As Bestas |
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Un film di Rodrigo Sorogoyen.
Con Denis Ménochet, Marina Foïs, Luis Zahera, Diego Anido.
continua»
Thriller,
durata 137 min.
- Spagna, Francia 2022.
- Movies Inspired
uscita giovedì 13 aprile 2023.
MYMONETRO
As Bestas
valutazione media:
3,81
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Cortocircuito umanodi gabriellaFeedback: 17197 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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domenica 30 aprile 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il magnifico film di Rodrigo Sorogoyen, odora di terra, di sudore, di fatica, di miseria, ma pulsa anche di odio, di discordia, di conflitto, si preannuncia con un incipit apparentemente scollegato, ma che troverà poi la risposta nel modo più angosciante. Per certi versi mi è venuto da associarlo a “Gli spiriti dell’isola”, una comunità chiusa, ostile allo straniero, all’apertura con l’altro, unico luogo d’incontro , un bar, dove si beve, si discute, si litiga, stavolta la vicenda si svolge in un paese nelle campagne galiziane, anonimo come i suoi abitanti, con il ritmo lento ,dall’andamento dei giorni che si susseguono tutti uguali, quello stesso ritmo che spezza la schiena a Xan, al fratello Lorenzo da quando sono nati. Non così per Antoine e Olga, una coppia francese che ha scelto quel luogo per vivere di agricoltura biologica, ragion per cui rifiutano di votare per l’installazione delle pale eoliche sul territorio, dando luogo così a una faida spietata e senza scampo in un paesaggio rurale, nebbioso, sporco, abbandonato ,che sembra di essere in un villaggio fantasma del west. Le domande cui si pone lo spettatore sono tante, difficilissimo prendere una posizione netta, è pur vero che l’esplicita violenza dei fratelli galiziani è disturbante e invasiva, sappiamo però che l’unico modo per comunicare che conoscono è lo scontro fisico, non hanno la cultura e la conoscenza di Antoine che non evita di inchiodarli a una realtà della quale fino a quel momento forse non erano nemmeno consapevoli. A questo punto la brutalità non si limita più a sabotaggi e intimidazioni, ma affonda sempre di più nella paura, e in un’efferata vendetta. In questo contesto, emerge la figura femminile di Olga, personaggio almeno fino a quel momento in ombra, tanto da farla sembrare passiva, la scopriamo essere la vera oloitadora capace di domare i sentimenti con un’intensità lacerante, con una pazienza tesa a un obiettivo di giustizia, con la fermezza della ragione, implacabile e determinata, rovesciando la brutalità in dignità e riscatto. La potenza visiva , i piani sequenza , lo snodo narrativo , sono di una cura e una meticolosità incredibile, la tensione è alle stelle, il passo non concede tregua, la colonna sonora pressante, la recitazione è un complesso di perfezione. Bravissimi tutti, senza eccezione, magnetica Marina Fois che è vero che ricorda Frances Mc Dormand in “ Tre manifesti a Ebbing Missouri”, stessa tensione nel viso magro, teso e nervoso, che ci regala anche uno splendido duetto/scontro con Marie Colomb , un’altra lotta, tra due donne, due madri, due visioni sulla vita ma lo stesso amore sconfinato che sconfigge la paura.
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