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                Se "Vice" di McKay racconta cose già note al mond'intero, non cita mai il deep state (o i deep states) al di sotto dei pupari di facciata alla Casa Bianca (inclusi Obama e Hillary Clinton), rivolge lo sguardo al passato più o meno lontano della storia statunitense quasi volesse distrarci dall'emergenze più recenti, globali e terribili, invece "Shock and Awe" affront'il medesimo tema da una prospettiv'assai diversa e non così conosciuta: la collusione del sistema mediatico yankee (o planetario?) con le panzane di Cheney escluso lo staff redazionale del "Knight Ridder", la cui controinformazione è stata metodicament'insabbiata dagl'altri organi di stampa e televisivi. Certo Spielberg l'avrebbe filmato di gran lunga meglio, tuttavia nel 2017 ha diretto "The Post" dove s'è prodigato con cura certosina per evitare tale argomento ripiegando addirittura sul Vietnam. E Reiner ha inserito nella blacklist pure "The Post". Al che sorge un problema e s'insinua un dubbio:a) conflitto d'interessi: quanto possono essere obiettive le stroncature dei quotidianisti a questo lungometraggio?
 b) penso foss'inimmaginabile un film di Reiner esteticamente tanto brutto. Fors'il deep state controll'anche Hollywood e "Shock and Awe" rientra nella categoria "false flag", una propaganda sotto mentite spoglie funzionale a depistare la nostr'attenzione proprio quanto i succitati "Vice" e "The Post"? Ammetto la mia ignoranza: qualcuno sa dirmi s'è già stato prodott'un film sul nuovo punto caldo geopolitico, l'Ucraina, con annesso ritiro di Trump dal trattato INF sull'armi nucleari?
 
 
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