Isabelle |
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Un film di Mirko Locatelli.
Con Ariane Ascaride, Samuele Vessio, Robinson Stévenin, Lavinia Anselmi, Riccardo Toccacielo.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 90 min.
- Italia, Francia 2018.
- Strani Film
uscita giovedì 29 novembre 2018.
MYMONETRO
Isabelle
valutazione media:
2,69
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un po' stonatodi cardclauFeedback: 11799 | altri commenti e recensioni di cardclau |
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domenica 2 dicembre 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E quindi uscimmo a rimirar le stelle (Dante, Inferno XXXIV, 139) … dopo 90 minuti di noia mortale che oserei definire quasi mortifera. Mi permetto di parlare così, per carità è solo la mia modesta opinione, del film di Mirko Locatelli, Isabelle, che sono andato a vedere per la “grande” Ariane Ascaride. Così però argomento: dovrebbe essere stato un viaggio appassionato nella complessità del senso di colpa ma ne esita una polpetta assai poco digeribile, estenuamente lenta, piena di inutilità, superficialismi, e tutto sommato poco comprensibile e credibile. Cosa potremmo avvertire? Che non basta una buona esecutrice se manca un adeguato direttore d’orchestra: la musica emerge zoppa, inframmezzata da frequenti stonature, l’equilibrio non raggiunto. Non è mia abitudine spiattellare qualche aspetto della storia (per non togliervi la sorpresa), ma questa volta non ne posso fare a meno, è meglio che la sorpresa ve la tolga, almeno un pochino. La storia racconta di Isabelle (Ariane Ascaride), orgogliosamente troppo francese (e questo ci può ancora stare), che è a Trieste per un tenere un corso presso il Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP), orgogliosamente italiano! A dire il vero, non le darei nulla di più di una modesta insegnante di Fisica alle scuole superiori, non mi ha impressionato granché, aggiungerei addirittura che la genialità sembra non essere di casa. Isabel con quel poco convincente di suo figlio, Jérôme (Robinson Stevenin) hanno combinato un guaio. Mentre era lui alla guida hanno causato un incidente mortale, perché l’auto coinvolta, per evitarli, era finita contro un albero, e la sorella di Davide (Samuele Vessio) era morta. Isabelle e Jérôme, però, non si erano assunti la responsabilità di quel possibile misfatto, se l’erano svignata, apparentemente non identificati. Ma erano e sono rimasti con l’angoscia di essere beccati. E qua entra la figura di Davide. Uno penserebbe che ricerchi affannosamente la verità, ma non emerge nulla di convincente e consistente in questo senso. Isabelle preda del senso di colpa gli dà perfino delle ripetizioni (allora è vera, l’impressione che sia una insegnante delle superiori). E Davide entrato furtivamente nella di lei casa, fruga affannosamente nei di lei casssetti per trovare degli articoli di giornale sull’incidente. A che pro? Proprio non si capisce, non è dato di sapere. Poiché in questi film non deve mancare nulla, lui perfino la violenta. Uno penserebbe per vendicare la sorella uccisa, ed infatti Isabelle nulla dice. Ma anche in questo caso, ovviamente, nulla si capisce e lo spettatore, estenuato, viene abbandonato alle sue amletiche perplessità.
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