Branagh è noto per due cose. E' un genio ed è l'uomo più autocelebrativo del mondo. Già dalle interviste gli si legge negli occhi quanto gli piaccia stare davanti ad una cinepresa, indipendentemente dal motivo.
Ho visto Thor ieri sera. Il 3D è una rapina: per 3/4 film non c'è, e quando c'è è quasi impercettibile o del tutto superfluo (non ci sono cioè sequenze pensate per essere viste in 3d, e nulla che nella versione normale faccia pensare: "cavolo, questo in 3d dev'essere figo!").
Detto ciò (e non è comunque poco, sono 10 € di biglietto) la delusione è evidente. Il film si svolge per metà nel mondo degli dei ricreato completamente al computer, e per metà nel New Mexico (per i grossi sgravi fiscali che dà quello stato alle produzioni cinematografiche). Nel primo mondo l'abuso di cgi è evidente, spettacolare ma molto cartonoso. In sostanza questi che noi definiamo dei nordici in realtà sono una popolazione incredibilmente evoluta e futuristica, dove la magia è in effetti una versione post umana della scienza, integrata nella vita di tutti i giorni. Non vale nemmeno la pena soffermarsi sulle mille contraddizioni della cosa, ma del resto il regista non induge sulla verosimiglianza della trama. Nel secondo ti sembra sempre che tutto sia molto affrettato, a tirar via. Thor in fin dei conti è parte di una serialità superoistica, ma se Hulk saltella in tutti gli States, Iron Man vola per tutto il mondo, lo stesso gli X-Men, e Spider Man corre per tutta New York, lui bighellona in un paesello, al massimo fa un salto nel deserto. Viene esiliato sulla terra, ma qui non fa praticamente nulla di che; conosce la Portman e compari, scienziati imbevuti di domande sullo spazio che però abbozzano a lui extraterrestre vaghi quesiti, giusto per giustificare la laurea all'MIT immagino. "Promettimi che mi dirai tutto" e cose del genere. La spiegazione "tecnica" di Thor di come poi funzionano le galassie è a livello demenziale, ma la scienziata si dice più che soddisfatta.
I comprimari terrestri hanno poco spessore e nessun passato: a parte questa millantata ironia (che si compone poi di due scenette mimiche banalissime e del personaggio caricaturale della stagista) non si capisce di preciso cosa facciano Skarsgard e la Portman: alla fine ne escono come i generici "scienziati" o studiosi dei ponti spaziali. Thor arriva in esilio per colpa della propria arroganza, sta lì qualche giorno e poi per miracolo vince questa arroganza e diventa umile e pio, pronto ad imbracciare il martellone che gli dà tutti i poteri. Quale sia questa epifania dopo la quale si converte ai buoni sentimenti non è ben chiaro. Forse l'amore per la Portman (ma non c'è un vero e proprio corteggiamento né altro), forse la presa di coscienza della mortalità (anche qui nulla di preciso ce lo fa però intuire) forse chissà!
Sembra una lezione di sceneggiatura a: il buono è in crisi. Mettetelo in un ambiente ostile e aperto alle gag. Fate succedere qualcosa. Lui capisce, cambia e può guidare il suo popolo.
Ora, quel "qualcosa" è davvero confuso e abbozzato.
Un pelo meglio mi pare la parte nel mondo degli dei, dove la recitazione è più curata, i personaggi pur banalissimi perlomeno mettono un po' di scuola nel loro lavoro, specie quello che interpreta il malvagio Loki, (a sua volta malvagio per motivi non così evidenti) o il guardiano dei ponti spaziali. Hopkins davvero mortificato nel ruolo marginale di Odino; fa quel che deve fare, ma l'avrebbe potuto fare un qualunque attore della stessa età. Dicesi richiamino per il ticket office.
Nota finale per il ragazzotto protagonista. Raramente visto qualcuno di più grosso al cinema, ha la mimica facciale di un pino. Mi aspettavo davvero che Branagh tirasse fuori da attori pur modesti una performance passabile, ma così non è. Gli viene bene la parte del giovane arrogante e stupidotto (pensa un po'), molto meno tutto il resto.
La cosa più carina per gli appassionati del genere è l'incastro perfetto con la continuità degli altri film: gli agenti Shield, i rimandi ad altri supereroi, i camei dopo i titoli di coda, ecc.
Insomma, il primo consiglio: non vedetelo in 3d, sono soldi rubati. Il secondo: non dategli più peso per via della regia, Hopkins e la Portman. Spettacolo godibile, a mio avviso lontanissimo dalla cura e dall'ironia di Iron Man o del primo Spider man.
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