parsifal
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venerdì 12 maggio 2017
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l'inaspettato è sempre in agguato
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IL Maestro Scola, con la collaborazione di Amidei, nel 1972 decise di mettere su pellicola il racconto La Panne, Una storia ancora possibile diF. Durrenmatt, che collaborerà alla stesura della Sceneggiatura. Vicenda decisamente intrigante ed originale, condita con ironia e a tratti a tinte fosche, narra del viaggio di un manager italiano, spregiudicato e con pochi scrupoli, interpretato da A. Sordi, in Svizzera con il fine di esportare illegalmente dei capitali e depositarli nelle banche elvetiche. Terminata l'operazione, il gaudente manager non resiste alla tentazione di seguire una conturbante motociclista ( Janet Agren) sino a raggiungere una disagiata strada di montagna , in prossimità di un castello.
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IL Maestro Scola, con la collaborazione di Amidei, nel 1972 decise di mettere su pellicola il racconto La Panne, Una storia ancora possibile diF. Durrenmatt, che collaborerà alla stesura della Sceneggiatura. Vicenda decisamente intrigante ed originale, condita con ironia e a tratti a tinte fosche, narra del viaggio di un manager italiano, spregiudicato e con pochi scrupoli, interpretato da A. Sordi, in Svizzera con il fine di esportare illegalmente dei capitali e depositarli nelle banche elvetiche. Terminata l'operazione, il gaudente manager non resiste alla tentazione di seguire una conturbante motociclista ( Janet Agren) sino a raggiungere una disagiata strada di montagna , in prossimità di un castello. L'auto d'improvviso si fermerà e l'incauto uomo d'affari dovra incamminarsi alla volta del maniero , dove incontrerà il Conte de LA Brunetiere ( Pierre Brasseur) , erede unico di tutta l' austera tenuta. Dopo un iniziale equivoco , il Conte chiamerà i meccanici di sua fiducia che non riscontreranno guasti ed inviterà a cena il Dott. Rossi. E nel frattempo , gli presenta i suoi compagni di permanenza la castello; tutti avvocati e magistrati in pensione , di grande intelletto e spirito. L'affarista resterà e si presterà volentieri al gioco che gli viene proposto; essere l'imputato di un processo immaginario, al fine di stabilire se la sua esistenza è davvero così limpida come egli afferma. Ma tra una portata e l'altra, annaffiate da ottimi vini d'annata, a furia di scavare, cosa nella quale il pubblico ministero Michel Simon si adopera oltremisura con acume e scaltrezza, si scoprono molti lati nascosti. IL Dottor Rossi non è affatto dottore, ha fatto carriera non in virtù dei suoi meriti ma solo grazie alla scaltrezza ed alla mancanza di scrupoli e nasconde una relazione extra coniugale. La difesa chiedrà l'assoluzione , mirando alla pochezza intellettuale dell'imputato, mentre il pubblico ministero lo dipingerà come uno dei peggiori malfattori esistenti, che non ha esistato a provocare volontariamente la morte di un collega per poi subentrare al suo posto. Quindi la condanna a morte viene accettata. Tornato in camera , offuscato dalle libagioni e preda del desiderio
di possedere la cameriera ( La misteriosa motociclista era al servizio del conte) , cade in un sonno agitato , popolato da mille incubi. Al risveglio, gli verrà comunicato che si trova in un albergo pagherà un conto salatissimo. Ma non è tutto, perchè il conto che dovrà saldare una volta uscito da quelle mura sarà molto più alto. Ottima scenaggiatura e notevole interpretazione , nonchè splendide ambientazioni, all'interno del castello di Tures( Bolzano). Intrigante.
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renatoc.
