ginevra bayer
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lunedì 18 settembre 2006
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assolutisti che non permettono assolutismi
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E' incredibile la levata di scudi, l'io ferito e scandalizzato di certa critica radicalista, integralista e vippista. Non tremo per gli attentati, futuri o ipotizzati o temuti che siano. Tremo per i siddetti critici , sedicenti scrittori, giornalisti, cinematografisti, tuttisti, religiositi... i nostri critici italiani, che dalle pagine di settimanali o quotidiani, stroncano la verità del film di Renzo Martinelli "Il mercante di pietre", comportandosi come un padre padrone che spedisce lontano la figlia incinta e nubile, per nascondere al mondo la verità , quella dolorosa, amara, scomoda. Quella che ci costringe a guardare dentro di noi, e a riconoscere che fuori sta accadendo qualcosa.
Si sono offesi i critici, perchè nel film cìè un delizioso riferimento alle loro frustrazioni, e ci cadono, nella trappola del grande Martinelli.
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E' incredibile la levata di scudi, l'io ferito e scandalizzato di certa critica radicalista, integralista e vippista. Non tremo per gli attentati, futuri o ipotizzati o temuti che siano. Tremo per i siddetti critici , sedicenti scrittori, giornalisti, cinematografisti, tuttisti, religiositi... i nostri critici italiani, che dalle pagine di settimanali o quotidiani, stroncano la verità del film di Renzo Martinelli "Il mercante di pietre", comportandosi come un padre padrone che spedisce lontano la figlia incinta e nubile, per nascondere al mondo la verità , quella dolorosa, amara, scomoda. Quella che ci costringe a guardare dentro di noi, e a riconoscere che fuori sta accadendo qualcosa.
Si sono offesi i critici, perchè nel film cìè un delizioso riferimento alle loro frustrazioni, e ci cadono, nella trappola del grande Martinelli. Lo criticano davvero, lo deridono, addirittura, per aver portato sullo schermo quella verità che da 1 decennio è palese davanti a noi, ma che ammettere è impossibile. Il mondo arabo, l'islam del potere ci sta divorando, stiamo diventando anche noi idolatri come loro, chiusi al dialogo, alle opinioni, al resto delle civiltà. I lorsignori critici e in generale intellettuali di sinistra, tra un aperitivo e un prosecchino su terrazze vip, si permettono anche il lusso di parlare di democrazia, loro che non ammettono la cultura della nazione, loro che hanno trasformato l'Italia in una terra di frontiera, un porto franco dove si può contrabbandare di tutto, idee, armi, droga, affari, vite.
I radical chic sono peggio dei musulmani invasati dalla frustrazione religiosa del Corano, caro Martinelli. L'intellighenzia sta strangolando l'Occidente, la sua matrice europeista, liberista, mitteleuropea. Sono loro gli aguzzini della nostra sicurezza, scambiando la tolleranza per acquiscenza, perchè gli islamici non ci consentono di entrare nella loro magica sfera, e noi invece togliamo per loro persino il caro vecchio inutile crocifisso dalle pareti delle nsotre scuole.
Cari criti-vip, credete che a Dubai vi lascerebbero lavare i vetri delle loro auto? Credete che vi lascerebbero amare una delle loro donne?
E Hina è morta invano, perchè da noi , se scegli di vivere e lavorare, dovresti integrarti, ma sul serio. Uno stato di diritto non può permettere che tu conservi le barbarie delle tue tradizioni. Se stai qui, devi ragionare e vivere civilmente tra noi e come noi.
Martinelli, sapientemente, crea nella storia la certezza che si debba lottare contro la violenza distruttiva della cultura islamica con ogni mezzo, rivalutando la vita umana, i nostri principi, la nostra identità. Ma la sinistra buonista del cinema e della politica crede che gli attentati siano videogiochi.
Auguri, rENZO, IL TUO FILM è UN CAPOLAVORO, . iL PUBBLICO HA BATTUTO LE MANI, ALLA FINE. sEGNO CHE QUALCHE OCCIDENTALE è SOPRAVVISSUTO E CHE LA CULTURA DELL'ODIO NON è L'UNICA,
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silvia simioni
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domenica 17 agosto 2008
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"è stato fatto a pezzi dalla critica, quindi...."
