
Anno | 2025 |
Genere | Animazione, |
Produzione | USA, Belgio, Italia, Australia, Gran Bretagna |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Chris Miller (II), Matt Landon |
Attori | Paolo Bonolis, Luca Laurenti, Hannah Waddingham, Kurt Russell, Natasha Lyonne Amy Sedaris, Xolo Mariduena, John Goodman, Nick Offerman, Dan Levy (II), Billie Lourd, Octavia Spencer, Sandra Oh, Nick Kroll, James Corden, Rihanna, Alex Winter, JP Karliak, Jimmy Kimmel, Maya Erskine, Chris Miller (II), Rachel Butera, Conrad Vernon, Tyler Peterson, Chris Prynoski, Ryan Naylor, Yuuki Luna, Daisuke Tsuji, Keisuke Hoashi. |
Uscita | mercoledì 27 agosto 2025 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 luglio 2025
Un film d'animazione incentrato sulle creazioni iconiche di Peyo. Al Box Office Usa I Puffi - Il Film ha incassato 22,8 milioni di dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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Al Villaggio dei Puffi tutti hanno un nome, che indica un talento o una caratteristica: Quattrocchi, Forzuto, Panettiere, Tontolone, Dottore, Brontolone, Inventore, Vanitoso, Mimetico, Preoccupato, oltre naturalmente al Grande Puffo e la Puffetta, il cui tratto saliente è sempre stato di essere l'unica femmina del gruppo. C'è persino un puffo Effetti Speciali che sottolinea visivamente ogni momento topico. Solo un puffo è ancora Senza Nome, e per questo si sente emarginato e inutile.
Ma un incontro casuale con il Libro Magico gli conferirà poteri unici che lo aiuteranno a guidare un'impresa indispensabile: salvare il Grande Puffo rapito da Rasamella, il fratello ancora più cattivo del Mago Gargamella. In realtà Rasamella vuole mettere le mani propri sul Libro Magico, che il Grande Puffo aveva nascosto nel Villaggio a insaputa degli strani ometti blu.
I Puffi - Il film è la versione americanizzata del fumetto franco-belga di Peyo, e mette decisamente molta carne al fuoco.
Ci sono avventure a rotta di collo, molti nuovi personaggi, fra cui ben due fratelli del Grande Puffo e una tribù di creature bizzarre chiamate Nasoput, molte location, fra cui Parigi e (inspiegabilmente) Monaco di Baviera, molte tecniche, fra cui live action, animazione 2D, stop motion col pongo, anime e assortito CGI. Ci sono anche molti temi in gioco: l'amicizia, il rapporto fra fratelli, l'incertezza sulla propria identità, i segreti non rivelati a se stessi o alla propria comunità, persino la precarietà lavorativa rappresentata dal tristissimo Joel, l'assistente-schiavo di Rasamella disposto persino a fare da cavia per testare una pressa schiacciapuffi.
I Puffi - Il film compie anche un'operazione che se non è proprio di reinvenzione è certamente di aggiornamento ai tempi moderni, a cominciare dalla trasformazione della Puffetta, un tempo mero oggetto delle attenzioni dei puffi, l'eroina di questa storia, anche se si propone come alleata del Puffo Senza Nome: è lei che tiene testa a Ken, il fratello focoso del Grande Puffo, e a Rasamella, è lei la più competitiva e sicura di sé (almeno finché non dovrà confrontarsi con le sue origini di creatura di Gargamella); così come è femmina la Mamma Put leader dei Nanoput.
I riferimenti all'attualità e al mondo delle tecnologie, così lontani dal Villaggio dei puffi dei nostri ricordi infantili, sono costanti: le mail in spam, Linkedin, i meeting aziendali. I Puffi - Il film flirta persino con il genere supereroico, dato che gi ometti blu si ritroveranno a impersonare i Guardiangeli del Bene contro un'Alleanza intergalattica dei maghi malvagi per assicurarsi che il Male non abbia la meglio.
Fra gli spettatori delle nuovissime generazioni prevarrà il divertimento, ma fra quelle dei loro genitori potrebbe prevalere la nostalgia per la semplicità naïf del fumetto e del cartone (del resto già americano) originari.
Non è questione di nostalgia - il vero programma politico del nostro tempo - né, peggio ancora, di passatismo, ma è incredibile l'incapacità degli animatori contemporanei di tutelare la dignità di un capolavoro del Novecento come I Puffi. Tocca rimpiangere la versione di Hanna-Barbera, che riuscì a tradurre l'universo creato dal belga Peyo per il mercato americano, affiancandosi nell'immaginario collettivo [...] Vai alla recensione »