un film inutile, di quelli che stasera l'ho visto e domattina l'ho già dimenticato...
Inutile perché senza spessore, senz'anima.
Tutto ruota attorno alla grande famiglia del piccolo Peppino, ragazzino sensibile e taciturno, il quale vive un pò trascurato o dileggiato in famiglia (i genitori sono in crisi); a scuola (gli vengono regolarmente rotti gli occhiali). Una girandola di caratterizzazioni (la zitella che infine trova marito; i ragazzi mezzi hippy; il vicinato che cicaleccia).
L'unico personaggio con un qualche spessore è quello della Golino, attrice che non amo particolarmente. Zingaretti è bravo. Capotondi senza spessore, ma con quel faccino è chiaro che la facciano lavorare. In ogni caso, al netto degli attori, un film che non porta a termine nessuno dei fuochi narrativi che presenta.
La trovata dell'amico immaginario poi.. beh, serve per una bella caratterizzazione, ma insomma 'sta storia che il bimbo solo ha l'amichetto immaginario non è proprio una novtà estrema..
Consiglio vivamente la visione de "I bambini ci guardano" di Vittorio De Sica.
O anche di "Anche libero va bene" di K. Rossi Stuart, dove c'è più anima che in questo strombazzato film.
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katamovies
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lunedì 7 novembre 2011
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rispetto di tutti
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Non discuto la piacevolezza della fotografia, la bravura degli attori, l'accuratezza nella ricostruzione d'epoca, la simpatia di alcune caratterizzazioni, però ribadisco mi sembra un film che rimane in superficie. Non certo per la tematica, certo interessante, ma per la modalità di svolgimento. Si può parlare di tutto, ma dipende come li fa. Un tema interessante non è di per sé un merito. A questo proposito dico che il film non ha una sua anima "filmica", e che nella trasposizione da romanzo a film Cotroneo (autore di entrambi) non ci abbia proprio guadagnato.Inoltre, il finale aperto, espediente narrativo dignitosissimo e diffuso, qui mi suona come scappatoia, visto che anche tutto il resto rimane piuttosto sospeso, superficiale, senza grossi sommovimenti emotivi.
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Non discuto la piacevolezza della fotografia, la bravura degli attori, l'accuratezza nella ricostruzione d'epoca, la simpatia di alcune caratterizzazioni, però ribadisco mi sembra un film che rimane in superficie. Non certo per la tematica, certo interessante, ma per la modalità di svolgimento. Si può parlare di tutto, ma dipende come li fa. Un tema interessante non è di per sé un merito. A questo proposito dico che il film non ha una sua anima "filmica", e che nella trasposizione da romanzo a film Cotroneo (autore di entrambi) non ci abbia proprio guadagnato.Inoltre, il finale aperto, espediente narrativo dignitosissimo e diffuso, qui mi suona come scappatoia, visto che anche tutto il resto rimane piuttosto sospeso, superficiale, senza grossi sommovimenti emotivi. Tranne, ribadisco, nel personaggio della Golino, l'unico un pò sfaccettato.
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katamovies
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lunedì 7 novembre 2011
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un tema interessante non è di per sé un merito
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Non discuto la piacevolezza della fotografia, la bravura degli attori, l'accuratezza nella ricostruzione d'epoca, la simpatia di alcune caratterizzazioni, però ribadisco mi sembra un film che rimane in superficie. Non certo per la tematica, certo interessante, ma per la modalità di svolgimento. Si può parlare di tutto, ma dipende come li fa. Un tema interessante non è di per sé un merito. A questo proposito dico che il film non ha una sua anima "filmica", e che nella trasposizione da romanzo a film Cotroneo (autore di entrambi) non ci abbia proprio guadagnato.Inoltre, il finale aperto, espediente narrativo dignitosissimo e diffuso, qui mi suona come scappatoia, visto che anche tutto il resto rimane piuttosto sospeso, superficiale, senza grossi sommovimenti emotivi.
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Non discuto la piacevolezza della fotografia, la bravura degli attori, l'accuratezza nella ricostruzione d'epoca, la simpatia di alcune caratterizzazioni, però ribadisco mi sembra un film che rimane in superficie. Non certo per la tematica, certo interessante, ma per la modalità di svolgimento. Si può parlare di tutto, ma dipende come li fa. Un tema interessante non è di per sé un merito. A questo proposito dico che il film non ha una sua anima "filmica", e che nella trasposizione da romanzo a film Cotroneo (autore di entrambi) non ci abbia proprio guadagnato.Inoltre, il finale aperto, espediente narrativo dignitosissimo e diffuso, qui mi suona come scappatoia, visto che anche tutto il resto rimane piuttosto sospeso, superficiale, senza grossi sommovimenti emotivi. Tranne, ribadisco, nel personaggio della Golino, l'unico un pò sfaccettato.
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il conformista
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martedì 3 aprile 2012
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tutto giusto
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Sono d'accordo in pieno con te.
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