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"... dev'essere un buon film", dice Leda parlando di un film che vorrebbe andare a vedere.
Eh si, perchè bisogna tirare in ballo il Pontefice, quando l'aria fritta non basta. Dialogo? Proporre una scena alternativa? Forse le persone che scrivono, che parlano, che propongono il dialogo, le alternative, la "coscienza delle proprie radici in un dialogo autentico", hanno studiato così tanto l'argomento che il senso principale, il credo, in nocciolo dell'Islam o comesivogliachiamare qualunque filosofia o movimento pseudoreligioso adiacente, tanto sono tanti nomi per la stessa identica cosa, da farsi sfuggire via proprio questo unico, semplicissimo e basilare principio. Gli islamici, i Fedeli, quelli con la pelle scura, la barba, quei maledetti stracci lunghi addosso, quelli, vogliono UCCIDERE tutti gli INFEDELI e mirano a CONQUISTARE il mondo.
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"... dev'essere un buon film", dice Leda parlando di un film che vorrebbe andare a vedere.
Eh si, perchè bisogna tirare in ballo il Pontefice, quando l'aria fritta non basta. Dialogo? Proporre una scena alternativa? Forse le persone che scrivono, che parlano, che propongono il dialogo, le alternative, la "coscienza delle proprie radici in un dialogo autentico", hanno studiato così tanto l'argomento che il senso principale, il credo, in nocciolo dell'Islam o comesivogliachiamare qualunque filosofia o movimento pseudoreligioso adiacente, tanto sono tanti nomi per la stessa identica cosa, da farsi sfuggire via proprio questo unico, semplicissimo e basilare principio. Gli islamici, i Fedeli, quelli con la pelle scura, la barba, quei maledetti stracci lunghi addosso, quelli, vogliono UCCIDERE tutti gli INFEDELI e mirano a CONQUISTARE il mondo. Guardate l'intervista a Martinelli contenuta nella sezione Extra del DVD. Ogni discorso tra gli arabi, il discorso del terrorista ai "fedeli", la strategia della colomba, le vicende storiche riportate dal docente universitario nel film sono pura, semplice, scarna cronaca REALE. Intercettazioni, discorsi fatti da qualche capo islamico nella moschea di Roma, fatti di storia documentata. Ma non la storia contenuta nei nostri libri di storia, quella deformata, comunistizzata, politicizzata, strumentalizzata. Non l'Islam "moderato" e "colto" raccontato da fior fior di professori occidentali in metri di bibliografia buonista. L'Islam colto se lo sono inventati loro. Di sana pianta, per imbambolare il lettore europeo evocando profumi di spezie, tappeti colorati, fantomatica saggezza. Non c'è niente di colto, niente di saggio, niente di civile nel loro credo. C'è un unico punto di vista, quello dei loro predicatori incantatori di serpenti, c'è un'assoluta ignoranza, due soli interessi: il baratto di cammelli (con donne) e la conversione (sanguinaria) dell'infedele. Che porterebbe come conseguenza la conquista del mondo, cioè la presa dei continenti che nel bene e nel male si sono evoluti nei secoli, e se questo non accadesse, la colorazione degli oceani in rosso, quello del sangue che tutti gli abitanti del resto del mondo, gli Infedeli, MERITANO di versare. La donna non vale più di un cammello rispetto a un uomo, un uomo non differisce da un insetto davanti ad Allah. E questo è tutto. Nonostante ciò, Martinelli viene boicottato, gli scrittori-fatine continuano a buttare stelline in aria, a parlare di dialogo alla fragola, di tolleranza allo zucchero, di un Pontefice che promette di regalare a tutti biscotti, quando faranno la pace.
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[+] sconcerto per le idee appena lette!
