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telefilm con cast sovradimensionato Valutazione 1 stelle su cinque

di carloalberto


Feedback: 51360 | altri commenti e recensioni di carloalberto
sabato 24 ottobre 2020

Nessuno è quello che sembra, sarebbe potuto essere lo spunto iniziale, un’idea niente affatto originale ma comunque valida, per sviluppare un soggetto interessante, a patto che lo sceneggiatore si fosse poi preso la briga di rendere al meglio la complessità psicologica della protagonista, in questo caso un’algida ed imperturbabile Rosamund Pike, nella parte di un’infermiera single, al suo primo appuntamento al buio combinato da un’amica. Non è stato così, e, a prescindere dalle buone intenzioni dell’autore, i personaggi principali risultano piatti e bidimensionali, addirittura, se possibile, meno caratterizzati delle comparse.
Il personaggio interpretato dalla Pike vorrebbe cambiare casa per trasferirsi in una più moderna, dotata di una cucina con doppio forno, per realizzare meglio le magnifiche torte in cui si manifesta la sua mania perfezionista, ha perso la madre da bambina e ha delle ossessioni fobiche. Nick Nolte, il vecchio padre che aveva una ferramenta dove va ancora a passare il suo tempo, vive solo con un cane, è simpatico e cordiale ed ha un buon rapporto con la figlia. Shiloh Fernandez, il giovane delinquente, abbandonato dalla madre a 12 anni, forse sinceramente innamorato della sua vittima, in carcere rivela una personalità crudele e psicopatica nel rapporto con il compagno di cella.
Questo è quanto.
La regia televisiva di Fouad Mikati completa il quadro, con una serie di colloqui in prigione tra vittima e carnefice che si susseguono uguali e monotoni senza soluzione di continuità e senza aggiungere nulla a quello che si è già lasciato intendere ampiamente, sequenze inutili da tagliare in fase di montaggio, forse residui di lavorazione usati come riempitivi ad arginare i costi per un budget risicato e dedicato soprattutto al cachet dei vip in scena.
La suspense si interrompe quasi subito, appena si comprende la piega, peraltro prevedibile, che sta prendendo il film, che scivola poi precipitosamente in un finale che, sebbene scontato, sorprende per il cambio di genere, e da thriller drammatico si trasforma repentinamente in horror, chiudendosi con una scena alla Saw, che appare posticcia ed incoerente, soprattutto con il profilo psicologico della protagonista.
Trama e personaggi da telefilm e regia adeguata per un serial tv stonano con il cast che poteva far sperare in qualcosa di più.
 
 

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