L'avvocato del diavolo |
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Un film di Taylor Hackford.
Con Al Pacino, Charlize Theron, Keanu Reeves, Jeffrey Jones, Judith Ivey.
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Titolo originale The Devil's Advocate.
Thriller,
durata 143 min.
- USA 1997.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 19 dicembre 1997.
MYMONETRO
L'avvocato del diavolo
valutazione media:
2,86
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'avvocato del diavolodi NicolòMattaFeedback: 4285 | altri commenti e recensioni di NicolòMatta |
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mercoledì 14 aprile 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Meglio regnare all'Inferno che servire in Paradiso. Il Satana di Al Pacino, sotto le spoglie del leader di un prestigioso studio legale di New York, ha lo stesso nome di quel John Milton che firmò Paradiso perduto. La vittima, l'avvocato del diavolo della nota espressione idiomatica, è Kevin Lomax (Keanu Reeves), avvocato di provincia che ha appena difeso con successo un professore - colpevole - accusato di pedofilia. Dopo la vittoria, Lomax è chiamato dallo studio legale newyorchese di Milton perché lavori per lui. Nonostante le raccomandazioni della cattolica madre con tanto di citazioni bibliche su Babilonia, Kevin si trasferisce a New York con la bella moglie Mary Ann (Charlize Theron) per una vita all'insegna del lusso. Avvocato dotato, nonché "protetto" dal suo patto col diavolo che sta firmando, Lomax vince una dopo l'altra le cause che Milton gli affida, difendendo criminali con fin troppi scheletri nell'armadio. Mentre è preso dalla nuova vita peccaminosa - ha il tempo anche di invaghirsi di un'altra donna (Connie Nielsen) - la moglie Mary Ann, scossa da fatti inquietanti, comincia a soffrire di turbe psichiche. Il soggetto è quello di un romanzo (1990) di Andrew Neiderman che Taylor Hackford ha messo in immagini con buon mestiere e poche concessioni alla macelleria, ma gli eventi narrati contano poco: è un duetto di bravura fra una vecchia gloria del cinema americano come Al Pacino e un giovane promettente come Keanu Reeves, che le splendide voci italiane di Giancarlo Giannini e Luca Ward doppiano con grande professionalità. Moralmente non si può stabilire chi fra i due sia più spregevole, e si prova simpatia più per il carismatico diavolo di Pacino che per l'avvocato Reeves travolto dalla brama delle tre S: sesso, soldi e successo. Lo conferma il finale con una battuta memorabile - "Vanità, decisamente il mio peccato preferito" - perché l'avvocato predica bene ma razzola male.
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