(di anghelus00)
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marco
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giovedì 30 agosto 2007
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finalmente un regista ed un produttore coraggiosi
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Basti dire che il film appena uscito nel più grande multisala di genova dopo pochissimi giorni, a causa delle minacce dei mussulmani, è stato immediatamente relegato in un cinema sconosciuto sopra via venti - poco più di un sottoscale. Trovare dove veniva proiettato è stata una vera impresa di ricerca. In quella sala eravamo dodici persone a vederlo e tutti dopo la visione ci siamo fatti la stessa domanda: quanto tempo resisterà ancora la cultura occidentale davanti al continuo chinare la testa ai maledetti intolleranti tagliatori di teste? Molto poco... se non avremo la forza di reagire a questa strisciante invasione che capovolge la realtà dei fatti, delle cose, del buon senso.
Il film è una lucida ed onesta analisi della pericolosissima situazione dell'Europa di oggi che non deve temere soltanto gli attentati ma anche e soprattutto la mollezza della società occidentale che ha perso di vista i valori sulla quale essa stessa si fonda.
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Basti dire che il film appena uscito nel più grande multisala di genova dopo pochissimi giorni, a causa delle minacce dei mussulmani, è stato immediatamente relegato in un cinema sconosciuto sopra via venti - poco più di un sottoscale. Trovare dove veniva proiettato è stata una vera impresa di ricerca. In quella sala eravamo dodici persone a vederlo e tutti dopo la visione ci siamo fatti la stessa domanda: quanto tempo resisterà ancora la cultura occidentale davanti al continuo chinare la testa ai maledetti intolleranti tagliatori di teste? Molto poco... se non avremo la forza di reagire a questa strisciante invasione che capovolge la realtà dei fatti, delle cose, del buon senso.
Il film è una lucida ed onesta analisi della pericolosissima situazione dell'Europa di oggi che non deve temere soltanto gli attentati ma anche e soprattutto la mollezza della società occidentale che ha perso di vista i valori sulla quale essa stessa si fonda.
Al di là dell'ideologia, assolutamente condivisibile da qualsiasi persona di buon senso e con un minimo di spina dorsale, il film è avvincente e fatto bene.
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[+] falsità
(di trenzio)
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[+] commento perfetto, inerente alla realta'.
(di gloria)
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aron
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domenica 24 settembre 2006
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dalle stelle alle stalle
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Incommentabile. Sembra un film girato in un weekend tanto è frettoloso e arraffazzonato ,se non fosse per le riprese in Scozia e in Turchia che suppongo rapidissime. Un ciak e via, come viene viene. Caratteri tagliati a mannaia, professori-giornalisti che parlano come al bar (lo credo che l'aula universitaria è vuota), la protagonista affettata e demenziale, Keitel...dispiace massacrarlo gli siamo affezionati : ma si sarà reso conto di cosa andava a fare? Murray Abraham da Bagaglino (tanto valeva farlo fare a Gullotta) con quei polpastrelli fasciati... Da ridere. Ruoli secondari vergognosi, neanche nelle fiction di quart'ordine ho visto tale incuria: il direttore del Messaggero (!) da querela anche per come recita, poliziotti usciti da un trash-movie degli anni '70(anzi, magari).
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Incommentabile. Sembra un film girato in un weekend tanto è frettoloso e arraffazzonato ,se non fosse per le riprese in Scozia e in Turchia che suppongo rapidissime. Un ciak e via, come viene viene. Caratteri tagliati a mannaia, professori-giornalisti che parlano come al bar (lo credo che l'aula universitaria è vuota), la protagonista affettata e demenziale, Keitel...dispiace massacrarlo gli siamo affezionati : ma si sarà reso conto di cosa andava a fare? Murray Abraham da Bagaglino (tanto valeva farlo fare a Gullotta) con quei polpastrelli fasciati... Da ridere. Ruoli secondari vergognosi, neanche nelle fiction di quart'ordine ho visto tale incuria: il direttore del Messaggero (!) da querela anche per come recita, poliziotti usciti da un trash-movie degli anni '70(anzi, magari). Fotografia e suono da vergogna, scenografia a casaccio,pubblicitaria... La sceneggiatura dilettantesca, e con una regia così allo sbando, fa sì che la storia faccia acqua da tutte le parti. Il tutto poi ripassato in padella con effetti digitali rozzissimi, per dare quell'ingannevole parvenza di un prodotto "internazionale" . Come dire: lo champagne è finito, bevetevi questo spumantino di mele marce. Parlare dei contenuti ad un livello espressivo così basso, sembra anche a me inutile e comunque lo si è fatto abbastanza. Martinelli ci ha costretto a ridere nostro malgrado. Infimo.
