Il matrimonio che vorrei

lui e lei si amano ma, dopo una vita passata insieme, la routine e l'abitudine hanno cancellato ogni romanticismo ed intesa sessuale. quindi su iniziativa di lei vanno nel maine per affidarsi alla consulenza di uno psicologo esperto in terapia per coppie in crisi e alla fine tornano d'amore e d'accordo. questa in sintesi la trama,di un'ora e quaranta di film, condita qui e lì da un bel po' di luoghi comuni e qualche pruriginosa situazione. purtroppo con una storia così assolutamente banale il rischio di confezionare un film insipido e noioso era dietro l'angolo e solo l'acume e l'ironia di un woody allen o di un polanski avrebbero potuto dargli un senso, ma frankel disgraziatamente non è nè l'uno nè l'altro. dopo un inizio interessate e a tratti divertente,si scantona purtroppo quasi subito nella ripetitività, nella noia e nell'insipidezza dei luoghi comuni nonostante la simpatia di tommy lee jones e meryl streep (più una cammeo di elisabeth shue) è un film che non ingrana e che, alla fine, si rivela decisamente deludente. da evitare!