Giuseppe Marotta
Questo Kirk Douglas. È frenetico, e matto, ma dobbiamo capirlo: nacque e da allora insegue il proprio mento, senza mai raggiungerlo. Ne è dovunque preceduto e annunziato, che seccatura. All'ombra del mento di Kirk può sdraiarsi, quando luglio incombe sulla prateria, una carovana di pionieri. Kirk impiega un minuto, a vestirsi: mentre s'infila i calzoni, tiene la giacca appesa al mento. Perché scuotere la cenere della sigaretta? Un piattino sul mento e fuma tranquillo (anche nel salotto Volpini o Bellonci o De Giorgi) fino alla cicca. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (6684 caratteri spazi inclusi) su 1956