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[+] oh, scusi maestro..
(di criticone)
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alice
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venerdì 29 settembre 2006
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un piccolo capolavoro stroncato dal pregiudizio
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Dobbiamo essere onesti: troppe recensioni sul film di Martinelli sono ideologiche. E' un film che tratta un argomento scottante, con una tesi assolutamente non politically correct, ed è ovvio che il rischio di giudicarlo pregiudizialmente c'è ed è evidente nelle critiche infamanti ed esagerate che ha attirato su di sè. Proviamo ad uscire dallo schema pro e contro, e guardiamo l'aspetto cinematografico e realizzativo: è l’unico modo onesto per avvicinarsi a questo film che non merita che i pregiudizi cancellino il suo valore. Il Mercante di Pietre è prima di tutto un thriller perfetto: la tensione tiene lo spettatore inchiodato alla poltrona, il finale è inaspettato e incerto fino all'ultimo, e ci lascia con più domande che risposte.
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Dobbiamo essere onesti: troppe recensioni sul film di Martinelli sono ideologiche. E' un film che tratta un argomento scottante, con una tesi assolutamente non politically correct, ed è ovvio che il rischio di giudicarlo pregiudizialmente c'è ed è evidente nelle critiche infamanti ed esagerate che ha attirato su di sè. Proviamo ad uscire dallo schema pro e contro, e guardiamo l'aspetto cinematografico e realizzativo: è l’unico modo onesto per avvicinarsi a questo film che non merita che i pregiudizi cancellino il suo valore. Il Mercante di Pietre è prima di tutto un thriller perfetto: la tensione tiene lo spettatore inchiodato alla poltrona, il finale è inaspettato e incerto fino all'ultimo, e ci lascia con più domande che risposte... Spettacolari vedute aeree, una macchina da presa che guida lo spettatore con movimenti inaspettati nell'atmosfera di tensione e senso di pericolo che attraversa tutto il film, con un effetto incredibilmente coinvolgente. Le inquadrature del meraviglioso paesaggio turco dei "camini delle fate" alla luce della luna sono un gioiellino... Personaggi ben caratterizzati, ciascuno a suo modo unico, definito eppure complesso, tra i quali spicca l'interpretazione di Harvey Keitel, semplicemente strepitosa: affascinante e impenetrabile fino all'ultimo. Solo un accenno è d'obbligo circa l'ovvio riferimento del film a vicende (purtroppo) molto attuali: il regista ha impiegato anni per documentarsi, intere scene sono state cancellate o modificate numerose volte prima della stesura finale per far sì che tutto ciò che veniva narrato rispecchiasse fatti realmente accaduti. La trama specifica è ovviamente frutto di fantasia, ma i passaggi fondamentali sono autentici: il discorso dell’imam nella moschea e tutti i dialoghi in arabo riportano esattamente i discorsi intercettati dalla digos nel corso di inchieste contro il terrorismo islamico, la strategia della “colomba” (donne occidentali sedotte e sfruttate dai terroristi come inconsapevoli messaggeri di morte) è stata praticata realmente, le immagini delle lapidazioni sono autentiche, le modalità di attuazione degli attentati si riferiscono ad attentati realmente accaduti e solo uno di essi non è avvenuto ma è stato comunque progettato. Il messaggio finale, per un film tacciato di “invito all’odio”, sarà una piccola sorpresa: un messaggio di speranza, e di fiducia nel potere dell’amore che da solo riesce a vincere anche l’odio più profondo... ma non aspettatevi un perfetto e scontato lieto fine, perché restereste delusi... Buona visione!
