sei caduta nel fango, ben difficilmente riuscirai ad uscirne ripulita. Come sempre accade in Italia si passa da un eccesso all'altro. Oggi le cose sono decisamente cambiate, direi anche troppo, al punto che faccendieri, ricattatori e puttane sono personaggi amatissimi dal grande pubblico della televisione e della rete.
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Sono certo che la senatrice Merlin avesse tutte le migliori intenzioni quando fece approvare la legge che di fatto chiudeva i postriboli.
Come donna, voleva certamente restituire alle "signorine" che esercitavano il meretricio nelle cosiddette case chiuse, la dignità che spetta ad ogni essere umano.
Ma come il bel film di Pietrangeli dimostra, una volta che sei caduta nel fango, ben difficilmente riuscirai ad uscirne ripulita. Come sempre accade in Italia si passa da un eccesso all'altro. Oggi le cose sono decisamente cambiate, direi anche troppo, al punto che faccendieri, ricattatori e puttane sono personaggi amatissimi dal grande pubblico della televisione e della rete. I casini non ci sono più, ma le puttane si sono centuplicate rispetto a quelle che "lavoravano" in quell'Italia bigotta magistralmente descritta da Pietrangeli.
Un'Italia dove Democrazia Cristiana e Vaticano comandavano tenendosi a braccetto, censurando, oscurando, licenziando, bandendo tutti coloro che non la pensavano in un certo modo. Parole come "membro", "coscia" e tante altre erano proibitissime in televisione, dvorzio e aborto cose che neppure dovevano passare per l'anticamera del cervello del cittadino comune,. E dunque la senatrice Merlin fece chiudere i casini, ma la dignità di quelle quattro donne del film che tentavano di scrollarsi di dosso il fango del loro vecchio mestiere, non era restituibile. Donne bollate, marchiate come bestie...Così dice Adua, una matura, ma ancora seducente Simone Signoret.
Spesso le "signorine" che lavoravano nei postriboli lo facevano non perchè ninfomani corrose dal tarlo della libidine, ma per mantenere una famiglia in miseria. Ma per la morale del tempo, una prostituta era una specie di criminale che non aveva alcuna possibilità di redimersi dal punto di vista sociale. Adua & C. volevano lavorare onestamente, rifarsi una vita, lontano da papponi e sfuttatori, ma la società ipocrita e bigotta del tempo, non aveva quella pietà che perfino Gesù Cristo, aveva mostrato nei confronti della Maddalena. Maddalena non solo fu perdonata,ma divenne una autentica discepola. Tanto da ritrovarla sotto la croce e al momento della resurrezione. Lei sì che aveva potuto redimersi completamente. Ma la morale ipocrita dell'epoca di Adua, la redenzione non la concedeva.
Oggi invece più puttane si è e meglio è. Perlomeno ti trovi un posticino all'Isola dei Famosi, e con un pò di fortuna ti ritrovi a avere milioni di followers sui social. Non mi piaceva la morale degli anni 60, ma non mi piace neppure quella del tempo attuale." In medio stat virtus" dicevano i nostri antenati latini, ma in Italia come sempre questa massima, viene spernacchiata.
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parsifal
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martedì 9 maggio 2017
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coraggiose e sconfitte
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IL poliedrico e coraggioso Pietrangeli, insieme ai fidi Maccari e Scola, scrive la sceneggiatura di un film estremante coraggioso e dai risvolti amari, che dirige in maniera impareggiabile. All'idomani della chiusura delle case di tolleranza, alcune ragazze guidate da Adua, interpretata da una matura e consapevole Simone Signoret, decidono di contiunuare la professione in proprio, in maniera semiclandestina. Per attuare il loro piano , senza destare sospetti, danno vita ad un'attività di copertura. Una trattoria fuori porta, in aperta campagna, nella quale , per i primi tempi , si destreggeranno con la ristorazione. Le difficoltà arrivano immediatamente; i permessi non vengono concessi , a causa del loro passato e dovranno rivolgersi ad un satrapo senza scrupoli Ercoli ( Claudio Gora), che pretenderà una tangente di un milione la mese e ricordiamo che l'azione si svolge nel 1960, quindi trattasi di una cifra da capogiro.
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IL poliedrico e coraggioso Pietrangeli, insieme ai fidi Maccari e Scola, scrive la sceneggiatura di un film estremante coraggioso e dai risvolti amari, che dirige in maniera impareggiabile. All'idomani della chiusura delle case di tolleranza, alcune ragazze guidate da Adua, interpretata da una matura e consapevole Simone Signoret, decidono di contiunuare la professione in proprio, in maniera semiclandestina. Per attuare il loro piano , senza destare sospetti, danno vita ad un'attività di copertura. Una trattoria fuori porta, in aperta campagna, nella quale , per i primi tempi , si destreggeranno con la ristorazione. Le difficoltà arrivano immediatamente; i permessi non vengono concessi , a causa del loro passato e dovranno rivolgersi ad un satrapo senza scrupoli Ercoli ( Claudio Gora), che pretenderà una tangente di un milione la mese e ricordiamo che l'azione si svolge nel 1960, quindi trattasi di una cifra da capogiro. Le ragazze uniranno le forze e stringeranno i denti , ma si renderanno conto molto presto che una simile impresa non è affatto semplice. Entrano in campo un giovane geometra sardo che , ignaro di tutto, corteggia timidamente Caterina ( Gina Rovere) , Un venditore affascinante e sempre sull'orlo della truffa ( MArcello MAstroianni) che si invaghisce , solo a parole, di Adua e Marilina ( Emmanuelle Riva) isterica e collerica , che intende riprendere il rapporto tra lei ed il figlio piccolo, mentre Loita ( Sandra MIlo) coltiva aspirazioni da soubrette, fomentata da uno scaltro impresario ( Gianrico Tedeschi)..
