Claude Beylie
Viridiana, giovane novizia vicina ai voti, si reca a passare qualche giorno dallo zio, don Jaime, un uomo sessualmente frustrato dopo la morte della moglie avvenuta la sera delle nozze, che tenta di abusare di lei. Viridiana riesce a sfuggirgli, il vecchio si impicca. La nipote eredita le sue terne e decide, per spirito di carità, di accogliere nella grande casa infermi e bisognosi. Ne risulta una specie di corte dei miracoli dove avvengono le peggiori dissolutezze. Viridiana rischia di venir violentata, ma è salvata dal cugino Jonge, e davanti al fallimento delle buone azioni cambia idea sul mondo, accettando un gioco a tre con il cugino e la cameriera. [...]
di Claude Beylie, articolo completo (2036 caratteri spazi inclusi) su 1990