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pierpaolo
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domenica 19 agosto 2007
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ricordate voltaire?
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questo film dimostra semplicemente com'è l'Italia:un paese in cui non c'è piena libertà d'espressione.A me il film è piaciuto tantissimo ma se anche così non fosse stato, sarei stato felicissimo che il mio paese avesse dato l'opportunità a un film che, comunque, è molto coraggioso(si ricordi che il regsita gira sottoscorta).Invece?E'stato boicottato dal primo all'ultimo giorno.Il regista non è nuovo a qusto genere d'atteggiamento nei suoi confronti:già il film "Porzus" aveva ricevuto un boicottaggio non degno di uno stato laico e liberale.Ma ciò che stupisce di più è l'ipocrisia e la 'arroganza da parte degli stroncatori (quanti per motivi ideologici), che non vedeono altro punto di vista che il loro.
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questo film dimostra semplicemente com'è l'Italia:un paese in cui non c'è piena libertà d'espressione.A me il film è piaciuto tantissimo ma se anche così non fosse stato, sarei stato felicissimo che il mio paese avesse dato l'opportunità a un film che, comunque, è molto coraggioso(si ricordi che il regsita gira sottoscorta).Invece?E'stato boicottato dal primo all'ultimo giorno.Il regista non è nuovo a qusto genere d'atteggiamento nei suoi confronti:già il film "Porzus" aveva ricevuto un boicottaggio non degno di uno stato laico e liberale.Ma ciò che stupisce di più è l'ipocrisia e la 'arroganza da parte degli stroncatori (quanti per motivi ideologici), che non vedeono altro punto di vista che il loro.Il capovaloro(naturalmente è un mio giudizio, non me ne voglia nessuno, anche se, comunque, mi fregherebbe ben poco) poteva essere un'occasione per aprire un dibattito vero e con gente competente, e spiegare a chi è più o meno ignorante in materia tante verità che in Italia vengono taciute per convenienza. Purtroppo s'è scelta la strada dell'ostruzionismo! Complimenti!
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stranalandia
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lunedì 16 luglio 2007
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finalmente qualcuno che non fa il buonista
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a me il film e' piaciuto .. certo ... la sfortuna nera che distrugge la vita del professore e' paradossale e fa un po' perdere di credibilita'al film ..pero' sono contenta che qualcuno si sia finalmente degnato di smettere di fare film ipocriti, buonisti e inneggianti ad una impossibile reciproca integrazione, tanto per far soldi al botteghino e prendere premi della crtica.
Nessuno, e credo neanche il regista, vuol fare di tutta un'erba un fascio, anzi, credo che i generalisti siamo noi "occidentali" che ci riteniamo cosi' superiori da poter pensare che tutti gli isalmici siano uguali,e che possano e vogliano essere redenti dalla nostra presunta "civilta' superiore e democratica". In realta'sappiamo tutti che che con qualsiasi frangia estremista (islamica o cattolica, orientale od occidentale che sia) non e' possibile alcun dialogo.
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a me il film e' piaciuto .. certo ... la sfortuna nera che distrugge la vita del professore e' paradossale e fa un po' perdere di credibilita'al film ..pero' sono contenta che qualcuno si sia finalmente degnato di smettere di fare film ipocriti, buonisti e inneggianti ad una impossibile reciproca integrazione, tanto per far soldi al botteghino e prendere premi della crtica.
Nessuno, e credo neanche il regista, vuol fare di tutta un'erba un fascio, anzi, credo che i generalisti siamo noi "occidentali" che ci riteniamo cosi' superiori da poter pensare che tutti gli isalmici siano uguali,e che possano e vogliano essere redenti dalla nostra presunta "civilta' superiore e democratica". In realta'sappiamo tutti che che con qualsiasi frangia estremista (islamica o cattolica, orientale od occidentale che sia) non e' possibile alcun dialogo.
Credo che il regista voglia poroprio sottolineare questo concetto.
