Lietta Tornabuoni
La Stampa
Un debutto per niente incerto, due sequenze molto belle, una delusione, molte convenzioni. Il regista americano James Gray mostra a venticinque anni, al suo primo film premiato a Venezia con un Leone d'argento, una notevole padronanza del mestiere. Come tanti giovani è mosso da ambizioni massime (tragedia greca a New York), rifà quanto ha visto fare (a questo film pare d'avere assistito già mille volte, al cinema o alla tv) e affronta il tema più bruciante per un ragazzo, la famiglia disfatta: padre debole, madre sublime morente di cancro, nonna petulante e suonata, figlio adolescente furioso e smarrito, figlio maggiore divenuto killer di professione e per questo espulso dalle mura domestiche. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2061 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 21 Ottobre 1994