007 - Vendetta privata |
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Un film di John Glen.
Con Anthony Zerbe, Robert Davi, Timothy Dalton, Benicio Del Toro
Titolo originale License To Kill.
Avventura,
Ratings: Kids+13,
durata 133 min.
- Gran Bretagna 1989.
MYMONETRO
007 - Vendetta privata
valutazione media:
3,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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007 Vendetta privatadi NicolòMattaFeedback: 4285 | altri commenti e recensioni di NicolòMatta |
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venerdì 21 maggio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Anche il cinema di James Bond ha i suoi personaggi ricorrenti, pronti a dar man forte all'agente segreto al servizio di Sua Maestà. Tra questi il più sfortunato è sicuramente l'agente della CIA Felix Leiter: fin dalla sua prima apparizione in Licenza di uccidere (1962), è stato destinato a cambiare volto per ognuno dei film in cui appare e cambiando persino colore di pelle in Casino Royale e Quantum of Solace, dove lo interpreta Jeffrey Wright. In Vendetta privata la sorte gli è fatale: dopo aver catturato il pericoloso narcotrafficante Franz Sanchez (Robert Davi) con l'aiuto di 007 (Timothy Dalton), Leiter si sposa. Ma Sanchez per due milioni di collari corrompe un agente della DEA e riesce a scappare dal cellulare che lo sta portando in galera, e si vendica uccidendo la neo signora Leiter e facendo mutilare Felix dai suoi feroci squali. Bond, che nel corso degli anni ha stabilito un'amicizia con l'agente della CIA proficua per entrambi, non può restare con le mani in mano, nonostante "M" gli abbia affidato un nuovo caso a Istanbul e debba lasciare la Florida immediatamente. Ed è qui che si sviluppa la novità di Vendetta privata: a 007 viene revocata la licenza di uccidere ed è costretto a scappare dagli uomini del servizio segreto britannico che gli danno la caccia. Il suo obiettivo è quello di eliminare Sanchez e vendicare Felix, nel frattempo ricoverato in ospedale. Un po' come il guerriero giapponese di La sfida del samurai e il Clint Eastwood di Per un pugno di dollari, James Bond si infiltra nella banda dello spietato Sanchez mettendolo contro il suo socio in affari Milton Krest, accusato dal narcotrafficante di aver rubato i suoi soldi. Nel frattempo mette gli occhi su Lupe, la donna di Sanchez, e sulla bella informatrice della CIA Pam Bouvier (che ricalca il modello di Anya Amasova in La spia che mi amava: una bondgirl in azione non solo in camera da letto), e fa doppia conquista. Lo aiuta perfino il vecchio "Q" che anche in ferie si porta dietro il letale bagaglio di marchingegni micidiali (tra cui un dentifricio esplosivo e una macchina fotografica con il flash al laser). Eppure per eliminare il cattivo basterà un accendino, dono dei coniugi Leiter al testimone di nozze James Bond... Ultimo dei due passaggi di Timothy Dalton, il più sottovalutato James Bond dello schermo: troppo diverso da Roger Moore, "colpevole" di aver trascinato 007 fin troppo lontano dall'agente segreto che aveva descritto Ian Fleming (e che nelle sue ultime prove stava sprofondando nell'autoparodia), e distante anni luce dal mito Sean Connery. Eppure, anche l'attore gallese i suoi meriti li ha avuti; primo fra tutti, ha saputo mescolare con efficienza il Bond dei libri di Ian Fleming con quello tutto gadget, donne e ironia della serie di Albert R. Broccoli.
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