Anche la colonna sonora e la regia mi hanno colpito molto .. cosi' incalzanti e "freneteci".
Cmq ..al di la' dei commenti .. io non sono una critica cinematografica ...per capire se un film mi e' piaciuto o meno faccio cosi'..ci dormo sopra ..e se il mattino dopo provo ancora qualche emozione o mi agita qualche riflessione vuol dire che mi ha lasciato qualcosa.
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giovannimodica
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giovedì 11 ottobre 2007
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film molto bello e magnificamente girato
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Se non si è degli ultras del relativismo culturale che non sente e non vede, questo film può piacervi.
Il concetto assolutista che ritiene che l'islam in toto sia un pericolo ha scatenato reazioni quanto mai isteriche contro questo film, e i critici possono criticare il messaggio ma non si dovrebbero permettere di scrivere che questo film è girato male, che è un'assurdità talmente grande da fare ridere il pubblico più smaliziato. Il film ha dei tempi perfetti e delle riprese stupende come sempre da Martinelli, uno dei pochi registi italiani autonomi e non affetti dal provincialismo perbenista e pseudointellettuale dei tantissimi 'illuminati' che non perdono tempo a stroncare il lavoro artistico di un'opera di cui semplicemente non condividono le idee.
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Se non si è degli ultras del relativismo culturale che non sente e non vede, questo film può piacervi.
Il concetto assolutista che ritiene che l'islam in toto sia un pericolo ha scatenato reazioni quanto mai isteriche contro questo film, e i critici possono criticare il messaggio ma non si dovrebbero permettere di scrivere che questo film è girato male, che è un'assurdità talmente grande da fare ridere il pubblico più smaliziato. Il film ha dei tempi perfetti e delle riprese stupende come sempre da Martinelli, uno dei pochi registi italiani autonomi e non affetti dal provincialismo perbenista e pseudointellettuale dei tantissimi 'illuminati' che non perdono tempo a stroncare il lavoro artistico di un'opera di cui semplicemente non condividono le idee. Dire che addirittura Harvey Keitel non abbia recitato bene è lecito ma suona molto di falso e pretestuoso, ingiusto a tal punto da essere irritante.
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[+] paese comunista? film bocciato
(di avner)
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fabrizio sebastiani
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sabato 23 settembre 2006
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martinelli mercante di odio
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Ieri sono andato a vedere il film "Il mercante di pietre".
* regia: Renzo Martinelli
* sceneggiatura: Renzo Martinelli e Fabio Campus
* produzione: Medusa Film, Martinelli Film C.
Qualcuno dubita che sia un film tutto di Renzo Martinelli ?
Un paio di persone mi hanno detto che era un bel film.
Bene, è il più brutto film che abbia visto negli ultimi anni.
Tenta in modo rocambolesco e poco efficacie di convincere lo spettatore che tutti i mussulmani o sono terroristi, oppure sono dei potenziali terroristi. Sono infinite le cose che non convincono:
* Il protagonista (uno "studioso" di Islam) non solo ossessivamente vede terroristi ovunque, ma se li ritrova davvero in ogni angolo e in ogni momento della vita: nel 1998 perde entrambe le gambe nell'attentato all'ambasciata USA di Nairobi; il "mercante di pietre", un italiano convertito all'islam e implicato con i terroristi, conosciuto casualmente in una vacanza in Cappadocia, gli porta via la moglie seducendola
* La storia d' "amore" e di passione fra il mercante di pietre e la moglie del protagonista è completamente irrealistica: lei ne sembra stregata, quasi ipnotizzata.
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Ieri sono andato a vedere il film "Il mercante di pietre".
* regia: Renzo Martinelli
* sceneggiatura: Renzo Martinelli e Fabio Campus
* produzione: Medusa Film, Martinelli Film C.
Qualcuno dubita che sia un film tutto di Renzo Martinelli ?
Un paio di persone mi hanno detto che era un bel film.
Bene, è il più brutto film che abbia visto negli ultimi anni.
