Giacomo Debenedetti
È una “ripresa”: ma conta più che dieci bolse novità. Uno dei più grandi meriti del cinematografo è ancora quello di farci evadere dalle stanche abitudini della vita quotidiana e del nostro abito borghese: di trasportarci tra paesi che non abbiamo mai visitati e tra uomini diversi, tra usi e costumi ignoti. Questo Mostro del mare ci sbalza di colpo tra l’esistenza dei cacciatori di balene, tragicamente pittoresca.
Buttato a tradimento tra le fauci di una balena da un suo disgraziato rivale d’amore, il fiocinatore Tom perde una gamba. [...]
di Giacomo Debenedetti, articolo completo (2841 caratteri spazi inclusi) su 16 marzo 1929