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Secondo la teoria Borisiana non si dovrebbe mai andare oltre la terza serie , ma probabilmente questo vale per la televisione . E soprattutto non vale per attori capaci di assicurare personaggi immutabili che hanno stupito per loro originalità.
Le goliardate piratesche del capitano Sparrow non sono cambiate , così come le sue pianificatissime vie di fuga e la sua capacità di improvvisare , generatrici quasi sempre delle scene più movimentate del film .
Non sono cambiati gli scenari tropicali , avvolti da un aura fantastica che culmina nel paesaggio edenico della Fonte della Giovinezza , non è cambiata la bravura degli attori che non fanno da spalla all ottimo Depp , ma contribuiscono coralmente alla riuscita di un quarto capitolo che a dispetto di tutto non stanca ed appassiona ancora.
Ad essere cambiato , e tanto , è il cast .
La prova da piratessa di Penelope Cruz è superba e Ian Mc Shane è stato sicuramente Barbanera in un altra vita.
Il pericolo del rimpianto potrebbe esserci , ma non c è .
Sebbene la mancanza di Elizabeth Swann e Will Turner possa segnare un netto distacco col passato , ciò viene sconfessato dalla regia di Marshall, abile a garantire continuità nella complessiva riuscita della pellicola e dalla maestria di Johnny Depp e Geoffrey Rush , pilastri inossidabili.
A zoppicare in alcuni punti , anche fondamentali , è la sceneggiatura , ma è uno sbaglio che si concede volentieri se i risultati sono amabili.
Il capitano Sparrow c è e continua a signoreggiare splendidamente .
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