Tenta in modo rocambolesco e poco efficacie di convincere lo spettatore che tutti i mussulmani o sono terroristi, oppure sono dei potenziali terroristi. Sono infinite le cose che non convincono:
* Il protagonista (uno "studioso" di Islam) non solo ossessivamente vede terroristi ovunque, ma se li ritrova davvero in ogni angolo e in ogni momento della vita: nel 1998 perde entrambe le gambe nell'attentato all'ambasciata USA di Nairobi; il "mercante di pietre", un italiano convertito all'islam e implicato con i terroristi, conosciuto casualmente in una vacanza in Cappadocia, gli porta via la moglie seducendola
* La storia d' "amore" e di passione fra il mercante di pietre e la moglie del protagonista è completamente irrealistica: lei ne sembra stregata, quasi ipnotizzata. Forse il mesaggio sublinimale è che terroristi sono anche dei maghi ?
* La vacanza in Cappadocia è irrealistica; Turchia: cosa centra questo paese con i terroristi? Perchè proprio in Cappadocia si trova questo tipo? Forse il registra vuole lanciare un mesaggio subliminale visto che la Turchia che vuole entrare in Europa? (Anche io non sono molto convinto dell'entrata della Turchia in Europa, ma affronterei altri argomenti a sostegno di questa tesi). Ancora una volta è la paura che viene trasmessa.
* Ci sono molte imprecisioni: come al solito si fa confusione fra il jihad e la guerra santa: è vero sono due cose correlate nel contesto terroristico, ma di questo concetto il film ne da un valore assoluto e assolutizzante, valido per tutti i mussulmani.
* Il film è pieno di scene che mette in stretta relazione ogni manifestazione religiosa islamica (dai sermoni pronunziati nelle moschee, a danze sacre, a preghiere collettive) con l'intento di odiare e seminare risentimento vero l'occidente. Certamente esisteranno di questi fenomeni, ma davvero riguardano tutte queste persone e in ogni angolo della terra ? Come fa Martinelli ad affermare questo ?
* Il protagonista sarebbe un "esperto" di Islam, ma dimostra palesemente di non conoscere a fondo quel mondo.
* Ad un osservatore attento non sfuggono frasi pericolose pronunciate dal protagonista del tipo "è dimostrato che le democrazie sono lente e inefficaci a riconoscere i pericoli al proprio interno". Bella osservazione: infatti le dittature sono efficacissime nel farlo, visto che reprimono senza pietà ogni forma di libertà!
Il film è falso, irrazionale, surreale, grottesco. Scene mediocri e poco convincenti. Il suo scopo è diffondere paura e diffidenza.
La sceneggiatura del film è completamente inconsistente, oltre che il significato decisamente folle: quando il film era finito, mi sono alzato e gli umori e le faccie degli spettatori nel cinema erano assolutamente poco convinte. Ho pensato: "meno male!"
Il film vuole dimostrare che in quanto tutti i mussulmani ci odiano, e questo non è solo per colpa dell'Occidente, ma per colpa dell'ideologia islamica, allora non possiamo rimanere indifferenti.
Già e cosa dovremmo fare? Il film questo non lo dice, ma siccome sembra fatto apposta per diffondere la paura, per fare appello agli istinti più bassi dell'uomo, ne consegue che dovremmo anche noi odiare i mussulmani. Bella sintesi.
In definitiva il film diffonde solo odio o potenziale odio:
* per un mussulmano che lo vedesse, si sentirebbe a buon ragione oltraggiato, e se prima di vedere il film non aveva troppi sentimenti antioccidentali, vedendo dipinta in quel mondo irrispettoso e falso la propria civiltà e la propria cultura, avrà certamente un motivo per essere arrabbiato e uno in in più per "odiare" l'occidente.
* per un cristiano che lo vede e che è senisbile al sentimento religioso, esso è un insulto alla ragione e all'amore. Quindi anche a Dio. Una visione da respingere assolutamente.
* per un occidentale che abbia un po' di sale nella zucca si rende conto che il film non fa altro che fare appello ai più bassi sentimenti umani. Anche Hitler faceva lo stesso quando doveva convincere che gli Ebrei erano un pericolo per la società.
