Dietro la porta chiusa

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Un film di Fritz Lang. Con Michael Redgrave, Joan Bennett Titolo originale Secret Beyond the Door. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 98 min. - USA 1948. MYMONETRO Dietro la porta chiusa * * * - - valutazione media: 3,37 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
paolp78 sabato 15 agosto 2020
suspense e mistero Valutazione 3 stelle su cinque
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Buon thriller psicologico per il maestro Fritz Lang, che adopera con sapienza l'elemento del mistero suscitando l'interesse e la curiosità dello spettatore, che vengono sollecitati continuamente e tenuti vivi per tutta la durata della pellicola. In questo Lang mostra un'abilità davvero apprezzabile.
Il film tiene bene per tutta la sua durata, senza fare scemare l'attenzione. Questo risultato, non sempre così ben riuscito nella cinematografia del maestro austriaco, stavolta viene ottenuto grazie alla sceneggiatura molto interessante e priva di punti morti.
Al centro della narrazione si trova, come di consueto nelle opere di Lang, una tematica di natura psicologica, che in questo caso è quella dell'irrefrenabile istinto omicida, determinato da impulsi subcoscienti incolpevoli; argomento delicato e controverso già trattato in numerose opere letterarie e cinematografiche tra cui si ricorda principalmente il celebre romanzo di Emile Zola “La bestia umana”, già portato sullo schermo cinematografico da Jean Renoir nella sua opera degli anni '30 “L'angelo del male” con Jean Gabin, nonché in seguito anche dallo stesso Lang con un film del 1954 che nella versione italiana mantiene lo stesso titolo del romanzo di Zola. [+]

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contrammiraglio giovedì 13 agosto 2020
tanta roba Valutazione 4 stelle su cinque
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Imperdibile pietra miliare.

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massimo giovedì 16 aprile 2020
lento e noioso Valutazione 2 stelle su cinque
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Sicuramente Lang si ispira a Hitchcock (Rebecca la prima moglie) ma con risultati modesti. La trama è accettabile, anche se prima e dopo questo, non si contano i films che si basano su traumi infantili, ma sono troppe le pause. Consiglio di guardarlo di giorno poichè la sera potrebbe risultare soporifero. Un cenno sugli attori: Michael Redgrave inespressivo, Joan Bennet sempre graziosissima.

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onufrio giovedì 23 novembre 2017
tra le stanze del crimine Valutazione 4 stelle su cinque
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Cecilia è una bella donna, benestante, che vive la propria vita senza il bisogno disperato di trovare marito, sino a quando durante una vacanza in Messico avviene il colpo di fulmine con Marco, i due, pur senza conoscersi troppo, si sposeranno. L'uomo nasconde vari segreti alla donna che verrà a conoscenza soltanto dopo, il marito ha un figlio avuto dalla defunta moglie, morta in tragiche circostanze. Cecilia si ritrova a vivere nella lussuosa villa in compagnia della sorella di Marco, del figlio e della segretaria. Una bellissima casa che presenta una particolarità: ogni singola stanza rappresenta fedelmente, con mobili ed accessori originali, stanze in cui sono avvenuti efferati omicidi. [+]

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contrammiraglio sabato 5 marzo 2016
1948 Valutazione 4 stelle su cinque
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Perchè l'anno di prduzione dice sia quello, ma se ve lo immaginaste a colori sarebbe più moderno di quasi tutti quelli fatti...... domani!     ;-)

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il cinefilo venerdì 4 febbraio 2011
dietro la porta chiusa Valutazione 5 stelle su cinque
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DIETRO LA PORTA CHIUSA di Fritz Lang(ma sceneggiato da Silvia Richards basandosi sul romanzo"camera chiusa n.13"di Rufus King)sembrerebbe essere quasi una rielaborazione pesantemente psicanalitica e quasi gotica del film REBECCA LA PRIMA MOGLIE di Alfred Hitchcock malgrado le due vicende siano molto diverse(ma con alcuni punti in comune quale il ricordo e il mistero che circonda la prima moglie defunta)tra di loro.
Incredibile ma vero:in questo caso F.Lang riesce a superare il grande regista inglese sia dal punto di vista narrativo che da quello della tensione sfruttando al meglio il suo classico stile in bilico tra l'onirico e il realistico costruendo un atmosfera splendidamente inquietante che invano si cercherebbe con i thriller attuali(come il sottoscritto tende a precisare spesso per quanto riguarda questi vecchi classici)e in cui l'ammaliante fascino dell'enigma tiene incollato lo spettatore davanti allo schermo dall'inizio alla fine malgrado una notevole lentezza. [+]

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fedeleto lunedì 27 settembre 2010
dietro il cinema di lang... Valutazione 4 stelle su cinque
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Conclusa la tematica antinazista Lang si concentra su una pellicola molto interessante ed originale,la trama racconta la vicissitudine di celia che si innamora di un uomo che sembra troppo misterioso molto da incutere seri dubbi alla consorte ,e da li capira' cosa tormenta quell'uomo e come si puo' fare a risolvere il problema anche se non sara' facile riuscirci.Lang ,inspirato da IO TI SALVERO' di hitchcock,gira un film che tratta l'argomento della psicanalisi,ovvero del trauma che blocca il coprotagonista,e gira in un modo molto semplice ma al tempo stesso molto complesso nella fotografia(fin dall'inquadratura iniziale Lang usa una fotografia scura,proprio perche' il monologo iniziale e' un ricordo di celia ,dunque e' un ingresso nel subconscio),e lascia lo speettatore coinvolto in alcune ipotesi ma mai troppo chiare(le stanze che mostra il marito mark,sono in realta' delle stanze in cui egli vorra giustiziare sua moglie)ma il punto cardine come dice il titolo del film e' la porta chiusa . [+]

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roberta lunedì 17 novembre 2008
capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
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penso che oggi questo tipo di film i registi moderni se lo sognano, stupendo

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tomek sabato 21 gennaio 2006
più che un film drammatico... Valutazione 3 stelle su cinque
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"se una ragazza sogna una nave o una barca arriverà in un porto sicuro, ma se invece sogna narcisi è in grave pericolo" La chiave di lettura per un film come "Dietro la porta chiusa" è affidata all'inzio dell'opera. Più che un film drammatico si pensa alle volte ad una favola come quella di Barbablù o meglio alla visione di un trattato di psicanalisi. Secondo la mia personale opinione il regista vorrebbe affrontare il tema in maniera più formale e meno esplicito nei dialoghi. Il risultato è un'opera nella quale i momenti più determinanti ed efficaci sono senza dialoghi, compromesso dovuto al commerciale. Buona emozione!

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gianpaolo venerdì 16 settembre 2005
fritz-lang Valutazione 3 stelle su cinque
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Una stanza chiusa come metafora dell'oblìo che affligge il protagonista,..rendendolo inconsapevole sulla genesi dell'impulso omicida che lo ossessiona. Attraverso le cupe atmosfere intrise di luci e di ombre,.. tipiche del cinema espressionista, il grande Fritz-Lang esplora per l'ennesima volta le tenebre dell'uomo,componendo un buon "noir" .

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