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sabato 21 ottobre 2017
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insolito film dell' albertone nazionale
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Film mai più riproposto dopo la prima uscita, (negli anni '70 si usava ancora riproporre i films di alcuni anni prima nei periodi estivi!) e con rarississimi passaggi in TV! Mi è capitato di rivederlo pochi giorni fa e l'ho trovato un film veramente insolito! Un imprenditore italiano che segue un'esca, cioè una janet Agren in moto con casco ma con una scollatura che le arrivava al ventre e lo porta in un castello dove dei magistrati in pensione si dilettavano a fare dei processi a dei malcapitati ospiti! Qui il protagonista ritrova la motociclista nei panni di una cameriera del castello, ma non la riconosce! L'Albertone alla fine, anche attratto dall'idea di una possibile notte con la cameriera, accetta di lasciarsi processare, e lì vengono f
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Film mai più riproposto dopo la prima uscita, (negli anni '70 si usava ancora riproporre i films di alcuni anni prima nei periodi estivi!) e con rarississimi passaggi in TV! Mi è capitato di rivederlo pochi giorni fa e l'ho trovato un film veramente insolito! Un imprenditore italiano che segue un'esca, cioè una janet Agren in moto con casco ma con una scollatura che le arrivava al ventre e lo porta in un castello dove dei magistrati in pensione si dilettavano a fare dei processi a dei malcapitati ospiti! Qui il protagonista ritrova la motociclista nei panni di una cameriera del castello, ma non la riconosce! L'Albertone alla fine, anche attratto dall'idea di una possibile notte con la cameriera, accetta di lasciarsi processare, e lì vengono fuori gli altarini! Avava fatto morire il suo principale per prenderne il posto ed in un modo tremendamente subdolo: facendosi trovare a letto con la moglie del principale, che soffriva di cuore, e facendolo così morire d'infarto! I magistrati quindi lo condannano alla pena di morte! Ma il processo doveva essere una farsa però spinta così in fondo che alla fine gli regalano un papiro con scritta la condanna a morte in un contenitore di cartone duro, cilindrico! Sulla via del ritorno il protagonista incontra di nuovo la motociclista e la segue nuovamente, lasciandosi trascinare in una strada interrotta ma non riuscendo a frenare prima di cadere nel precipizio perchè il contenitore della condanna a morte gli va a finire sotto il freno a quindi la macchina supera lo sbarramento a precipita nel burrone! Mentre precipita, Sordi vede la motociclista che si toglie il casco e riconosce in lei la cameriera del castello! Allora, nonostante stia per morire, scoppia in una risata mentere precipita comprendendo che i magistrati in pensione rappresentano i giustizieri, e la ragazza la morte! Infatti quando gli viene comunicata la sentenza di morte si vedono gli occhi di Janet Agren diventare spiritati, quasi di fuoco! La morale non è nuova: "Chi la fa, l'aspetti!!"
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giulio andreetta
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mercoledì 28 ottobre 2020
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grande capolavoro con alberto sordi
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Grande capolavoro con Alberto Sordi e regia di Ettore Scola. Si tratta di un adattamento cinematografico di un pezzo teatrale scritto da Friedrich Dürrenmatt. La trama è semplice e allo stesso tempo avvincente: un uomo che sta traghettando una considerevole somma di contanti in una banca svizzera rimane in panne con la sua auto in mezzo alle montagne. Qui riuscirà fortunosamente a ricevere ospitalità presso un antico castello medievale, ospite nientemeno che di un conte e di alcuni suoi amici. Ma tutti loro si rivelano essere giudici o avvocati in pensione che per diletto organizzano finti processi, e in questo caso l'imputato è proprio Alberto Sordi.
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Grande capolavoro con Alberto Sordi e regia di Ettore Scola. Si tratta di un adattamento cinematografico di un pezzo teatrale scritto da Friedrich Dürrenmatt. La trama è semplice e allo stesso tempo avvincente: un uomo che sta traghettando una considerevole somma di contanti in una banca svizzera rimane in panne con la sua auto in mezzo alle montagne. Qui riuscirà fortunosamente a ricevere ospitalità presso un antico castello medievale, ospite nientemeno che di un conte e di alcuni suoi amici. Ma tutti loro si rivelano essere giudici o avvocati in pensione che per diletto organizzano finti processi, e in questo caso l'imputato è proprio Alberto Sordi... Questa è l'occasione, per il protagonista, di rievocare il proprio passato alla ricerca di qualche macchia, di qualche delitto...
Si tratta di un thriller psicologico estremamente ben diretto e recitato. La splendida fotografia e un buon ritmo narrativo creano questo piccolo gioiello, che rappresenta anche uno dei migliori film interpretati da Sordi, in questo caso protagonista di una parte drammatica. 5 Stelline.
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marco governi
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giovedì 7 marzo 2013
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confesso di avere peccato in parole opere e omi...
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Alberto Sordi in grande forma, smagliante. Un film onirico. Come può essere una corte che giudica il comportamento sociale di un individuo (SordI), che non ha commesso nessun reato effettivo, ma che il suo malanimo e desiderio di successo lo rendono meschino, piacione, succube degli eventi, approfittatore, tenero. Un processo alla coscienza di Sordi (forte l'influsso Freudiano). I giudici ti obbligano a confrontarti con la tua coscienza, vita vissuta fino a quel momento. Quanti ne avrebbero voluti condannare di imputati, colpevoli solo di meschinità e di avere desiderato il male? Con questo gioco hanno l'occasione. Bellissima Simonetta diavolo tentatore all'inizio del film e angelo della morte alla fine.
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