* per chi proprio non ha sale nella zucca e viene sedotto dal messaggio folle di questo film, si ritrova spaurito e insicuro e tende ad aumentare irrazionalmente la propria diffidenza verso "ogni mussulmano all'angolo di una strada". Ottimo rimedio per aumentare l'integrazione e la conoscenza dell'Altro!
Insomma, la critica è totale e radicale: sceneggiatura da quattro soldi per un messaggio falso e irrazionale.
Martinelli è un ottimo regista: sa muovere la telecamera magistralmente (un poco alla Spielberg); ha fatto Vajont e Piazza delle Cinque Lune, ma in questi casi la sceneggiatura era già scritta, e anche per questo sono andato a vedere il suo film, fiducioso di vedere qualcosa di controverso, ma intelligente. Le sue ricostruzioni in quegli altri film erano formidabili, ma qui è davvero caduto in basso: quindi farebbe molto meglio a dedicarsi alla regia e lasciar scrivere soggetto, sceneggiatura, e messaggio dell'opera ad altri.
Martinelli, insieme ai terroristi, ha preferito raccontare una improbabile storia di un mercante di pietre e si è ritrovato a essere egli stesso un mercante di odio. I terroristi (quelli veri) lo fanno per il loro jihad. Martinelli lo fa al modico prezzo di 5 €.
Complimenti.
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renato c.
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domenica 1 dicembre 2013
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terrorismo e fantapolitica
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Due stellette a causa di alcune incongruenze. La trama è ben congegnata nell'insieme. Non è la prima volta che fanno un film in cui un terrorista si serve di una donna innamorata per compiere un attentato; ricordo di un film in cui un terrorista si finge innamorato di una hostess, le consegna un mangiadischi dei vecchi 45 giri con il "loro disco d'amore", questa, ingenua, se lo porta sull'aereo, ed in pieno volo l'aereo esplode! Qui, al posto dell'aereo abbiamo una nave ed il mercante di pietre si innamora (non subito!) veramente della sua vittima! Incongruenze: Il film inizia con la protagonista che lavorava in aeroporto presa in ostaggio, durante una sparatoria da un terrorista islamico. Il marito, per farle passare lo shock la porta in vacanza e dove? Proprio in un paese islamico! Bel m
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Due stellette a causa di alcune incongruenze. La trama è ben congegnata nell'insieme. Non è la prima volta che fanno un film in cui un terrorista si serve di una donna innamorata per compiere un attentato; ricordo di un film in cui un terrorista si finge innamorato di una hostess, le consegna un mangiadischi dei vecchi 45 giri con il "loro disco d'amore", questa, ingenua, se lo porta sull'aereo, ed in pieno volo l'aereo esplode! Qui, al posto dell'aereo abbiamo una nave ed il mercante di pietre si innamora (non subito!) veramente della sua vittima! Incongruenze: Il film inizia con la protagonista che lavorava in aeroporto presa in ostaggio, durante una sparatoria da un terrorista islamico. Il marito, per farle passare lo shock la porta in vacanza e dove? Proprio in un paese islamico! Bel modo di curare uno shock! Di grande fantasia poi la scena del marito della vittima, mutilato alle gambe, che sfugge ai sicari fuggendo, tenendosi con le mani, sui tubi idraulici di casa! Infine il mercante di pietre voleva salire anche lui sulla nave per morire assieme alla sua vittima; non gli è stato concesso! perchè, mi sono chiesto, dal momento che, appena partita la nave, viene ucciso?! Poi ragionandoci ho capito che forse i terroristi temevano che, una volta salito sulla nave, avrebbe potuto disinnescare la bomba! Comunque una cosa questo film la può insegnare: donne, attente alle cotte per strani personaggi, perchè oltre a distruggere la vostra vita, si servono di voi per distruggere tante altre vittime innocenti! Lo stesso può anche essere riferito agli uomini, perchè esistono anche le donne terroriste! (Vedi: "Che bella giornata!" con Checco Zalone, anche se quello ha un lieto fine!)
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