Tutto svanirà tragicamente, quando Ercoli pretenderà , senza condizioni di sorta, la tangente stabilita. Le ragazze si ribelleranno , ma le autorità daranno ragione al ricco imprenditore e tuuto ciò che avevano costruito con il sudore e la fatica, cadrà come un castello di carte. Finale straziante e senza speranza. Ottimo cast , interpretazione toccante, scrittura drammatica e mai retorica. Ennesima prova del talento di Pietrangeli e dei suoi fidi sodali.
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cinefila90
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giovedì 3 maggio 2012
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donne eccezionali
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Gli anni ottanta hanno commesso un grave danno facendo credere ai più l' incapacità di Sandra Milo. Recuperate Adua e le compagne, film caduto nel dimenticatoio e poco ricordato. Girato nel 59 e distribuito l'anno successivo ha la sventura di vedere luce dopo "Nella città l'inferno" a cui si ispira per il gineceo e leggera morbosità di racconto. Se le ragazze capitanate da Anna Magnani sono carcerate "per cattiva condotta" e arrivano a trasformare i loro tratti comportamentali dopo ingiusta detenzione, le prostituite della Signoret vogliono continuare ad esercitare ma la dilaniante potenza del luogo scelto ( e la forza evocativa emanata da quella costrizione claustrofobica ) agirà come espiazione e redenzione inconsapevole.
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Gli anni ottanta hanno commesso un grave danno facendo credere ai più l' incapacità di Sandra Milo. Recuperate Adua e le compagne, film caduto nel dimenticatoio e poco ricordato. Girato nel 59 e distribuito l'anno successivo ha la sventura di vedere luce dopo "Nella città l'inferno" a cui si ispira per il gineceo e leggera morbosità di racconto. Se le ragazze capitanate da Anna Magnani sono carcerate "per cattiva condotta" e arrivano a trasformare i loro tratti comportamentali dopo ingiusta detenzione, le prostituite della Signoret vogliono continuare ad esercitare ma la dilaniante potenza del luogo scelto ( e la forza evocativa emanata da quella costrizione claustrofobica ) agirà come espiazione e redenzione inconsapevole. Meravigliose e toccanti le quattro magnifiche attrici completamente asservite al ruolo, senza alcuna ipocrisia. Tutto si trasforma ma in ugual modo si ripresenta e davanti alla passeggiata di Adua, sullo stesso selciato calpestato da Totò e la Magnani in "Risate di Gioia" ( uscito lo stesso anno , si rimane in silenzio per il file rouge inconsapevole ma da Storia del cinema. Brividi in bianco e nero.
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dario
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giovedì 9 settembre 2010
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coraggioso neorealismo
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Taglio secco, narrazione ben ritmata. Un'incursione originale nell'arte di arrangiarsi della povera gente. Qualche notazione romantica di troppo e qualche giustificazione culturale (l'ìingenuità delle prostitute, secondo una vocazione sociale) tirata per i capelli. Un Mastroianni finalmente accettabile (non può andare oltre a provincia) e una superba Signoret. Brave anche le altre, pur se un po' bamboleggianti. Regia sicura, ammirevole per spregiudicatezza scenica e per cxapacità di sintesi significativa, per quanto di maniera (ma è una maniera raffinata, intelligente, umanamente alta).
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leon hard
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venerdì 1 febbraio 2008
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film mediocre
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Come al solito il tema trattato è pregievole, quello che lascia enormemente a desiderare è lo stile di un regista che, a mio parere, resta decisamente mediocre
[+] film magnifico e profondo
(di guidogeno)
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aquarius
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venerdì 17 giugno 2005
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realta' amara di vita...
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Pierangeli, mette perfettamente a fuoco lo spaccato politico-sociale di quel tempo.
L'Italia, ancora oggi, non rende possibile cancellare i trascorsi privati "condonati" che, per preconcetto, hanno sempre condizionato la vita dell' italiano medio marchiandolo per sempre.
Film verità!
[+] attualissimo
(di elitz)
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carlo.340.3305814
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garbato e melanconico
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antonio pietrangeli e'ineguagliabile pr sensibilita'
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hal9000
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lunedì 16 luglio 2001
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amaro e stupendo
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pietrangeli accende la luce su uno dei temi piu' equivocati, la prostituzione e lee case chiuse...non ci sono prostitute ricche e comunque rimane una condizione umana molto dura... che va finalmente spogliata da una certa visione leggendaria (certamente promossa dagli uomini)... bellissima la battuta che condensa in un attimo il film: "ma non avevano bruciato gli schedari?...""...si vede che avevano finito i fiammiferi....)
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