Il posto |
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Un film di Ermanno Olmi.
Con Sandro Panseri, Loredana Detto, Tullio Kezich, Mara Revel
Commedia,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 105 min.
- Italia 1961.
MYMONETRO
Il posto
valutazione media:
4,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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un documento in forma poeticadi carloalbertoFeedback: 51365 | altri commenti e recensioni di carloalberto |
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martedì 18 maggio 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con lo stile neorealistico di Ladri di biciclette di De Sica o del primo Fellini, quello dei Vitelloni e del Bidone, ed un approccio quasi documentaristico, con i dialoghi per strada in presa diretta che si mescolano ai rumori della strada e quasi ne sono sommersi, Olmi gira un film denso di poesia a testimonianza imperitura di un’epoca di angosciose trasformazioni sociali che coinvolsero soprattutto gli immigrati al settentrione. Il protagonista, impersonato da un giovane attore che ha la faccia innocente ed i pudori di un borgataro pasoliniano, è l’immigrato di seconda generazione, figlio di quei contadini che lasciarono la terra, intesa come luogo di identità storica e geografica, per abitare l’anonimo hinterland della Milano produttiva e già caotica di traffico degli anni ‘60, felice di essere arruolato nelle fila del nascente modello capitalistico italiano come impiegato nella grande azienda del nord e sebbene destinato all’abbrutimento di un lavoro monotono e senza gratificazioni e ad una vita di pendolare, si ritiene fortunato perché con i primi soldi guadagnati potrà comprare una motocicletta “in società” con il padre ed aspirare all’impermeabile alla moda che la madre non può permettersi di comprargli per il suo primo giorno di travet. Olmi con garbata ironia descrive il mondo impiegatizio che sarà fonte di ispirazione, anni dopo, per i film di Paolo Villaggio, ma il suo sguardo non è sarcastico come quello del comico genovese ma trasuda amore per un popolo sradicato dalla sua terra, da quel mondo perduto per sempre che descriverà vent’anni dopo nel L’albero degli zoccoli.
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